
Salerno. Nuovo incontro del Sindaco Vincenzo De Luca con l'emittente locale Lira tv. Si è iniziato, come di consueto, con una dettagliata panoramica sui temi più importanti degli ultimi giorni, in primis la rinuncia di Benedetto XVI: "Questa decisione cambia la storia della Chiesa cattolica ed obbliga tutti a rivedere la gerarchia dei valori. - ha esordito De Luca - Con questo atto di gravità eccezionale è come se il Pontefice avesse ridefinito ciò che conta realmente. Benedetto XVI ha vissuto sempre con sofferenza il suo papato, era un uomo anziano già quando fu eletto. Ritengo che sia una persona di grandissima sensibilità e cultura ma, conflitti interni alla Chiesa insieme ad una notevole sofferenza di base, lo hanno portato a prendere tale decisione; egli non è nato per fare il leader, è una figura diversa rispetto a Giovanni Paolo II. C'è smarrimento da parte di tutti, non solo dei cattolici, questa scelta ha un grandissimo valore storico. Personalità come quella di Ratzinger costituiscono degli esempi unici nel mondo della Chiesa. Benedetto XVI ha smitizzato il ruolo del Papa, lo ha ricondotto a valori cristiani come l'umiltà, la collegialità e, dopo questo gesto, tutto il resto è diventato piccolo: c'è da chiedersi a cosa servano il potere e la sacralità senza la coerenza? Ecco, in questo senso, il Pontefice ci ha fornito una grande lezione, egli è un esempio per quella parte del clero ormai perso nelle logiche di potere, nell'individualismo e nella vanità personale. Le parole di Benedetto XVI sono state pronunciate con dolcezza ma pesano come macigni. Il Santo Padre ha preso atto che la Chiesa attraversa una profonda crisi, le vocazioni religiose sono in forte calo, c'è difficoltà nel testimoniare i valori di fede: fra qualche anno si capirà che la sua scelta è stata profetica". Logico, in questo caso, il raffronto con l'attuale situazione politica presente nel nostro Paese, ecco le risposte del primo cittadino a questo proposito: "A mio avviso nessun confronto è possibile tra la politica e la religione; la politica, dopo la notizia delle dimissioni di Ratzinger, è apparsa banale, sminuita. La scelta del Papa, per me, ha riconfermato che il modo di vivere e di essere di ognuno di noi, in questi anni, è stato sbagliato, oserei dire "drogato". Quando anche la politica si basa solo sulla produzione di parole allora finisce per perdere attrattività e fascino. Tutti noi abbiamo un'idea mitologica della democrazia ma la realtà è ben diversa e non mi riferisco solo all'Italia ma anche ad altri paesi". Inoltrandosi più dettagliatamente sui singoli candidati alle prossime elezioni, De Luca si è soffermato particolarmente su Grillo e su Berlusconi: "Grillo costituisce una moda e molti lo voteranno perché disgustati da ciò che è accaduto in passato. Chi sceglierà il Movimento Cinque Stelle non intuisce che, nel giro di un paio di anni, questo partito si smembrerà, soprattutto quando dovrà misurarsi con problemi concreti. Berlusconi, invece, dovrebbe imparare a riflettere prima di parlare: egli non ha ancora capito la differenza tra un privato cittadino e una persona che ha responsabilità pubbliche; le sue dichiarazioni sulla realtà delle tangenti in India rischiano di produrre danni immensi: l'ex premier non può in alcun modo assumere la difesa del sistema delle tangenti, ovunque esso esista, spacciando la denigrazione di esso per assurdo moralismo".