Salerno. Primo Maggio, festa dei lavoratori. Ma con la crisi in cui versa il nostro Paese e con la disoccupazione alle stelle, c'è poco da festeggiare. Come ha sostenuto Susanna Camusso, Segretaria Generale della Cgil, più che una festa dell'occupazione, sarà una festa della disoccupazione. I dati continuano ad essere allarmanti: sempre più imprese chiudono, sempre più giovani senza lavoro. Alla vigilia di una festa importante come questa, nella trasmissione tv "Salerno Parla" si è cercato di fare un punto della situazione sul lavoro. A discutere di questo argomento, sono stati Vittorio Sangiorgio, Presidente Provinciale della Coldiretti di Salerno; Lucia Di Mauro, imprenditrice dell'azienda "Iasa" e Franco Tavella, Segretario Provinciale della Cgil Salerno. "Più che di festa del lavoro, parlerei di una giornata di riflessione - ha esordito Sangiorgio - l'agroalimentare viene da un trend più che positivo, con un forte aumento dell'export. Ma questi risultati, sono il frutto di 10 anni di sacrifici e di duro lavoro. L'Italia potrebbe vivere solo grazie a questo settore e potrebbe essere un'eccellenza nel mondo, basterebbe sfruttare al meglio le nostre potenzialità. Tante sono le start-up che stanno nascendo in questo settore, e tanti i giovani che decidono di lavorarci. Gli investimenti che stiamo facendo sono numerosi e molto importanti e riguardano anche zone interne della nostra Provincia". "Il prodotto alimentare italiano è molto richiesto - ha affermato Di Mauro - sia all'estero, ma anche nel nostro stesso Paese. Anche la nostra azienda ha conosciuto un notevole aumento delle esportazioni". Nel corso della trasmissione sono stati presentati esempi di aziende che per un motivo o per l'altro sono state costrette a chiudere, come per esempio la Paif di Battipaglia, che ha chiuso non per mancanza di commesse ma perchè ci sono stati dei problemi nelle casse dell'azienda. Questo è stato un esempio per dimostrare che il problema principale in Italia non è il costo del lavoro: "Le imprese - ha sostenuto Tavella - non sempre vanno ad investire in Paesi in cui il costo del lavoro è più basso. Spesso si scelgono altre nazioni solo perchè offrono una maggiore competitività e una minore pressione fiscale. Per quanto riguarda la condizione dei lavoratori di oggi, mi sento di mettere in evidenza che tanti di loro si sentono soli, abbandonati. Una condizione economica grave, associata a questo senso di solitudine, può provocare uno scollamento totale nella società. Credo che dobbiamo seriamente pensare ad un reddito di cittadinanza legato alla formazione al lavoro". Ma come si riesce ad uscire da una crisi? "La nostra azienda ha attraversato un periodo di crisi quando c'è stato il cambio generazionale - ha detto Lucia Di Mauro - ma grazie alla pazienza dei lavoratori e al loro appoggio l'abbiamo superato. Poi abbiamo cercato di reinventare il prodotto e abbiamo investito tutto solo nella nostra azienda". Un'altra vertenza che da qualche tempo riguarda il nostro territorio, è quella degli operatori idraulico-forestali: "La forestazione in questa Regione è molto importante - ha sostenuto Sangiorgio - se fatta bene essa è un patrimonio: permette di ottenere legna, combustibili per produrre energia alternativa e tutela il nostro territorio". Per cercare di aiutare i giovani, partirà proprio il 1 Maggio il progetto Garanzia Giovani: "Aiuteremo i ragazzi nella ricerca del lavoro e li faremo formare attraverso stage e tirocini in aziende - ha sostenuto Tavella - Garanzia Giovani è un progetto nato per aggredire la crisi ed è destinato a 400 mila ragazzi senza occupazione. Non dobbiamo abbandonare la speranza. Il lavoro e i lavoratori - ha proseguito il Segretario - si devono riunire. Purtroppo siamo di fronte ad una profonda crisi del sistema Italia e per cercare di uscire da questa situazione, dobbiamo guardare ad una nuova funzionalità del sistema economico, che deve avere alla base il rispetto del lavoro e dei lavoratori. Combattendo uniti, noi come sindacato e i lavoratori, possiamo vincere. Per il Primi Maggio rivolgo un pensiero particolare e sentito a tutti quei lavoratori che dovranno lavorare nonostante la giornata di festa, magari anche in nero".Il presidente tiranno
Donald Trump sta sfidando le peggiori categorie più consolidate della politica tradizionale,
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