
Era il 6 Agosto 1945, ore 8.15 del mattino, quando il Boeing USA B-29 Superfortress "Enola Gay" sganciava su Hiroshima la prima bomba atomica a uso bellico chiamata "Little Boy", cogliendo di sorpresa la città, importante centro navale e militare. Lo spostamento d'aria di eccezionale potenza rase al suolo case e edifici nel raggio di circa 2 chilometri. Ai gravissimi effetti termici e radioattivi immediati (80 mila morti e quasi 40 mila con più di 13 mila dispersi) si aggiunsero negli anni successivi gli effetti delle radiazioni, che portarono le vittime a quota 250 mila. Il 9 Agosto toccò a Nagasaki subire lo stesso destino con "Fat Man", la seconda bomba. Morirono 70 mila persone prima della fine del 1945 e altrettante negli anni successivi. Il 14 agosto, la riunione del governo nel rifugio antiaereo del Palazzo imperiale vide l'imperatore Hirohito annunciare la volontà di arrendersi dopo i drammatici bombardamenti delle due città. Il 15 Agosto, il suo discorso di resa fu consegnato alla radio. Era definitivamente conclusa la Seconda Guerra Mondiale. Il nuovo e spaventoso ordigno era stato sperimentato dagli Usa nel deserto del New Mexico il 17 luglio 1945. Dopo gli eventi di Hiroshima e Nagasaki, l'immagine del "fungo atomico" entrò nell'immaginario collettivo come simbolo di una minaccia mai conosciuta prima dall'uomo: la distruzione totale della vita sulla terra, di cui sono testimoni gli 'hibakusha', i sopravvissuti della bomba, circa 192 mila persone, con età media di 79 anni. L'anno scorso l'elenco delle 292.325 vittime dei bombardamenti è stato posto in un cenotafio, nel Parco della Pace dove ogni 6 agosto si tiene una cerimonia di commemorazione. Tutto si illumina di centinaia di lanterne di carta colorate adagiate sul letto del fiume Motoyasu, di fronte al monumento della pace, l'ex cupola della prefettura, l'unico edificio sopravvissuto alla bomba, rimasto intatto da allora. "Presenteremo una nuova risoluzione all'Assemblea Onu per l'abolizione delle armi nucleari". Lo ha annunciato il premier giapponese Shinzo Abe Ai piedi della cupola di metallo e cemento che marca l'orizzonte del Memoriale della Pace, l'unico rudere lasciato in piedi come memento della devastazione nucleare). Presente per la prima volta alla commemorazione anche l'ambasciatrice americana Caroline Kennedy. Il sindaco della città Kazumi Matsui ha sollecitato i leader mondiali a "promuovere la fiducia reciproca col dialogo", unica via per una pagina nuova libera dall'orrore del nucleare, e ha annunciato che inviterà i leader di tutto il mondo a visitare la sua città per approfondire la comprensione delle terribili ferite delle armi nucleari, mai del tutto sanate. "Non credo si debba fare - ha detto Matsui - una questione se debbano chiedere scusa o no. Quello che vorrei è che i leader, visitando la città, si convincano che in futuro non debbano più permettere che cose di questo genere accadano di nuovo".