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Roma. L'emergenza epidemiologica da Covid-19 ha imposto nei giorni scorsi una serie di importanti e gravi restrizioni a cittadini ed imprese per il contenimento e la gestione della pandemia. Si tratta di limitazioni estremamente intense - necessarie e imprescindibili - che hanno prodotto e stanno ancora producendo effetti devastanti sull'economia e sulla vita dei cittadini e delle imprese. La FederCepi Costruzioni rappresenta, in Italia, 6500 imprese dell'edilizia: si tratta soprattutto di PMI, di quel nerbo vitale dell'economia italiana già duramente provato dalla (mai davvero superata) crisi economica, e che oggi risente particolarmente delle restrizioni imposte dalla pandemia. "È fortissimo - dice il presidente Antonio Lombardi - il timore che per molte di queste aziende, queste restrizioni risultino letali, e che non riaprano mai più i battenti. Per tali ragioni auspichiamo misure urgenti e straordinarie che aiutino a superare il momento di enorme difficoltà ed evitare un default finanziario che allo stato appare quasi inevitabile senza azioni incisive ed efficaci di sostegno. Abbiamo elaborato una serie di proposte che a nostro avviso potrebbero supportare non poco le imprese in questo momento di enorme difficoltà, e speriamo vivamente nel Suo interessamento e nel Suo aiuto, affinché possano sollecitamente tramutarsi in provvedimenti legislativi a difesa di un settore strategico e fondamentale per l'economia del Paese. 1. Immediato pagamento di tutti i debiti della P.A. (stimati in circa 53 mld di euro) alle imprese, compresi i rimborsi I.V.A., mediante anticipazione (contro garantita dallo Stato italiano), da parte del sistema bancario: il credito potrà essere dimostrato da atti contabili (S.A.L.) e /o fatture, confermate dall'Ente Committente; l'anticipazione del credito da parte delle banche dovrà essere a costo zero per l'impresa creditrice. 2. Approvazione di una norma generale che differisca di sei mesi, al 30 settembre p.v. tutte le scadenze di pagamento e le obbligazioni pecuniarie ricomprese nel periodo di emergenza (a partire da 12 marzo scorso), anche quelle garantite da titoli di credito. Nello specifico, auspichiamo che con un intervento legislativo straordinario: a. Vengano automaticamente prorogate di sei mesi (dal 12 marzo al 30 settembre) le scadenze di tutte le obbligazioni pecuniarie, anche quelle garantite da titoli di credito; b. i pagamenti effettuati mediante assegni bancari, durante il medesimo lasso di tempo, siano considerati "promesse esenti da imposte", a cui si applica la stessa proroga, salvo che il debitore comunichi al creditore di non volersi avvalere della stessa; c. tutte le disposizioni di pagamento, mediante intermediari finanziari, sono assoggettate alla medesima proroga, salvo che il delegante comunichi al delegato di non volersi avvalere della stessa. Chiediamo infine un d. espresso divieto di qualsiasi segnalazione, in ogni sede, di qualsiasi mancato pagamento avvenuto durante il periodo dal 12 marzo al 30 settembre. e. esonero del pagamento del corrispettivo nei contratti di leasing e di assicurazione, nei casi in cui il debitore, non abbia utilizzato il bene nel periodo dal 12 marzo al 30 settembre o frazione dello stesso, in relazione alla sua attività lavorativa. Sono interventi straordinari, imposti dalla straordinarietà del momento".

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Roma. Tolleranza zero per l'acqua in bottiglia, naturale o frizzante, esposta in vendita al sole. Il rischio è una multa da 1500 euro per il commerciante colpevole. Arriva direttamente dalla Cassazione la sentenza 39037 nei confronti di chi non usa le dovute accortezze nel trattare gli alimenti deteriorabili, mettendo a rischio la salute dei consumatori. I giudici di piazza Cavour hanno così respinto il ricorso del titolare di un esercizio commerciale che aveva messo in vendita bottiglie di acqua minerale, tenute nel piazzale davanti al negozio prima di portarle all'interno. L'acqua in bottiglia, se lasciata in luoghi caldi o con temperature elevate, potrebbe divenire nociva per la nostra salute. Inutilmente la difesa aveva puntato sui tempi brevi dell'esposizione alla luce, sostenendo che l'acqua era stata scaricata e lasciata all'aperto il tempo necessario a portarla nel deposito. Ma la Suprema Corte ha chiarito che la vendita di alimenti in cattivo stato di conservazione, secondo l'articolo 5 della Legge 283/1982, é un reato di pericolo presunto con una soglia di punibilità anticipata. La violazione si concretizza dunque anche in assenza di un affettivo accertamento del danno al bene tutelato, ma più semplicemente sulla base di un verbale ispettivo, una foto o alcune testimonianze. Del resto il divieto di esporre le bottiglie d'acqua alla luce o al calore del sole è datato e risale al 20 Gennaio del 1927. Un decreto ministeriale di allora faceva riferimento alle bottiglie di vetro, che non subiscono modificazioni in seguito al contatto con il calore. È evidente che la cautela deve essere ancora più stringente oggi se si considerano le bottiglie di plastica. Il rischio deriva dai materiali con cui viene confezionata. Secondo gli studiosi il problema principale deriverebbe dal fatto che le bottiglie comunemente definite di "plastica" sono realizzate con tereftalato che, una volta entrato in contato con fonti di calore, rilascia sia antimonio che bisfenolo A o BPA. Queste sostanze in quantità minime non destano preoccupazione ma potrebbero avere un impatto a lungo termine sulla salute e, in particolare, su quella dei bambini. La Cassazione ricorda che l'acqua è un prodotto alimentare vivo e non va considerata in maniera diversa dal vino e dall'olio. Nel caso esaminato il reato c'é stato ed è stato provato, grazie alle ispezioni, che l'acqua era stata esposta in periodi caldi come Giugno e Settembre. Anche gli ambulanti sono avvertiti.

