
Roma. Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce misure straordinarie ed urgenti per contrastare l'emergenza epidemiologica da COVID-19, contenere gli effetti negativi sullo svolgimento dell'attività giudiziaria e per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale. Le norme in materia di amministrazione della giustizia mirano ad assicurarne continuità ed efficienza ed evitare assembramenti all'interno dell'ufficio giudiziario e contatti ravvicinati tra le persone. Sono previste, inoltre, specifiche norme per i procedimenti dinanzi alla Corte dei conti e per quelli dinanzi alle commissioni tributarie. Per quanto riguarda le norme in materia di potenziamento del Servizio sanitario nazionale (SSN), l'obiettivo è quello di rafforzare la rete di assistenza territoriale e le funzioni del Ministero della salute, attraverso l'incremento delle risorse umane e strumentali attraverso l'assunzione di 20 mila tra medici, infermieri e operatori, ma anche la possibilità affidata alla Protezione civile di requisire materiali sanitari e strutture per far fronte a carenze di materiali o posti letto. Il provvedimento prevede l'assunzione di specializzandi e il ritorno in corsia di medici pensionati. Inoltre introduce incentivi per la produzione delle mascherine e di altri materiali per il contenimento del virus. Per potenziare i reparti di terapia intensiva sono in arrivo 5 mila impianti di ventilazione assistita. Inoltre, si interviene in materia di potenziamento delle reti di assistenza territoriale, assistenza a persone e alunni con disabilità e disposizioni per garantire l'utilizzo e l'acquisto di dispositivi medici. La Giustizia, invece, si ferma fino al 31 maggio e impone restrizioni a tribunali e procure in tutta Italia. La sospensione può essere decisa dal capo dell'ufficio giudiziario e scatta in caso di "emergenze epidemiologiche certificate". Slitterebbero così a giugno le udienze civili e penali, tranne i procedimenti urgenti, le udienze su misure cautelari, quelle sulla convalida di arresti o fermi nei procedimenti che riguardano detenuti e imputati minorenni, le convalide di espulsioni dei migranti. Non si fermano nemmeno le cause di competenza del tribunale dei minori, le udienze sulla possibilità di adottare bambini o quelle riguardanti minori stranieri non accompagnati o bambini allontanati dalle famiglie. Inoltre, saranno celebrati a porte chiuse i processi normalmente pubblici. Altra novità è sulle udienze in videoconferenza: non più in aula, per chi sta in carcere o in custodia cautelare. Il decreto limita al massimo la presenza umana nelle cittadelle giudiziarie o agli sportelli, chiedendo ad esempio di ricorrere alla tecnologia per garantire il contraddittorio nelle udienze a cui partecipano solo gli avvocati. Infine, per assicurare la disponibilità di alcuni presidi medici indispensabili e urgenti, il Governo ha previsto la possibilità di requisizioni temporanee o definitive come "estrema ratio" anche per fare fronte a eventuali blocchi della produzione delle imprese. A fronte di questi interventi sono previste comunque delle "indennità in denaro" che verranno "liquidate ai prezzi di mercato che i beni requisiti avevano alla data del 31 dicembre 2019". Per gli espropri e le requisizioni d'uso è indicata una indennità. La requisizione d'uso può durare al massimo sei mesi oltre i quali i beni vanno restituiti o si trasforma in esproprio. Anche per l'eventuale requisizione degli immobili ci sarà "una indennità in denaro" corrisposta dalla Protezione civile che si potrà avvalere dell'Agenzia del Demanio per la stima del valore degli immobili.