"Creare nuovi posti di lavoro". Nouriel Roubini, economista di origini turche e docente alla New York University, nonchè Nobel per l'economia, già nel 2006 aveva anticipato la crisi finanziaria che solo due anni dopo avrebbe scosso gli Stati Uniti. Ed oggi, sulla scorta della debacle in cui è incorsa l'Eurozona mediterranea, osserva candidamente come "l'Europa non abbia più conigli nel cilindro".
Senza troppi panegirici, e dall'orizzonte propizio del continente borghese, Roubini rende merito all'analisi economica marxista, che dall'alto di una osservazione più scientifica che visionaria, sottolineava come "globalizzazione, strumenti finanziari folli e redistribuzione iniqua dei redditi avrebbero portato alla implosione inevitabile del capitalismo". E così le aziende, anzichè creare, distruggono posti di lavoro, con ciò stesso decurtando i redditi d'impiego ed aumentando la sperequazione. Che poi la crisi la paghino sempre gli stessi, ebbene è un dato di fatto che può, senza ombra alcuna, definirsi incontrovertibile.
La politica economica e finanziaria, massicciamente responsabile delle attuali condizioni funeste di buona parte del globo, perchè mai capace di intervenire con strumenti utili ed efficaci, non conosce ricette alternative a quella dell'austerity, peraltro praticata con criteri discutibilissimi, e forieri di disuguaglianze marcatissime. Un rigore applicato su piani diversi ma paralleli, con voci da sussumere sotto un differente registro. Nel campo giuslavoristico, come in quello della tassazione.
Ci spieghiamo, e per farlo prendiamo come riferimento la nuova Imposta Municipale Unica, detta IMU, introdotta dal federalismo fiscale in sostituzione di Ici ed Irpef. Si è fatto un gran chiacchierare della necessità di sottoporre a questo regime anche edifici e beni fondiari di proprietà degli enti ecclesiastici, sino ad allora esenti. E così l'attuale esecutivo, se da un lato mostrava di voler mondare un pò del sangue umano che ha inondato la propria coscienza, estendendo anche a questi l'imposta immobiliare, dall'altro annunciava come essa non trovasse applicazione per gli enti senza scopo di lucro. Tra i quali figurano, secondo le previsioni di statuto, le fondazioni bancarie.
Occorre peraltro sottolineare che, già dai primi anni Novanta, le banche sono state convertite in Spa; e che, con la creazione delle fondazioni bancarie, queste ultime sono le autentiche proprietarie dei capitali, producono dividendi che poi vanno ripartiti tra gli azionisti e redditi vari. Non c'è, dunque, alcun elemento de facto che orienti il legislatore, e qualunque persona dotata di un minimo di buon senso, a considerare gli istituti di credito come delle organizzazioni non profit. Tanto più che l'Imu viene addirittura estesa agli anziani ricoverati in case di riposo, qualora siano ancora proprietari di una casa al tempo della degenza (e che viene così considerata come seconda abitazione). Una previsione irrazionale, come già confermato da una pronuncia della suprema Corte di Cassazione. Giuridicamente irragionevole. Umanamente odiosa.
Sembra (anzi è così) che il governo "dei tecnici" abbia quasi voluto fare un regalo a sè stesso. Senza che nessun cronista, parte di tanta autorevole stampa, abbia osato sollevare un refolo di dubbio sul palese conflitto di interessi che investe l'attuale Presidente del Consiglio e buona parte della sua squadra. Da Mister Monti, membro dell'Advisor Group della Nato, sodale del Bilderberg, membro europeo di Moody's, consigliere nel 2010 di Goldman Sachs, a Corrado Passera, (ex) a.d. di Intesa Sanpaolo, passando per l'ex vicepresidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa, Elsa Fornero. Ce ne sarebbe di carne al fuoco, eppure buona parte della stampa che si strappava le vesti per la cacciata di Berlusconi, o urlava isterica ad ogni minima gaffe dell'ex Sardanapalo arcoriano, appare addirittura entusiasta di un Governo che in pochi mesi ha mietuto più vittime del ventennio berlusconiano. Non un briciolo di appello, o di dissenso contro l'ondata di suicidi e di bonzi di lavoratori esasperati, o piccoli artigiani falliti.