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Roma. Ammontano a circa 40 miliardi di euro gli investimenti deliberati dal Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica. Alle infrastrutture andranno 11,5 miliardi (strade 6 miliardi, ferrovie 2,1, metropolitane 1,5, sicurezza delle ferrovie regionali "interconnesse" 300 milioni, mezzi Tpl 1 miliardo), 1,4 al Ministero dello Sviluppo, 400 milioni all'agricoltura. Di quasi 2 miliardi è l'ammontare dei fondi destinati invece all'ambiente; 800 milioni sono destinati alle bonifiche dei siti d'interesse nazionale e delle discariche.Tra le altre misure approvate ci sono quelle che riguardano il Masterplan per il Mezzogiorno e una serie di progetti definitivi per opere immediatamente cantierabili. Gli investimenti per il rilancio del Mezzogiorno ammonteranno così a 13,4 miliardi di euro per interventi da realizzarsi, insieme alle risorse comunitarie, nelle Regioni e nelle Città metropolitane mediante gli accordi inter-istituzionali cosiddetti "Patti per il Sud". Inoltre, al Sud saranno destinati altri 11 miliardi per un totale dunque di quasi 25 miliardi. Le assegnazioni tengono conto degli impieghi già disposti e della chiave di riparto percentuale del Fondo per lo sviluppo e la coesione (80% al Mezzogiorno e 20% al Centro-Nord). Di seguito, la dotazione finanziaria di ciascun Patto:
- Regione Abruzzo: 753,4 milioni di euro;
- Regione Basilicata: 565,2 milioni di euro;
- Regione Calabria: 1.198,7 milioni di euro;
- Città di Reggio Calabria: 133 milioni di euro;
- Regione Campania: 2.780,2 milioni di euro;
- Città di Napoli: 308 milioni di euro;
- Regione Molise: 378 milioni di euro;
- Regione Puglia: 2.071,5 milioni di euro;
- Città di Bari: 230 milioni di euro;
- Regione Sardegna: 1.509,6 milioni di euro;
- Città di Cagliari: 168 milioni di euro;
- Regione Siciliana: 2.320,4 milioni di euro;
- Città di Catania: 332 milioni di euro;
- Città di Messina: 332 milioni di euro;
- Città di Palermo: 332 milioni di euro.

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Torino. L'agenzia di stampa LaPresse acquisisce la testata giornalistica Agr. L'accordo definitivo è stato siglato il 15 ottobre tra il presidente di LaPresse, Marco Durante, e l'amministratore delegato di PRS Mediagroup, Federico Silvestri. L'acquisizione - come riporta l'agenzia - si colloca nella più ampia strategia di crescita e consolidamento di LaPresse e rafforza uno dei comparti di servizio già fiore all'occhiello dell'agenzia, accanto al fotogiornalismo e all'attività di news agency, che nell'ultimo bimestre ha segnato un'ulteriore implementazione con l'ingresso di 27 nuovi giornalisti, nelle tre redazioni di Torino, Milano e Roma. La testata giornalistica Agr è leader nella produzione di contenuti d'informazione multimediale e opera in ambito digitale, televisivo e radiofonico. In particolare è la casa di produzione di riferimento per la realizzazione di video contents per i più prestigiosi clienti italiani e multinazionali, creando e distribuendo video news, tg e giornali radio diffusi, tra le altre, a oltre 60 emittenti radiofoniche e circa 20 televisioni in Italia. Lo staff della testata giornalistica Agr, composto da 14 risorse, di cui 9 giornalisti ex articolo 1, è stato assorbito da LaPresse che lo integrerà allo staff già presente nella propria sede di Milano. Il direttore della testata giornalistica Agr, Vito Romaniello, assume la vicedirezione della sede milanese di LaPresse.

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New York. Il New York Times ha annunciato di avere superato il milione di abbonati alla sua edizione digitale, facendo diventare il quotidiano di New York il primo media mondiale a battere questo primato. Inoltre il gruppo ha detto di avere 1,1 milioni di abbonati sia all'edizione cartacea sia a quella digitale: la somma dei due risultati consente al quotidiano di vantare il più grande numero di lettori paganti nei suoi 164 anni di storia. "Molte società di media, affrontando la competizione di altri gruppi digitali, hanno ridotto i numeri nelle redazioni e i loro investimenti. Ma noi non lo abbiano fatto e dobbiamo ringraziare i nostri abbonati per questo", si legge in un articolo firmato dal direttore Dean Baquet. "Il mese scorso ho condiviso con voi la lista dei lavori che abbiamo pubblicato da quando abbiamo iniziato la versione digitale in abbonamento nel 2011. La potenza di queste storie riflette la forza della nostra redazione", continua Baquet che ha aggiunto: "Continuiamo a dare lavoro a un numero di reporter uguale a quello che avevamo 15 anni fa - e adesso includiamo anche grafici, sviluppatori, videomaker e altri innovatori digitali cherendono la nostra offerta digitale ancora più ricca". Poi ha concluso: "Quando la carta era stata razionata nella Seconda guerra mondiale, il New York Times aveva tagliato la pubblicità, non gli articoli, e quando ci furono tempi difficili negli anni Settanta che avevano causato il ridimensionamento di alcune pubblicazioni, il Times aveva aggiunto nuove sezioni. Adesso, nell'era digitale, quando molti media sono sotto pressione i nostri lettori - ci stanno aiutando a restare forti".

