
Cracovia (Polonia). Sul Giubileo dei Giovani di Cracovia incombe l'ombra della violenza e dell'odio insensato che ha colpito l'Europa, dalla strage di Nizza all'assalto alla chiesa di Rouen, passando per la sparatoria di Monaco. Durante il volo Bergoglio ha parlato dei fatti di sangue che si stanno susseguendo con un'intensità crescente, compreso l'assassinio di ieri a Rouen: "Quando parlo di guerra parlo di guerra sul serio, no di guerre di religione". Il Pontefice ha sottolineato con forza che "Non c'è guerra di religione, c'è guerra di interessi, per i soldi, per le risorse naturali, per il dominio dei popoli". "Noi tutti e le religioni vogliamo la pace, la guerra la vogliono gli altri, capito?". Il Santo Padre ha così spiegato: "Il mondo è in guerra a pezzi: c'è stata quella del 1914 con i suoi metodi, poi il conflitto del '39-'45, l'altra grande guerra nel mondo e adesso c'è questa. Non è tanto organica forse, ma è guerra. Questo santo sacerdote è morto proprio nel momento in cui offriva la preghiera per la chiesa, ma quanti, quanti cristiani, quanti di questi innocenti, quanti bambini vengono uccisi. Pensiamo alla Nigeria - ha esortato - 'ma quella è l'Africa', ma è guerra, non abbiamo paura di dire questa verità: il mondo è in guerra perché ha perso la pace". Sulla barbara uccisione del sacerdote francese Jacques Hamal, papa Francesco ha voluto lasciare il suo rigraziamento a tutti quelli che si sono fatti vivi per le condoglianze, e anche il presidente francese Hollande, che lo ha telefonato "come un fratello".