
Salerno. Il Sindaco De Luca torna a parlare della questione lavoro, non risparmiando critiche nei confronti della sinistra italiana: "In un Paese che conta milioni di disoccupati, di precari e di lavoratori che non vengono tutelati adeguatamente mi sembra indifendibile la tesi di coloro che non vogliono toccare l'articolo 18. Una parte della sinistra non coglie questo problema - ha sottolineato De Luca - e resiste su posizioni puramente ideologiche. C'è ancora chi crede che, eliminando l'articolo 18, si darà potere agli imprenditori di ridurre i dipendenti in condizioni di schiavitù. Forse costoro dimenticano che, negli ultimi tempi, molti imprenditori del Nord-Est sono ricorsi al suicidio perché le proprie aziende sono fallite. Manca la consapevolezza che nessun imprenditore è interessato a penalizzare i propri dipendenti; certo - ha continuato il primo cittadino - i farabutti esistono ma non si può ragionare soltanto sulle eccezioni. Piuttosto, bisognerebbe intervenire abolendo il licenziamento discriminatorio: ragionerei sul reintegro ma esso dovrebbe avvenire entro le prime due setitmane". Non sono mancati, come sempre, i commenti dei tanti utenti Facebook che hanno voluto dare il proprio contributo. Alessandro ha risposto: "Caro sindaco, in realtà l'articolo 18 fornisce quel minimo di tutela che spetta ad ogni lavoratore e, abolendolo, si eliminerebbe la minima tutela di un lavoratore presso un privato". Antonio, invece, ha detto: "Non colgo il senso delle sue affermazioni, in realtà gli imprenditori si suicidano perché vittime delle tasse e non perché vi sia un legame tra l'articolo 18 e le aziende che sono costrette a chiudere". Annie ha sostenuto: "Il vero problema è costituito dai tanti che ancora accettano di lavorare in nero perché solo attraverso una sana educazione alla legalità sarà possibile abolire lo sfruttamento di molti impiegati". Ancora, Rosario ha risposto: "Non ho ancora capito perché quelli che non hanno mai lavorato si ostinano a dare ricette miracolose", Massimiliano, addirittura, ha affermato che: "La riforma dell'articolo 18 è semplicemente una bufala, riguarda pochissimi lavoratori in tutta Italia e non si applica agli artigiani e alle piccole aziende. Inoltre, dopo la riforma Fornero, il tasso dei disoccupati è aumentato e gli investimenti stranieri sono diminuiti. L'Italia continua ad essere vittima dell'ottusa e inutile burocrazia e non capisce che per ripartire c'è solo bisogno di investimenti mirati. L'articolo 18 - ha concluso Massimiliano - è stata una conquista dei nostri padri e chi afferma il contrario non ha capito nulla". Insomma il dibattito, come sempre, è aperto.