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Milano. La Arnoldo Mondadori Spa acquista la divisione Libri di Rcs Group. Le trattative, ormai piuttosto intense da qualche mese, sono giunte ad un punto di svolta grazie ad un'offerta pari a 127,5 milioni su una valutazione complessiva di 130 milioni. L'accordo consentirà al Gruppo Mondadori di consolidare la propria presenza in Italia nel mercato dei libri trade e nell'editoria scolastica, nonché negli illustrati a livello internazionale. Il perimetro dell'operazione comprende l'intera quota del 99,99% posseduta da RCS MediaGroup S.p.A. in RCS Libri S.p.A. con le sottostanti partecipazioni - che al closing includeranno il 94,71% di Marsilio Editore S.p.A. - ed escluderanno il 58% posseduto in Adelphi Edizioni S.p.A. Tale perimetro ha registrato nell'esercizio 2014 i seguenti valori pro-forma: ricavi per 221,6 milioni di euro, Ebitda ante oneri non ricorrenti per 8,8 milioni di euro e investimenti per 11 milioni di euro, di cui 1,7 milioni destinati al rinnovo delle librerie Rizzoli. Con l'operazione Mondadori acquisirà la titolarità esclusiva di tutti i marchi in ambito librario, tra cui Rizzoli. L'accordo prevede inoltre che le testate di RCS MediaGroup possano continuare ad esercitare un'attività editoriale libraria in linea con quella attuale. Mondadori così, che già possiede Einaudi, Piemme, Frassinelli e Sperling & Kupfer, rileva anche Rizzoli, Bompiani, Fabbri e Marsilio. Il 58% di Adelphi detenuto da Rcs sarà invece ceduto a Roberto Calasso, socio di minoranza e direttore editoriale della casa editrice, che ha esercitato l'opzione di prelazione prevista nel caso di cambio di proprietà. Grazie a questo acquisto, Mondadori arriverà a controllare il 35% circa dell'intero mercato editoriale d'autore, escludendo l'editoria scolastica. Il perfezionamento dell'operazione è soggetto all'approvazione delle competenti autorità regolatorie, ossia l'Antitrust; eventuali provvedimenti di autorizzazione condizionata - come specifica lo stesso gruppo Mondadori - non pregiudicheranno il completamento dell'operazione.

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Washington. La Volkswagen nell'occhio del ciclone. La famosa casa automobilistica tedesca, già da qualche giorno, è finita nel mirino dell'Epa, l'Agenzia per la protezione ambientale statunitense, con l'accusa di aver alterato i dati relativi alle emissioni delle sue auto a diesel vendute negli Usa negli ultimi anni. Alcune accuse erano già state mosse da apparati dell'amministrazione americana; dopo che lo scandalo si è allargato a macchia d'olio, è stata la stessa azienda teutonica ad ammettere la violazione della normativa antismog. Come prima conseguenza il titolo Volkswagen ha perso in pochi giorni oltre il 20% della sua quotazione in Borsa (fino al -19% in un solo giorno su Francoforte). Come se non bastasse, inoltre, il gruppo rischia una pesante sanzione vicina ai 18 miliardi di dollari, oltre a plausibili conseguenze sul piano penale. Più a stretto giro di posta, poi, va sottolineato come ben più seri possono essere i danni che l'azienda di Wolfsburg può riportare a livello d'immagine e, quindi, come possano diventare serie le ripercussioni immediate sul mercato. La Francia, per bocca del ministro delle Finanze Michel Sapin, ha già chiesto una più ampia indagine "su scala europea" sul rispetto da parte delle case automobilistiche dei limiti sulle emissioni inquinanti, allo scopo di tranquillizzare i consumatori. In base alle indiscrezioni pubblicate da qualche giorno su alcune testate straniere, il numero delle auto truccate supererebbe gli 11 milioni. Secondo alcune fonti riportate dal Die Welt, inoltre, sia il governo tedesco che l'Unione Europea erano a conoscenza della magagna. La questione, dunque, oltre a portare sulla graticola la casa automobilistica, mette in discussione il mito dell'efficienza tedesca. Nel frattempo l'ad Volkswagen Martin Winterkorn, nonostante le scuse formulate in via pubblica, rischia di essere defenestrato.

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Roma. Dopo l'aumento dei francobolli, tocca ai bollettini subire un ritocco al rialzo. Poste Italiane ha infatti aumentato il costo della commissione per il pagamento dei bollettini postali: da oggi, infatti, quelli di conto corrente passano da 1,30 a 1,50 euro, le commissioni per Rav e F35 arrivano a 1,63 euro e quelli per le multe a 1,99 euro. Restano invariate, almeno per ora, le commissioni per bollettini pagati sui canali digitali, cioè web, Mobile e Atm, pari 1 euro, per gli over 70 e possessori di social card (€ 0,70), per Rav e F35 (€ 0,13) e multe (€ 0,45) pagati online. Il prezzo del bollettino era fermo dal 2012 e il ritocco è stato giustificato dall'aumento dei costi operativi e industriali, dall'accettazione da parte di Poste Italiane di carte di pagamento emesse da terzi senza aumentare costi e dagli investimenti tecnologici. Secondo l'associazione di consumatori, comunque, a conti fatti Poste Italiane rimane la via più economica per pagare i bollettini.

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Milano. C'è l'offerta del Gruppo Mondadori per rilevare la divisione libri di Rcs Mediagroup. La proposta è vincolante ed è stata partorita nella serata di ieri, lunedì 29 Giugno, termine ultimo del periodo di trattativa esclusiva concordata tra i due colossi editoriali. La palla passa ora al Consiglio di Amministrazione di Rcs, che nella prossima seduta dovrà decidere sul merito dell'offerta, il cui valore non è stato reso ufficialmente noto. Fonti private parlano di una proposta di 135 milioni di euro, al momento forse non soddisfacente per gli uomini Rizzoli, dal momento che le editrici Adelphi, Bompiani, Rizzoli, Marsilio, Sonzogno e Fabbri pesano attualmente a bilancio per 182 milioni di euro.

