Luogo in cui l'aristocrazia romana vi eresse suntuose dimore. Molti notabili scelsero Pompei ed Ercolano dove ancora oggi si resta "frastornati" dalla meraviglia di quei resti. Gli Imperatori preferivano invece la zona flegrea, dal mare cristallino(sigh!!!) e dalle acque sulfuree che avevano importanti proprietà terapeutiche. Giulio Cesare aveva deciso di far costruire una residenza marittima a Baia, Claudio aveva un suo ninfeo presso Punta Epitaffio,Tiberio aveva scelto invece Capri, dove Villa Iovis è ancora visibile nei suoi resti. Ma anche il principale porto commerciale era campano, quello di Puteoli, Pozzuoli, dal quale partivano carichi destinati ai maggiori porti del Mediterraneo e dell'Asia minore. A Capo Miseno, invece era stanziata la potente flotta tirrenica dell'impero romano. E poi le meraviglie architettoniche delle zone interne, abitate dai Sanniti, un popolo fiero che impegnò Roma in tre memorabili guerre; il Teatro fatto costruire da Adriano a Beneventum, l'arco di Traiano, il ponte leproso ristaurato sotto i Severi. Ed ancora le terme di Stabiae.
E poi i Longobardi con gli insediamenti di Salerno, dove intorno all'anno Mille sorgeva la Scuola Medica Salernitana, la millenaria Badia benedettina di Cava de' Tirreni. I borghi medievali di Caserta(vecchia), l'antica seteria di San Leucio, che vantava produzioni di seta per tutta l'Europa.
Il fervore culturale della Repubblica Marinara di Amalfi, gli scambi culturali e commerciali con l'oriente, le torri dei saraceni che ancora oggi fanno capolino a chi dal mare ammira le coste di Amalfi e Sorrento testimoniando quel connubio fra classicità e tratti arabeggianti capace di rendere questi posti unici. E poi gli Angioini ed i Borboni, Napoli viceregno di Spagna, la residenza dei Borboni a Caserta, la Reggia con il parco capaci di contendere lo scettro a Versailles.
L'umanesimo di Pomponio Leto, le geniali intuizioni del Bernini, la letteratura di Torquato Tasso, il pensiero filosofico di Giordano Bruno, Giambattista Vico e Nicola Abbagnano. L'inconfondibile timbro vocale di Enrico Caruso e poi il non plus ultra..Totò.
Un bagaglio di cui andare fieri, un senso di appartenenza ad una terra che da troppo tempo abbiamo declinato, l'orgoglio e la fierezza di essere campani, calpestati da ignoranza, degrado culturale, malgoverno e da una diffusa illegalità che parte dalle bottiglie sversate in mare e termina con i mega appalti dei casalesi. Eppure nessun popolo, con una storia come questa, lascerebbe violentare da chicchessia le proprie tradizioni, nessun popolo accetterebbe di assistere passivamente al desolante declino della storia. I Cuori e le Menti della Campania non possono delegare ancora per molto, è giunto il momento di prendere in mano le sorti della nostra terra, stanca di elemosinare lavoro, provata nel vedere i propri figli partire in cerca di fortune; mortificata nel guardarsi allo specchio e scoprirsi orribile. E' il tempo in cui la nostra amata Campania, donna meravigliosa, forse la più bella, decida di mettere l'abito da sera, e decida di riprendersi la dignità che le è stata sottratta nell'ultimo secolo.