
Atene. Crollo verticale per la Borsa ellenica che ha riaperto stamane dopo cinque settimane di chiusura, arrivando prima a toccare il record del -22,87% a 615,6 punti, per poi stabilizzarsi intorno al -17%. A trascinare nel baratro il listino sono i titoli bancari, come National Bank of Greece e Piraeus Bank, che perdono il 30%. Negli ultimi 12 mesi la borsa greca ha accumulato una flessione del 47%, risultando uno dei mercati peggiori al mondo, mentre sullo sfondo rimangono ancora aperti i negoziati per il terzo piano di salvataggio della Grecia. Deboli sono apparse invece le borse europee: Francoforte, Madrid, Parigi e Londra perdono terreno mentre Milano apre in positivo. Per la Grecia si è trattato del più lungo periodo di chiusura del mercato azionario greco dagli Anni Settanta. Da oggi gli investitori greci possono acquistare azioni, obbligazioni, derivati e warrant, ma solo se useranno denaro nuovo come fondi trasferiti all'estero, depositi in contanti, soldi guadagnati dalla vendita di azioni future o da saldi dei conti esistenti su investimenti detenuti da società di intermediazione elleniche. Gli investitori stranieri, invece, saranno esclusi da qualsiasi restrizione a condizione che fossero già attivi nel mercato prima dell'imposizione del controlli sui capitali alla fine di giugno. Intanto, con il dilagare della crisi, i medici di base in Grecia hanno iniziato da oggi uno sciopero parziale contro la cassa pubblica per le prestazioni sanitarie, Eopyy, che ha accumulato pesanti debiti nei confronti degli studi medici. I medici, circa 8 mila, accettano di curare i pazienti solo con pagamento in contanti.