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Roma. Cassa integrazione automatica per chi ha chiuso, ossia lavoratori autonomi e partite Iva. La misura riguarderà anche precari e irregolari e si chiamerà Reddito di Emergenza, andando a incrementare con 6 miliardi il fondo per l'emergenza Coronavirus. Anche commercialisti, consulenti del lavoro, architetti, giornalisti, ingegneri, avvocati e gli altri professionisti e autonomi, quindi, potranno chiedere 600 euro a partire dal primo Aprile presso l'ente di previdenza cui il lavoratore è iscritto. Il sostegno toccherà circa 10 milioni di lavoratori, ma non sarà un nuovo reddito di cittadinanza: "Non è il momento di riformare uno strumento ordinario, ma di far fronte a una situazione straordinaria - ha spiegato il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri -. Erogare un aiuto a chi ne ha bisogno, perché non ha altre fonti di reddito ed è ancora fuori dai 600 euro, in modo ancora più rapido, efficace, universale, adeguato". Il reddito di emergenza andrà dunque a quelle categorie di "lavoro grigio": precari, irregolari e stagionali. Si tratta di badanti, baby-sitter, colf, bagnini, camerieri, addetti alle pulizie, animatori turistici, chi ha finito il sussidio di disoccupazione e tutti coloro che lavorano con contratti brevissimi, dalla durata massima di qualche mese. Il bonus spetta a chi nell'anno di imposta 2018 ha percepito un reddito complessivo non superiore a 35 mila euro. Se ha avuto un reddito compreso tra 35 mila e 50 mila euro, deve aver cessato, sospeso o ridotto l'attività autonoma o libero-professionale di almeno il 33% nel primo trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Intanto, il Governo sta lavorando per mettere in campo sostegni anche per gli altri lavoratori ancora esclusi, tra cui oltre 800 mila domestici.

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Roma. Il Presidente Conte ha firmato il Dpcm che introduce ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 applicabili sull'intero territorio nazionale. Il provvedimento, firmato il 22 Marzo 2020, indica quali attività produttive possono rimanere aperte. Le nuove misure sono valide - per ora - fino al 3 Aprile. Rimangono aperti in tutta italia ipermercati, supermercati, discount alimentari, i minimercati e gli altri esercizi non specializzati di alimentari e consentite le attività che erogano servizi essenziali e di pubblica utilità. Continueranno a lavorare studi legali, attività finanziarie e assicurative, uffici postali, edicole, ingrosso di carta e agenzie di distribuzione di giornali, riviste e libri, gli alberghi. Stop alla fabbricazione di pneumatici e di corde, ma anche a macchinari per l'agricoltura e per l'industria alimentare. Via libera a imballaggi e ad agenzie interinali e servizi di sostegno alle imprese per consegne a domicilio. Nuovi limiti invece per i call center. Dall'intesa tra governo e sindacati arriva una nuova lista delle attività che potranno rimanere aperte per l'emergenza Coronavirus. In totale sono 80 le voci che appaiono nell'elenco delle attività ammesse. Ecco i settori con relativi codici Ateco aggiornata al 25 Marzo 2020 che potranno aprire lunedì i cancelli e continuare a produrre.
ELENCO DEFINITIVO AGGIORNATO AL 25 MARZO 2020 (CODICE ATECO e DESCRIZIONE)
1 - Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali
3 - Pesca e acquacoltura
5 - Estrazione di carbone
6 - Estrazione di petrolio greggio e di gas naturale
9.1 - Attività dei servizi di supporto all'estrazione di petrolio e di gas naturale
10 - Industrie alimentari
11 - Industria delle bevande
13.96 - Fabbricazione di altri articoli tessili tecnici ed industriali
13.95 - Fabbricazione di tessuti non tessuti e di articoli in tali materie (esclusi gli articoli di abbigliamento)
14.12 - Confezioni di camici, divise e altri indumenti da lavoro
16.24 - Fabbricazione di imballaggi in legno (*)
17 - Fabbricazione di carta (ad esclusione dei codici: 17.23 e 17.24)
18 - Stampa e riproduzione di supporti registrati
19 - Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
20 - Fabbricazione di prodotti chimici (ad esclusione dei codici: 20.12 - 20.51.01 - 20.51.02 - 20.59.50 - 20.59.60)
21 - Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici
22.2 - Fabbricazione di articoli in materie plastiche (ad esclusione dei codici: 22.29.01 e 22.29.02)
23.13 - Fabbricazione di vetro cavo
23.19 - Fabbricazione di vetrerie per laboratori, per uso igienico, per farmacia
25.21 - Fabbricazione di radiatori e contenitori in metallo per caldaie per il riscaldamento centrale
25.92 - Fabbricazione di imballaggi leggeri in metallo
26.6 - Fabbricazione di apparecchi per irradiazione, apparecchiature elettromedicali ed elettroterapeutiche
27.1 - Fabbricazione di motori, generatori e trasformatori elettrici e di apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell'elettricità
27.2 - Fabbricazione di batterie di pile e di accumulatori elettrici
28.29 - Fabbricazione di macchine automatiche per la dosatura, la confezione e per l'imballaggio
28.95 - Fabbricazione di macchine per l'industria della carta e del cartone (incluse parti e accessori)
28.96 - Fabbricazione di macchine per l'industria delle materie plastiche e della gomma (incluse parti e accessori)
32.5 - Fabbricazione di strumenti e forniture mediche e dentistiche
32.99 - Fabbricazione di attrezzature ed articoli di vestiario protettivi di sicurezza
32.99 - Fabbricazione di casse funebri
33 - Riparazione e manutenzione installazione di macchine e apparecchiature (ad esclusione dei seguenti codici: 33.11.01, 33.11.02, 33.11.03, 33.11.04, 33.11.05, 33.11.07, 33.11.09, 33.12.92, 33.16, 33.17)
35 - Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata
36 - Raccolta, trattamento e fornitura di acqua
37 - Gestione delle reti fognarie
38 - Attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; recupero dei materiali
39 - Attività di risanamento e altri servizi di gestione dei rifiuti
