Molti ricordano che i soccorsi furono difficoltosi e lenti, l’area appena colpita dal sisma rimase isolata e non si capì da subito quanto ingenti fossero i danni e quanto alto fosse il numero delle vittime. Le linee elettriche e telefoniche saltarono, la circolazione ferroviaria si arrestò completamente e la penisola restò tagliata in due, con una situazione aggravata dalla popolazione che, in preda al panico, cercò di fuggire bloccando le principali arterie stradali.
Senza contare il dopo e gli errori postumi commessi da un’a certa amministrazione, ingiusta e senza scrupoli, che danneggiò ancor di più il proprio popolo.
Il Presidente Pertini, recatosi nelle zone terremotate, denunciò il ritardo dei soccorsi e le “mancanze gravi” nell’azione dello Stato, e dichiarò: «Qui non c’entra la politica, qui c’entra la solidarietà umana, tutti gli italiani e le italiane devono sentirsi mobilitati per andare in aiuto di questi fratelli colpiti da questa sciagura. Perché credetemi il modo migliore per ricordare i morti è quello di pensare ai vivi».
‘Fate presto’ è invece il titolo quasi a tutta pagina del quotidiano il Mattino, che dopo aver sottovalutato la situazione come il resto della stampa e del paese, implorava l’Italia di non temporeggiare nei soccorsi, negli aiuti, nel fornire il sangue, ed è proprio il simbolo grafico del sentimento di sgomento di una regione a pezzi.
Il terremoto del 1980 fu una vera e propria carneficina. Non è possibile neanche in minima parte, per chi ha avuto la fortuna di nascere dopo, rendersi conto del terrore e della paura, e in certi momenti anche del senso di abbandono vissuto dalla gente.
Da allora l’Italia ha registrato in seguito molti altri terremoti: dall’Umbria al Molise, alla Sicilia; l’ultima tragedia quella dell’Aquila e zone limitrofe, con una magnitudo 5,8. Centinaia sono state le vittime, tra cui studenti, molti gli edifici crollati o gravemente danneggiati.
Le tragedie si ripetono ma, dopo la fatalità , restano sempre gli errori e le leggerezze di chi avrebbe potuto fare qualcosa, evitando delle conseguenze terribili, ma non l’ha fatto.