
Ferrara. Il Festival di Internazionale a Ferrara, giunto quest'anno alla sua ottava edizione dopo la prima storica volta nell'autunno 2007, ha aperto i battenti in mattinata con la consegna del Premio "Anna Politkovskaja" per il giornalismo d'inchiesta. Il riconoscimento, che quest'anno compie i suoi primi sei anni, è andato alla reportersiriana Maisa Saleh, corrispondente "anonima" a Damasco per la Orient News Television durante i giorni tremendi della guerra civile. Al Cinema Apollo la cronista siriana ha raccontato alla giornalista di Repubblica Francesca Caferri cosa significhi fare informazione da un teatro di guerra. "La detenzione e la diffamazione", ha affermato la Saleh, arrestata e trattenutanell'Aprile 2013 per sette mesi dal governo di Bashar al Assad, "rappresentano una questione pubblica che riguarda tutti i siriani". La giornalista, che è anche paramedica, si è poi soffermata sul ruolo svolto nel paese dagli attivisti e sul significato profondo dell'essere rivoluzionari: "Il rischio maggiore per chi protestava era di cadere nella tela di gruppi armati ribelli in zone controllate dall'opposizione. Ma si trattava di una politica contraddittoria rispetto all'indole rivoluzionaria di questi gruppi. Essere rivoluzionari significa sostenere i propri principi e valori non soltanto contro il regime, ma anche contro chiunque violi i diritti umani rendendosi immune da qualsiasi responsabilità". Maisa Saleh succede a Chouchou Namegabe, giornalista radiofonica congolese che si è aggiudicata lo scorso anno il premio istituito dalla rivista in partnership con il Comune di Ferrara. La prima edizione, nel 2009, fu vinta dalla cronista messicana Adela Navarra Bello, direttrice del settimanale Zeta, un periodico di approfondimento su criminalità, narcotraffico e legami tra politica e cartelli della droga. E proprio il rapporto tra alta finanza e cartelli della droga è stato l'argomento dell'incontro pomeridiano al Teatro Comunale, dal titolo "I narcos di Wall Street". Maisa Saleh è stata invece ancora protagonista, nel corso della giornata, di altri dibattiti. Alle 14.30 al Cinema Apollo ha parlato di "Siria, segnale interrotto", incentrato sul paese più pericoloso al mondo per i giornalisti. Alle 17.00 era in diretta con Radio3 Mondo per parlare di "Diritti prima di tutto". Infine, alle 20.00, ha presenziato all'incontro "Lampedusa un anno dopo", serata-appello per ricordare le vittime innocenti del naufragio del 3 Ottobre 2013 e lanciare un grido per i bisogni umanitari dei profughi.