42 - Ingegneria civile (ad esclusione dei seguenti codici: 42.91, 42.99.09 e 42.99.10)
43.2 - Installazione di impianti elettrici, idraulici e altri lavori di costruzioni e installazioni
45.2 - Manutenzione e riparazione di autoveicoli
45.3 - Commercio di parti e accessori di autoveicoli
45.4 - Per la sola attività di manutenzione e riparazione di motocicli e commercio di relative parti e accessori
46.2 - Commercio all'ingrosso di materie prime agricole e animali vivi
46.3 - Commercio all'ingrosso di prodotti alimentari, bevande e prodotti del tabacco
46.46 - Commercio all'ingrosso di prodotti farmaceutici
46.49 - Commercio all'ingrosso di libri riviste e giornali
46.61 - Commercio all'ingrosso di macchinari, attrezzature, macchine, accessori, forniture agricole e utensili agricoli, inclusi i trattori
46.69 - Commercio all'ingrosso di strumenti e attrezzature ad uso scientifico
46.69 - Commercio all'ingrosso di articoli antincendio e infortunistici
46.71 - Commercio all'ingrosso di prodotti petroliferi e lubrificanti per autotrazione, di combustibili per riscaldamento
49 - Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte
50 - Trasporto marittimo e per vie d'acqua
51 - Trasporto aereo
52 - Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti
53 - Servizi postali e attività di corriere
55.1 - Alberghi e strutture simili
j (da 58 a 63) - Servizi di informazione e comunicazione
k (da 64 a 66) - Attività finanziarie e assicurative
69 - Attività legali e contabili
70 - Attività di direzione aziendali e di consulenza gestionale
71 - Attività degli studi di architettura e d'ingegneria; collaudi ed analisi tecniche
72 . Ricerca scientifica e sviluppo
74 - Attività professionali, scientifiche e tecniche
75 - Servizi veterinari
78.2 - Attività delle agenzie di lavoro temporaneo (interinale) (*)
80.1 - Servizi di vigilanza privata
80.2 - Servizi connessi ai sistemi di vigilanza
81.2 - Attività di pulizia e disinfestazione
82.2 - Attività dei cali center²
82.92 - Attività di imballaggio e confezionamento conto terzi
82.99 - Agenzie di distribuzione di libri, giornali e riviste
82.99 - Altri servizi di sostegno alle imprese (*)
84 - Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria
85 - Istruzione
86 - Assistenza sanitaria
87 - Servizi di assistenza sociale residenziale
88 - Assistenza sociale non residenziale
94 - Attività di organizzazioni economiche, di datori di lavoro e professionali
95.11 - Riparazione e manutenzione di computer e periferiche
95.12 - Riparazione e manutenzione di telefoni fissi, cordless e cellulari
95.12 - Riparazione e manutenzione di altre apparecchiature per le comunicazioni
95.22 - Riparazione di elettrodomestici e di articoli per la casa
97 - Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico
(*) Limitazioni:
16.24.20 - Esclusivamente in relazione alle attività di cui agli allegati 1 e 2 del dpcm del 11 marzo 2020.
78.2 - Con l'esclusione delle attività in uscita (outbound) e dei servizi telefonici a carattere ricreativo. i call center in entrata (inbound) possono operare in relazione a contratti stipulati con soggetti che svolgono attività economiche di cui agli allegati 1 e 2 del dpcm di data 11 marzo 2020 e del presente allegato 1.
82.99 - Esclusivamente per le consegne a domicilio.
ELENCO DEFINITIVO AGGIORNATO AL 25 MARZO 2020 (CODICE ATECO e DESCRIZIONE)
1 - Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali
3 - Pesca e acquacoltura
5 - Estrazione di carbone
6 - Estrazione di petrolio greggio e di gas naturale
9.1 - Attività dei servizi di supporto all'estrazione di petrolio e di gas naturale
10 - Industrie alimentari
11 - Industria delle bevande
13.96 - Fabbricazione di altri articoli tessili tecnici ed industriali
13.95 - Fabbricazione di tessuti non tessuti e di articoli in tali materie (esclusi gli articoli di abbigliamento)
14.12 - Confezioni di camici, divise e altri indumenti da lavoro
16.24 - Fabbricazione di imballaggi in legno (*)
17 - Fabbricazione di carta (ad esclusione dei codici: 17.23 e 17.24)
18 - Stampa e riproduzione di supporti registrati
19 - Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
20 - Fabbricazione di prodotti chimici (ad esclusione dei codici: 20.12 - 20.51.01 - 20.51.02 - 20.59.50 - 20.59.60)
21 - Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici
22.2 - Fabbricazione di articoli in materie plastiche (ad esclusione dei codici: 22.29.01 e 22.29.02)
23.13 - Fabbricazione di vetro cavo
23.19 - Fabbricazione di vetrerie per laboratori, per uso igienico, per farmacia
25.21 - Fabbricazione di radiatori e contenitori in metallo per caldaie per il riscaldamento centrale
25.92 - Fabbricazione di imballaggi leggeri in metallo
26.6 - Fabbricazione di apparecchi per irradiazione, apparecchiature elettromedicali ed elettroterapeutiche
27.1 - Fabbricazione di motori, generatori e trasformatori elettrici e di apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell'elettricità
27.2 - Fabbricazione di batterie di pile e di accumulatori elettrici
28.29 - Fabbricazione di macchine automatiche per la dosatura, la confezione e per l'imballaggio
28.95 - Fabbricazione di macchine per l'industria della carta e del cartone (incluse parti e accessori)
28.96 - Fabbricazione di macchine per l'industria delle materie plastiche e della gomma (incluse parti e accessori)
32.5 - Fabbricazione di strumenti e forniture mediche e dentistiche
32.99 - Fabbricazione di attrezzature ed articoli di vestiario protettivi di sicurezza
32.99 - Fabbricazione di casse funebri
33 - Riparazione e manutenzione installazione di macchine e apparecchiature (ad esclusione dei seguenti codici: 33.11.01, 33.11.02, 33.11.03, 33.11.04, 33.11.05, 33.11.07, 33.11.09, 33.12.92, 33.16, 33.17)
35 - Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata
36 - Raccolta, trattamento e fornitura di acqua
37 - Gestione delle reti fognarie
38 - Attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti; recupero dei materiali
