Su queste azioni sollecitiamo il presidente dell'Antitrust ad aprire un'inchiesta in merito per fare luce sul caro prezzi. Il Governo nazionale e l'Autorità dell'Energia devono fissare criteri trasparenti di adeguamento del prezzo del greggio e del prezzo alla pompa, affidando alla stessa Autorità il controllo e il monitoraggio". Per la Felsa "è necessario porre fine ai 'monopoli verticali' rappresentati dalle compagnie petrolifere, che estraggono petrolio e vendono benzina al pubblico. Le major petrolifere sono in grado di fissare sia il prezzo di acquisto al rivenditore, sia il 'prezzo raccomandato' al pubblico". La proposta lanciata dalla Felsa salernitana non violerebbe le regole comunitarie: "Per i consumatori ci sarebbe un grande vantaggio: conoscere la compagnia più conveniente ". Infine, la Felsa Cisl Salerno lancia un appello alle autorità e chiede i "distributori bianchi" (cioè non legati alle grandi compagnie petrolifere) sposando l'iniziativa dell'Adiconsum: "Le nuove impennate dei prezzi di benzina e gasolio, considerando una media di 15-20mila chilometri l'anno e un consumo di 800-1000 litri, costringono un automobilista a spendere 150 euro in più. Che salgono fino a 200 euro per una famiglia media, perché per ogni nucleo familiare circola in media un veicolo e mezzo. Per questo, insieme all'Adiconsum Salerno, chiediamo che anche in città possano esserci i cosiddetti "distributori bianchi" e che i gestori siano obbligati a esporre i prezzi sui totem. Questo comunicato potete trovarlo anche in versione on-line sul sito www.cisl-sa.org