Così questo governo, già condannato dal tribunale concretamente evanescente della Storia, finisce per passare immune da quello potenzialmente letale, ma ormai davvero poco credibile, delle nostre misere coscienze.
Senza troppi panegirici, e dall'orizzonte propizio del continente borghese, Roubini rende merito all'analisi economica marxista, che dall'alto di una osservazione più scientifica che visionaria, sottolineava come "globalizzazione, strumenti finanziari folli e redistribuzione iniqua dei redditi avrebbero portato alla implosione inevitabile del capitalismo". E così le aziende, anzichè creare, distruggono posti di lavoro, con ciò stesso decurtando i redditi d'impiego ed aumentando la sperequazione. Che poi la crisi la paghino sempre gli stessi, ebbene è un dato di fatto che può, senza ombra alcuna, definirsi incontrovertibile.
La politica economica e finanziaria, massicciamente responsabile delle attuali condizioni funeste di buona parte del globo, perchè mai capace di intervenire con strumenti utili ed efficaci, non conosce ricette alternative a quella dell'austerity, peraltro praticata con criteri discutibilissimi, e forieri di disuguaglianze marcatissime. Un rigore applicato su piani diversi ma paralleli, con voci da sussumere sotto un differente registro. Nel campo giuslavoristico, come in quello della tassazione.
Ci spieghiamo, e per farlo prendiamo come riferimento la nuova Imposta Municipale Unica, detta IMU, introdotta dal federalismo fiscale in sostituzione di Ici ed Irpef. Si è fatto un gran chiacchierare della necessità di sottoporre a questo regime anche edifici e beni fondiari di proprietà degli enti ecclesiastici, sino ad allora esenti. E così l'attuale esecutivo, se da un lato mostrava di voler mondare un pò del sangue umano che ha inondato la propria coscienza, estendendo anche a questi l'imposta immobiliare, dall'altro annunciava come essa non trovasse applicazione per gli enti senza scopo di lucro. Tra i quali figurano, secondo le previsioni di statuto, le fondazioni bancarie.
Occorre peraltro sottolineare che, già dai primi anni Novanta, le banche sono state convertite in Spa; e che, con la creazione delle fondazioni bancarie, queste ultime sono le autentiche proprietarie dei capitali, producono dividendi che poi vanno ripartiti tra gli azionisti e redditi vari. Non c'è, dunque, alcun elemento de facto che orienti il legislatore, e qualunque persona dotata di un minimo di buon senso, a considerare gli istituti di credito come delle organizzazioni non profit. Tanto più che l'Imu viene addirittura estesa agli anziani ricoverati in case di riposo, qualora siano ancora proprietari di una casa al tempo della degenza (e che viene così considerata come seconda abitazione). Una previsione irrazionale, come già confermato da una pronuncia della suprema Corte di Cassazione. Giuridicamente irragionevole. Umanamente odiosa.
Sembra (anzi è così) che il governo "dei tecnici" abbia quasi voluto fare un regalo a sè stesso. Senza che nessun cronista, parte di tanta autorevole stampa, abbia osato sollevare un refolo di dubbio sul palese conflitto di interessi che investe l'attuale Presidente del Consiglio e buona parte della sua squadra. Da Mister Monti, membro dell'Advisor Group della Nato, sodale del Bilderberg, membro europeo di Moody's, consigliere nel 2010 di Goldman Sachs, a Corrado Passera, (ex) a.d. di Intesa Sanpaolo, passando per l'ex vicepresidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa, Elsa Fornero. Ce ne sarebbe di carne al fuoco, eppure buona parte della stampa che si strappava le vesti per la cacciata di Berlusconi, o urlava isterica ad ogni minima gaffe dell'ex Sardanapalo arcoriano, appare addirittura entusiasta di un Governo che in pochi mesi ha mietuto più vittime del ventennio berlusconiano. Non un briciolo di appello, o di dissenso contro l'ondata di suicidi e di bonzi di lavoratori esasperati, o piccoli artigiani falliti.
Così questo governo, già condannato dal tribunale concretamente evanescente della Storia, finisce per passare immune da quello potenzialmente letale, ma ormai davvero poco credibile, delle nostre misere coscienze.