39 - Attività di risanamento e altri servizi di gestione dei rifiuti
42 - Ingegneria civile (ad esclusione dei seguenti codici: 42.91, 42.99.09 e 42.99.10)
43.2 - Installazione di impianti elettrici, idraulici e altri lavori di costruzioni e installazioni
45.2 - Manutenzione e riparazione di autoveicoli
45.3 - Commercio di parti e accessori di autoveicoli
45.4 - Per la sola attività di manutenzione e riparazione di motocicli e commercio di relative parti e accessori
46.2 - Commercio all'ingrosso di materie prime agricole e animali vivi
46.3 - Commercio all'ingrosso di prodotti alimentari, bevande e prodotti del tabacco
46.46 - Commercio all'ingrosso di prodotti farmaceutici
46.49 - Commercio all'ingrosso di libri riviste e giornali
46.61 - Commercio all'ingrosso di macchinari, attrezzature, macchine, accessori, forniture agricole e utensili agricoli, inclusi i trattori
46.69 - Commercio all'ingrosso di strumenti e attrezzature ad uso scientifico
46.69 - Commercio all'ingrosso di articoli antincendio e infortunistici
46.71 - Commercio all'ingrosso di prodotti petroliferi e lubrificanti per autotrazione, di combustibili per riscaldamento
49 - Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte
50 - Trasporto marittimo e per vie d'acqua
51 - Trasporto aereo
52 - Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti
53 - Servizi postali e attività di corriere
55.1 - Alberghi e strutture simili
j (da 58 a 63) - Servizi di informazione e comunicazione
k (da 64 a 66) - Attività finanziarie e assicurative
69 - Attività legali e contabili
70 - Attività di direzione aziendali e di consulenza gestionale
71 - Attività degli studi di architettura e d'ingegneria; collaudi ed analisi tecniche
72 . Ricerca scientifica e sviluppo
74 - Attività professionali, scientifiche e tecniche
75 - Servizi veterinari
78.2 - Attività delle agenzie di lavoro temporaneo (interinale) (*)
80.1 - Servizi di vigilanza privata
80.2 - Servizi connessi ai sistemi di vigilanza
81.2 - Attività di pulizia e disinfestazione
82.2 - Attività dei cali center²
82.92 - Attività di imballaggio e confezionamento conto terzi
82.99 - Agenzie di distribuzione di libri, giornali e riviste
82.99 - Altri servizi di sostegno alle imprese (*)
84 - Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria
85 - Istruzione
86 - Assistenza sanitaria
87 - Servizi di assistenza sociale residenziale
88 - Assistenza sociale non residenziale
94 - Attività di organizzazioni economiche, di datori di lavoro e professionali
95.11 - Riparazione e manutenzione di computer e periferiche
95.12 - Riparazione e manutenzione di telefoni fissi, cordless e cellulari
95.12 - Riparazione e manutenzione di altre apparecchiature per le comunicazioni
95.22 - Riparazione di elettrodomestici e di articoli per la casa
97 - Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico
(*) Limitazioni:
16.24.20 - Esclusivamente in relazione alle attività di cui agli allegati 1 e 2 del dpcm del 11 marzo 2020.
78.2 - Con l'esclusione delle attività in uscita (outbound) e dei servizi telefonici a carattere ricreativo. i call center in entrata (inbound) possono operare in relazione a contratti stipulati con soggetti che svolgono attività economiche di cui agli allegati 1 e 2 del dpcm di data 11 marzo 2020 e del presente allegato 1.
82.99 - Esclusivamente per le consegne a domicilio.

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Roma. Il Decreto Cura Italia rischia di lasciare senza alcun sostegno 60 mila lavoratori della vendita diretta a domicilio. L'interpretazione letterale degli articoli 27 e 28 del decreto, infatti, escluderebbe dal bonus concesso a liberi professionisti e lavoratori autonomi due particolari categorie, e cioè gli incaricati alla vendita a domicilio con partita Iva (41.600 persone) e gli agenti di commercio (20.800), già duramente provati dal fermo delle loro attività che si protrae dal 12 marzo. A svelarlo è Univendita, la maggiore associazione di categoria del settore di vendita diretta e a domicilio, che richiede con forza che gli articoli in questione siano emendati nel corso dell'esame del ddl di conversione del decreto. "La vendita diretta a domicilio - sottolinea Ciro Sinatra, presidente di Univendita - è pesantemente danneggiata dalla chiusura delle attività commerciali prevista dal Docm dell'11 marzo scorso: dal giorno successivo i venditori a domicilio, come moltissime altre categorie, non hanno più potuto lavorare, con la conseguente perdita della fonte di sostentamento propria e delle loro famiglie". Il Decreto Cura Italia, che con gli articoli 27 e 28 concede un beneficio di 600 euro ai liberi professionisti e ai lavoratori autonomi, consentirebbe di sostenere due specifiche categorie di addetti alla vendita, cioè gli agenti di commercio (professionisti iscritti alla Gestione commercianti Inps e all'Enasarco) e gli incaricati alla vendita a domicilio abituali (con Partita Iva e iscrizione alla Gestione separata Inps), che costituiscono il 12% del totale degli addetti alla vendita a domicilio in Italia. "Tuttavia -fa notare Sinatra - manca ogni chiarimento da parte dell'Inps e, nonostante le rassicurazioni giunte attraverso i profili Facebook dai sottosegretari all'Economia Cecilia Guerra e Alessio Villarosa, osserviamo che l'interpretazione letterale dei due articoli potrebbe generare la mancata applicazione del beneficio ai lavoratori del nostro settore, con conseguenze pesantissime per chi è già duramente provato dall'emergenza. Per questo chiediamo con urgenza un intervento del Legislatore, affinché provveda ad emendare il disegno di legge di conversione ed estenda esplicitamente le misure di sostegno anche agli incaricati alla vendita a domicilio abituali e agli agenti di commercio, categorie di lavoratori che certamente non possono contare su riserve economiche e che, quindi, in assenza di un beneficio ed essendo impossibilitati a lavorare, non hanno modo di reperire altri mezzi di sostentamento".

