Si è conclusa la 62a edizione del Festival di Sanremo, il Festival della canzone italiana. Si è concluso tra i soliti commenti "come da pronostico", "si sapeva già chi vinceva", ma a mio parere, è stato un verdetto non troppo scontato e neanche facile da prevedere. Vince Emma Marrone con "Non è l'inferno". Certo era tra i favoriti, ma quest'anno tutto era abbastanza livellato e non credo fosse tanto scontata la sua vittoria. Infatti erano vari gli artisti favoriti della vigilia: da Francesco Renga, a Noemi, da Finardi ad Arisa, fino agli outsider Gigi D'Alessio e Loredana Bertè. Tra i giovani, invece, la vittoria è stata secondo pronostico scontatissimo: Alessandro Casillo trionfa senza particolari affanni. In questo caso si può parlare di verdetto annunciato: troppo forte il pubblico di fan del quindicenne, ma si sono comunque ascoltate cose molto interessanti tra i giovani. Di seguito una rapida carrellata di tutti gli artisti in gara nella categoria Big e dei principali protagonisti di Sanremo, con voti aggiunti.

IL PAGELLONE DI SANREMO
GIANNI MORANDI: voto 4. Peggio dello scorso anno: non aveva mai la parola giusta al momento giusto. E' un cantante non un presentatore. Con le sue gaffe può risultare più umano e simpatico, ma il festival richiede ben altro. Bocciato.
ROCCO PAPALEO: voto 6.5. Simpatico, a tratti travolgente, ma allo stesso tempo spesso troppo "complicato" e poco immediato. Dopo qualche serata, le sue battute sul governo tecnico e sulla sobrietà della vita attuale, hanno un po' stufato. Doveva variare un pochino. Luca&Paolo erano un'altra cosa.
IVANA MRAZOVA: voto 5. Per non saper e neanche una parola di italiano, si è comportate fin troppo bene. Il voto infatti è di incoraggiamento per il suo impegno. Voto 4 per chi l'ha scelta: aveva bisogno di una compagna di palcoscenico italiana perlomeno.
ADRIANO CELENTANO: voto 4 per le sue opinioni, proprio perché sono sue opinioni, quindi condivisibili o meno, voto 8 per quando cantava. Non poteva semplicemente fare il suo "mestiere"?!?
EMMA - Non è l'inferno: voto 8. La canzone è bella, piacevole e forte. Il testo è duro ma vero e lei è un vulcano di energia. Ma la svolta c'è stata l'ultima serata del festival: quando è arrivata al ballottaggio finale con Arisa e Noemi, ha sfoderato un'energia e una potenza interpretativa impressionante. E' lì che ha vinto Sanremo. Meriterebbe anche mezzo voto in più, ma non ho gradito molto il suo duetto con Gary Go.
ARISA - La notte: voto 7. Canzone carina e orecchiabile. La giovane cantante, ha trasformato completamente sia il suo look che il suo modo di cantare, e i risultati sono notevoli. Niente più voce da paperina, ma una voce limpida e melodiosa. Complimenti.
NOEMI - Sono solo parole: voto 8. Avrebbe meritato di vincere il Festival, ma la concorrenza era agguerrita e forte. Merito ai giornalisti che hanno pensato bene di farla entrare tra i primi 3 al ballottaggio finale al posto dei ben poco meritevoli Gigi D'Alessio&Bertè. La canzone è in pieno "stile Noemi" anche se è stata scritta da Fabrizio Moro. La capacità della rossa cantante sta proprio nel rendere sue tutte le cose che canta. Brava.
SAMUELE BERSANI - Un pallone: voto 7.5. Canzone allegra, simpatica, vivace e con un motivetto che è già diventato un tormentone. Bravo Samuele, e complimenti per il premio della critica "Mia Martini" assolutamente meritato.
PIERDAVIDE CARONE & LUCIO DALLA - Nanì: voto 7. Bella canzone, e ulteriore dimostrazione del grande talento di Pierdavide. Lucio Dalla ci ha visto lungo nell'accompagnare questo giovane alla ribalta sanremese. La melodia è semplice ma delicata e armoniosa. Una bella canzone e belle interpretazioni nel corso delle serate.
DOLCENERA - Ci vediamo a casa: voto 7. Canzone orecchiabile e forte. Sin dal primo giorno è stata la canzone più trasmessa dalle radio, sintomo di melodia piacevole e che entra subito in testa. Bel festival per lei. Personalmente la sorpresa più piacevole.
FRANCESCO RENGA - La tua bellezza: voto 6.5. Una canzone "normale" per un cantante dal quale si aspetta sempre il grande pezzo. Venderà sicuramente tanto perché ha un motivo carino e piacevole, ma per vincere Sanremo ci voleva altro.
EUGENIO FINARDI - E tu lo chiami Dio: voto 5. Qualcuno alla vigilia lo dava tra i favoriti o vincitore del premio della critica, ma è stato solo un fuoco di paglia. Canzone abbastanza banale e che resta poco impressa ai primi ascolti.
GIGI D'ALESSIO E LOREDANA BERTE' - Respirare: voto 4. Semplicemente la canzone non mi è piaciuta. Ma non si tratta solo di un gusto personale e la polemica sul cantare in playback della Bertè avrebbe dovuto abbassare ancora di più il voto, ma l'accoppiata è assolutamente priva di amalgama. Un duo forzato e privo di unione.
MATIA BAZAR - Sei tu : voto 4. Una comparsata alquanto inutile per il "solito" gruppo. I tempi dei Jalisse sono finiti e i miracoli a Sanremo non avvengono più. Canzone banale e deludente. Niente di nuovo.
IRENE FORNACIARI - Uno dei tanti : voto 4.5. Ha sicuramente fatto di meglio, e poteva portare una canzone più sanremese. Van De Sfroos ha creato per lei una canzone per bissare il lieve successo avuto lo scorso anno dal cantante, ma non c'era mordente. Assolutamente bocciata.
NINA ZILLI - Per sempre: voto 6. Canzone appena sufficiente, particolare, ma senza essere memorabile. Le è mancato qualcosa per spiccare. Rimandata.
CHIARA CIVELLO - Al posto del mondo: voto 4.5. Era la scommessa di Morandi per questo festival, un po' come Rafael Guarazzi lo scorso anno, ma è stato assolutamente un flop: canzone mediocre, voce "normale". Insomma niente di particolare.
MARLENE KUNZ - Canzone per un figlio: voto 6. La sufficienza per l'impegno e la passione che hanno messo nel festival, non tanto per la canzone. Non hanno voluto osare con qualcosa di ancora più rock, che avrebbe fatto fare un salto di qualità notevole alla band.
FESTIVAL DI SANREMO 2012: voto 6,5 per le canzoni, 4 per la conduzione e lo show.

...e voi siete d'accordo?