Ferrara. Nei prossimi mesi la città rinascimentale di Ferrara avrà il piacere di poter ospitare la mostra intitolata "Courbet e la natura" nata per far conoscere in Italia le opere di uno dei massimi esponenti del realismo francese: Gustave Courbet. Ad organizzare il prestigioso evento sono state la Fondazione "Ferrara Arte" e "Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea" del comune di Ferrara, mentre la cura è stata affidata a Dominique de Font-Réaulx, Barbara Guidi, Maria Luisa Pacelli, Isolde Pludermacher e Vincent Pomarède. La location selezionata per l'occasione sarà il Palazzo dei Diamanti, una delle antiche residenze della famiglia degli Estensi, ed avrà luogo dal 22 settembre al 6 gennaio. All'interno del palazzo saranno esposti 50 favolosi dipinti provenienti da vari musei internazionali. Tra le opere più suggestive che verranno esposte figurano "L'uomo ferito", dove non si potrà far a meno di constatare sul viso del soggetto l'espressione che suggerisce chiaramente il sopraggiungere della morte in seguito ad una ferita rappresentata da una macchia di sangue, suscitando così tristezza nell'osservatore. Altre tele, invece, come "Fanciulle sulla riva della Senna" e "Giovane bagnante", permetteranno di verificare l'abilità di Courbet nel combinare i personaggi femminili con la natura, creando così opere soavi che trasmettono armonia ed equilibro. Notevoli anche altre tele incantevoli di ruscelli, tramonti, onde del mare e caprioli. Una vasta collezione di paesaggi ritratti grazie ai numerosi viaggi che compì l'artista, da Bruxelles a Francoforte, durante i quali alcune opere vennero rifiutate ed altre apprezzate facendo sì che l'opinione pubblica si dividesse. Per comprendere a fondo le opere dell'artista, però, bisogna immergersi all'interno del contesto storico in cui visse. Gustave Courbet nacque nel 1819 nella cittadina francese di Ornans dove inizialmente venne influenzato dal romanticismo per poi distaccarsene avvicinandosi alla corrente definita realista. Il realismo artistico si poneva completamente all'opposto dell'impressionismo visto che consisteva nel ritrarre la realtà da un punto di vista oggettivo. Una rappresentazione dell'universo fedele ed oggettiva, e quindi in antitesi, con il romanticismo e con lo stile impressionista del periodo che faceva leva sui sentimenti e sugli stati d'animo degli autori. Così Courbet si distinse per essere un ottimo paesaggista e per la rappresentazione di scene di vita quotidiana, mostrando al pubblico non solo le bellezze naturali ma anche un mondo flagellato dalla povertà, dal dolore e dalla tristezza. L'Ottocento fu infatti un periodo dove in Europa scoppiarono numerosi moti rivoluzionari che in Francia portarono alla cosiddetta Seconda Repubblica. Il pensiero dell'artista e la sua posizione nei confronti del potere politico fu molto chiara, come dimostrano gli avvenimenti del 1870. Infatti, durante la guerra franco prussiana a Parigi i socialisti approfittarono del caos per istituire la "comune", il primo esperimento nella storia di fondare una realtà politica comunista. A quell'impresa prese parte anche Courbet che fu incaricato dai rivoluzionari di gestire i musei e l'organizzazione del Salon. La comune parigina ebbe un vasto seguito popolare grazie alle numerose riforme sociali sensibili alle classi più povere, dal laicismo all'istruzione gratuita ed obbligatoria fino al contrasto della disoccupazione, anche se la riforma principale fu il riconoscimento dell'uguaglianza della donna all'uomo. L'esperienza comunista ebbe breve durata: qualche mese dopo le truppe regie ripresero il controllo e i responsabili vennero arrestati. Condannato, Courbet fuggì in Svizzera dove morì nel 1877. L'artista può essere definito un pittore che utilizzò l'arte come mezzo di comunicazione e di denuncia sociale all'interno di un'Europa indignata dallo spadroneggiare delle élite e stanca dei continui conflitti che gravavano sulle spalle dei meno abbienti. Ma l'artista non vide solo questo, all'interno di quel buio riuscì a scoprire un raggio di sole e a contemplare anche le meraviglie offerte dalla natura. Tutto questo sarà facilmente distinguibile nei prossimi mesi all'interno delle sale del Palazzo dei Diamanti di Ferrara.
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