
Roma. La Legge Severino in materia di candidabilità dei condannati risponde ai requisiti di costituzionalità. A deciderlo, nella serata di ieri, è stata la Corte Costituzionale, che ha così rigettato il ricorso presentato dai legali del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ravvisando l'infondatezza della questione sollevata sulla base della norma che ne prevede la sospensione. Già nello scorso mese di Maggio le Sezioni Unite della Corte di Cassazione avevano statuito la competenza del giudice ordinario, e non di quello amministrativo, a decidere circa i ricorsi presentati ex Legge Severino. La disfida romana, dunque, si è chiusa con un insuccesso per De Magistris, il quale ha fatto sapere di voler comunque attendere la pubblicazione della sentenza, sperando in una pronuncia di rigetto che abbia, cioè, deciso solo in merito a questioni formali. La pronuncia, invece, non riguarda direttamente il governatore della Campania, Vincenzoi De Luca, anch'egli sospeso dal vecchio ufficio di sindaco di Salerno. De Luca ha però sollevato altre questioni di costituzionalità, quali la disparità di trattamento tra amministratori pubblici e parlamentari. E' quindi ancora presto per sapere se il percorso tracciato dalla Consulta sia in grado di intaccare anche la sua posizione.