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Roma. Dieci miliardi per aiutare famiglie e lavoratori attraverso misure come la sospensione delle rata del mutuo sulla prima casa per chi non riceve lo stipendio in questi giorni. Il Presidente Conte e i Ministri Catalfo e Gualtieri hanno illustrato le nuove misure del maxi decreto "Cura Italia" a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese per contrastare gli effetti dell'emergenza Coronavirus sull'economia. Tre miliardi e mezzo a Sanità e Protezione Civile. Tre miliardi e trecento milioni per la cassa integrazione in deroga per tutti, anche a chi ha solo un dipendente. Più di 10 miliardi a sostegno dei lavoratori con ammortizzatori sociali estesi a tutti, coprendo anche gli autonomi: per loro un assegno di 600 euro per il mese di marzo e slittamento delle scadenze fiscali di Iva e Irpef. In campo subito 25 miliardi di euro per famiglie e imprese, a tutela soprattutto del lavoro, si aggiunge un'attivazione di flussi per complessivi 350 miliardi in finanziamenti a sostegno dell'economia reale. "Questo decreto non basta ancora per aiutare tutti, ma nessuno deve sentirsi abbandonato. Le misure di sostegno e spinta che sono state inserite nel decreto - sottolinea Conte - sono la concreta testimonianza" dell'impegno del governo, «una nostra risposta sul terreno economico. Un modello italiano", ha aggiunto, «non solo sulla strategia di contrasto al contagio ma anche per la strategia di politica economica. Vogliamo che l'Europa ci segua". E questo è solo il decreto di Marzo, ad Aprile arriveranno misure di impatto doppio rispetto all'ultima finanziaria.
FAMIGLIE. Stanziati 1.2 miliardi per i congedi parentali straordinari pari al 50% della retribuzione e, in alternativa, voucher baby sitter per i genitori lavoratori, dipendenti o autonomi, con figli minorenni a casa da scuola per l'emergenza. Queste misure non hanno limitazioni di età nel caso di famiglie con un disabile. Bonus baby-sitter speciale per il personale medico. Inoltre, all'interno del decreto, ci sono congedi speciali per i malati oncologici e più in generale per le figure più fragili.
AZIENDE E ALL'ALITALIA. Sospesi i contributi per le imprese sotto ai 2 milioni di euro di fatturato. Stop alle cartelle esattoriali, ai controlli fiscali, ai contributi fino a giugno 2020 almeno. Nove settimane di integrazione salariale per chi sta perdendo il lavoro. Seicento milioni di euro vanno invece al settore aereo per far fronte ai danni subiti dall'emergenza, mentre si procede alla nazionalizzazione di Alitalia, autorizzando «la costituzione di una nuova società interamente controllata dal ministero dell'Economia e delle Finanze".
POTENZIAMENTO DI MEDICI E VETERINARI. Arruolamento temporaneo ed eccezionale di un anno di 120 medici e 200 infermieri militarti che andranno così ad aggiungersi al personale militare sanitario già in servizio. Per rafforzare i controlli anti-virus in porti e aeroporti, invece, arriva più personale al Ministero della Salute. Uno stanziamento ad hoc consente al ministero di assumere 40 medici, 18 veterinari e 29 tecnici per «potenziare le attività di vigilanza, di controllo igienico-sanitario e profilassi svolte presso i principali porti e aeroporti". Per il personale medico previsto un pagamento maggiorato dello straordinario.
ENTI LOCALI. Liberati 600 milioni di euro di risorse per gli enti locali, con molte misure a partire dalla possibilità, limitata al 2020, di utilizzare gli avanzi di bilancio per finanziare spese correnti connesse all'epidemia. Si potranno usare integralmente, si legge nel decreto, anche i proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni. Per le Regioni, poi, è prevista la sospensione dei mutui per il 2020 e la possibilità di utilizzare i risparmi per il rilancio dell'economia e per il sostegno alle aziende. Sospesi anche i pagamenti delle quote capitale in scadenza quest'anno per i Comuni, che potranno usare le risorse, circa 276 milioni, per fronteggiare l'emergenza. Previsto anche un fondo di 80 milioni per la sanificazione e la disinfezione degli uffici, degli ambienti e dei mezzi pubblici per Comuni, Province e città metropolitane, che potranno anche pagare gli straordinari alla polizia municipale senza tetti di spesa.
FAMIGLIE. Stanziati 1.2 miliardi per i congedi parentali straordinari pari al 50% della retribuzione e, in alternativa, voucher baby sitter per i genitori lavoratori, dipendenti o autonomi, con figli minorenni a casa da scuola per l'emergenza. Queste misure non hanno limitazioni di età nel caso di famiglie con un disabile. Bonus baby-sitter speciale per il personale medico. Inoltre, all'interno del decreto, ci sono congedi speciali per i malati oncologici e più in generale per le figure più fragili.
AZIENDE E ALL'ALITALIA. Sospesi i contributi per le imprese sotto ai 2 milioni di euro di fatturato. Stop alle cartelle esattoriali, ai controlli fiscali, ai contributi fino a giugno 2020 almeno. Nove settimane di integrazione salariale per chi sta perdendo il lavoro. Seicento milioni di euro vanno invece al settore aereo per far fronte ai danni subiti dall'emergenza, mentre si procede alla nazionalizzazione di Alitalia, autorizzando «la costituzione di una nuova società interamente controllata dal ministero dell'Economia e delle Finanze".
POTENZIAMENTO DI MEDICI E VETERINARI. Arruolamento temporaneo ed eccezionale di un anno di 120 medici e 200 infermieri militarti che andranno così ad aggiungersi al personale militare sanitario già in servizio. Per rafforzare i controlli anti-virus in porti e aeroporti, invece, arriva più personale al Ministero della Salute. Uno stanziamento ad hoc consente al ministero di assumere 40 medici, 18 veterinari e 29 tecnici per «potenziare le attività di vigilanza, di controllo igienico-sanitario e profilassi svolte presso i principali porti e aeroporti". Per il personale medico previsto un pagamento maggiorato dello straordinario.
