I lavori sono stati introdotti e conclusi da S.E.R. Mons. Gerardo Pierro, Arcivescovo metropolita.
Il prof. Giuseppe Acocella ha effettuato un'accurata analisi dell'attuale momento socio-economico locale, specchio della questione del Mezzogiorno. Del sacerdote, poi, il relatore, ha evidenziato il ruolo di tramite tra cielo e terra, di uomo che non può abbandonare la dimensione del Mistero per assumere una responsabilità socio-politica, ma che, al tempo stesso, non può farsi estraneo rispetto agli accadimenti della storia.
Mons. Vittorio Peri, ha sottolineato, nel contempo,la necessità di un forte ripensamento del modo di porsi della Chiesa, chiamata, oggi, ad una "nuova evangelizzazione". Se la Verità rimane sempre uguale a se stessa, diverso deve essere il modo di comunicare quella Verità , in un mondo che cambia. Siamo, infatti, in un tempo inedito, in una società paradossalmente post-cristiana, in cui diviene necessario convertire i battezzati. Ecco allora le nuove prospettive che, secondo Mons. Peri, la Chiesa deve poter maturare: da una pastorale di conservazione ad una pastorale più attenta alla dimensione della missione, dall'affanno organizzativo alla riscoperta della fraternità cristiana, ed ancora dal devozionismo alla cultura intesa come capacità di discernimento, di pensiero. Il cristiano è chiamato ad interrogarsi sui temi bioetici, sociali, politici in senso lato. Giovanni Paolo II soleva dire che una fede che non si fa cultura è una fede non interamente accolta, non veramente vissuta. Dunque dobbiamo passare da una dimensione intimistica ad una più chiaramente socio-politica, dalla parrocchia alla città . E questo il cristiano lo può fare solo in associazione, non certamente da solo. E' stato a questo punto che Mons. Peri ha fatto cenno all'importante ruolo che ha avuto e continua ad avere l'Azione Cattolica, associazione di laici che si è mostrata capace di farsi portatrice del messaggio cristiano nel mondo. Nel panorama ecclesiale in cui il laicato dimostra di essere il "grande addormentato", l'Azione Cattolica ha saputo, infatti, meglio interpretare e sintetizzare il dialogo presbiteri- laici, contribuendo a far maturare il passaggio da una mera sudditanza del laicato ad un suo più forte senso di corresponsabilità con le gerarchie ecclesiastiche.
Il raduno, che ha visto la partecipazione sia del mondo clericale, che di quello laico, è stato, nell'anno del Sacerdozio, fortemente voluto da Sua Ecc.za Mons. Gerardo Pierro. L'arcivescovo, all'inizio dei lavori, ha presentato un opuscolo, pubblicato dal settimanale cattolico "Agire", contenente, tra l'altro, al IV capitolo, i profili dei Presbiteri deceduti. Fra questi spicca (pagg. 80-81) la figura di Mons. Angelo Quaranta, " prete tra la gente e con la gente", per quasi cinque lustri "padre e pastore" della parrocchia "SS Martino e Quirico" in Lancusi.
Alla buona riuscita della manifestazione, infine, ha contribuito l'attenta e forte presenza dell' Azione Cattolica Diocesana. In tale contesto la nutrita delegazione dell'AC di Lancusi, assiduamente presente alle tre giornate di discussione, si è distinta per la spontanea, composta e generosa collaborazione organizzativa.
Il Convegno Pastorale Diocesano si è sicuramente rivelato occasione di confronto e sintesi , momento di una nuova riflessione a fronte dei numerosi mutamenti della storia, in cui anche la Chiesa è immersa. Il volto silenzioso di Dio parla alle nostre vite, noi abbiamo il dovere di portare quel Volto oltre i nostri campanili, nelle città , nel mondo.
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