ENTI LOCALI. Liberati 600 milioni di euro di risorse per gli enti locali, con molte misure a partire dalla possibilità, limitata al 2020, di utilizzare gli avanzi di bilancio per finanziare spese correnti connesse all'epidemia. Si potranno usare integralmente, si legge nel decreto, anche i proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni. Per le Regioni, poi, è prevista la sospensione dei mutui per il 2020 e la possibilità di utilizzare i risparmi per il rilancio dell'economia e per il sostegno alle aziende. Sospesi anche i pagamenti delle quote capitale in scadenza quest'anno per i Comuni, che potranno usare le risorse, circa 276 milioni, per fronteggiare l'emergenza. Previsto anche un fondo di 80 milioni per la sanificazione e la disinfezione degli uffici, degli ambienti e dei mezzi pubblici per Comuni, Province e città metropolitane, che potranno anche pagare gli straordinari alla polizia municipale senza tetti di spesa.

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Roma. E' allarme lavoro al Sud. Lo rivela il rapporto Svimez, secondo cui gli emigrati dal Sud tra il 2002 e il 2017 sono stati oltre 2 milioni, di cui 132.187 nel solo 2017. Di questi ultimi, si legge, "66.557 sono giovani (50,4%, di cui il 33% laureati)". Il saldo migratorio interno, al netto dei rientri, "è negativo per 852 mila unità - prosegue Svimez - Nel 2017 sono andati via 132 mila meridionali, con un saldo negativo di circa 70 mila unità". La ripresa dei flussi migratori è "la vera emergenza meridionale, che negli ultimi anni si è via via allargata anche al resto del Paese". Secondo i dati, sono più i meridionali che emigrano dal Sud per andare a lavorare o a studiare al Centro-Nord e all'estero che gli stranieri immigrati regolari che scelgono di vivere nelle regioni meridionali. Se l'Italia oggi è ferma e, salvo sorprese, chiuderà l'anno con una crescita modesta (+0,1%), il Mezzogiorno d'Italia invece finirà dritto in recessione. La Svimez, la Società per lo sviluppo dell'industria del Mezzogiorno , anticipa i dati più rilevanti del suo rapporto 2019. Dopo un triennio, quello che va dal 2015 al 2017, di (pur debole) ripresa del Mezzogiorno, la forbice con il Centro-Nord torna infatti ad allargarsi. In sintesi tengono solo gli investimenti in costruzioni mentre crollano quelli in macchinari e attrezzature e poi prosegue il declino dei consumi della Pubblica amministrazione e degli investimenti pubblici. Al Mezzogiorno - rileva lo studio - mancano quasi 3 milioni di posti di lavoro per colmare il gap occupazionale col Centro-Nord. Il dramma maggiore è l'emigrazione verso il Centro-Nord e l'estero (oltre 132mila le persone che nel 2017 hanno lasciato il Mezzogiorno). Non tutti i dati sono però drammatici: analizzando infatti in dettaglio regione per regione si nota una forte disomogeneità tra le diverse aree, con Abruzzo, Puglia e Sardegna registrano il più alto tasso di sviluppo. Per il 2019 la Svimez prevede un pil sottozero al Sud. "La modesta crescita osservata nei primi sei mesi, che proseguiva il trend espansivo avviatosi ad inizio 2014, ha infatti lasciato il posto ad un sempre più marcato rallentamento dell'attività produttiva". Il risultato è che nel quadro di un progressivo rallentamento dell'economia italiana "si è riaperta la frattura territoriale che arriverà a segnare un andamento opposto tra le aree, facendo ripiombare il Sud nella recessione da cui troppo lentamente era uscito". In base alle previsioni della Svimez l'Italia quest'anno farà registrare una sostanziale stagnazione, con incremento lievissimo del Pil del +0,1%. Il Pil del Centro-Nord dovrebbe crescere poco, di appena lo +0,3%. Nel Mezzogiorno, invece, l'andamento previsto è negativo, con una dinamica recessiva: -0,3% il Pil. Nel 2020 la ricchezza prodotta riprenderà a salire segnando però soltanto un +0,4% (anche l'occupazione tornerà a crescere, se pur di poco, con un +0,3%) mentre il Centro-Nord andrà a +0,9. In questa situazione è inevitabile che il Sud paghi un conto salato anche sul piano del lavoro. La dinamica dell'occupazione meridionale, infatti, "presenta dalla metà del 2018 una marcata inversione di tendenza, con una divaricazione negli andamenti tra Mezzogiorno e Centro-Nord: sulla base dei dati territoriali disponibili, gli occupati al Sud negli ultimi due trimestri del 2018 e nel primo del 2019 sono calati complessivamente di 107 mila unità (-1,7%); nel Centro-Nord, invece, nello stesso periodo, sono cresciuti di 48 mila unità (+0,3%)". Nello stesso arco temporale, aumenta la precarietà al Sud e si riduce nel CentroNord: i contratti a tempo indeterminato nel Mezzogiorno sono stati 84 mila in meno (2,3%), mentre nelle regioni centro-settentrionali sono aumentati di 54 mila (+0,5%), con un saldo italiano negativo di 30 mila unità, pari a -0,2%. Per converso, i dipendenti a tempo determinato sono cresciuti di 21 mila unità nel Mezzogiorno (+2,1%), mentre sono calati al Centro-Nord di 22 mila (-1,1%). E poi resta ancora troppo basso il tasso di occupazione femminile nel Mezzogiorno, nel 2018 appena il 35,4%, contro il 62,7% del Centro-Nord, il 67,4% dell'Europa a 28 e il 75,8% della Germania. La Svimez ha stimato che il gap occupazionale del Sud rispetto al Centro-Nord (calcolato moltiplicando la differenza tra i tassi di occupazione specifici delle due ripartizioni per la popolazione meridionale) nel 2018 è stato pari a 2 milione 918 mila persone, al netto delle forze armate. È interessante notare che la metà di questi riguardano lavoratori altamente qualificati e con capacità cognitive elevate. I settori nei quali vi sono i maggiori gap sono i servizi (1 milione e 822 mila unità, -13,5%), l'industria in senso stretto (1 milione e 209 mila lavoratori, -8,9%) e sanità, servizi alle famiglie e altri servizi (che complessivamente presentano un gap di circa mezzo milione di unità).