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Salerno. "Lo scandalo che sta interessando Roma in questi giorni aumenta le distanze tra le istituzioni ed i cittadini i quali appaiono sempre più disgustati". Ha esordito così il Sindaco De Luca nel corso della sua intervista settimanale per Lira Tv. "Apprendiamo che vi era l'esistenza di bande di farabutti che facevano affari sulla pelle dei cittadini e mi stupisco ancora una volta della differenza abissale tra la realtà di Salerno e ciò che ci circonda; se la gente continua ad ascoltarmi ha sottolineato il Sindaco - è perché posso parlare di quello che ho realizzato in tutti questi anni ma, se dovessi parlare con i cittadini soltanto sulla base delle promesse, allora non mi ascolterebbe più nessuno. Alcuni ambienti romani fomentavano l'arrivo di extracomunitari senza interessarsi minimamente alla sicurezza della città mentre Salerno si attiva costantemente affinché siano garantite prima di tutto la sicurezza e la tranquillità dei suoi abitanti, una realtà come Roma dovrebbe avere un occhio di riguardo per queste tematiche invece accade il contrario: spero davvero che questa pagina vergognosa si chiuda presto".

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Salerno. "La nostra regione non deve essere più una delle ultime in Italia, questo è il mio motto e continuerà ad esserlo". Ha esordito così Vincenzo De Luca durante la trasmissione televisiva "Salerno Città Europea". "Nel corso della mia esperienza, sia di vita che politica, - ha proseguito il Sindaco - non ho mai incontrato un cittadino che abbia dichiarato di guardare alla Regione Campania come ad un'istituzione che crea fiducia ed entusiasmo. Allo stato attuale, poi, l'ottimismo è inesistente e non lo dico perché intendo presentarmi alle prossime elezioni ma perché è un'opinione diffusa dei cittadini campani, anche di chi ha votato l'attuale giunta regionale. Basti pensare alla Terra dei Fuochi, un'altra grande tragedia che penalizza i magnifici territori a noi vicini e che martoria la popolazione che ci vive, una situazione preparata dal centro-sinistra che, anni fa, accettò di far portare le ecoballe a Giugliano". Il Sindaco si è poi concentrato sulla realtà di Salerno anticipando alcune importanti novità: "Nella nostra città siamo riusciti a reggere nonostante la crisi minacciasse anche noi perché abbiamo valorizzato la trasformazione urbana. Questo può piacere o meno ma è innegabile che si tratti di un settore trainante; siamo riusciti a fare miracoli ignorando i moltissimi ricorsi. Intanto, stiamo completando i lavori della spiaggia di Santa Teresa, anche se abbiamo dovuto procrastinare l'inaugurazione di una settimana, inoltre siamo in gara per il completamento della Cittadella Giudiziaria e dell'Umberto I. Infine - ha concluso il primo cittadino - questo sabato arriveranno a Salerno alcuni bambini malati oncologici, provenienti da Roma, per visitare le nostre splendide Luci d'Artista: un piccolo gesto di solidarietà per dare un sorriso a questi piccoli che soffrono e alle loro famiglie".

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Roma. L'editoria italiana perde copie e pubblicità, ha bilanci in rosso e dà lavoro a un numero sempre minore di persone. Sono i dati di rapporto di Mediobanca che riporta i numeri delle perdite, 1,8 miliardi di euro in cinque anni. Per un calo del 24,8% della diffusione (da 2,8 a 2,1 milioni di copie vendute ogni giorno), un calo del 27,7% dei ricavi dalle vendite, nonostante il prezzo di copertina sia aumentato di 30-50 centesimi in media. Il valore in Borsa si è dimezzato, il capitale netto delle aziende editoriali è crollato del 40%. A questi dati negativi gli editori hanno reagito tagliando il 22% della forza lavoro, con 4.200 dipendenti messi alla porta tra licenziamenti e prepensionamenti. Nel quinquennio 2009-2013 i ricavi aggregati dei sette maggiori gruppi editoriali italiani hanno segnato una flessione del 27,7%, ovvero dai 5,8 miliardi del 2009 ai 4,2 miliardi del 2013. In dettaglio le riduzioni hanno riguardato la raccolta pubblicitaria (-31,3%), la diffusione (-29%) e i ricavi accessori (-16,7%). Secondo i dati della Fieg, la Federazione italiana editori giornali, nel 2013 le vendite dei quotidiani sono calate del 45% rispetto al 1990, fenomeno divenuto particolarmente intenso dal 2008 (-31%).

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Salerno. Prosegue senza soste la lotta contro il Jobs Act, la riforma della Pubblica Amministrazione, la Legge di Stabilità. Tutti questi temi saranno al centro della giornata di lotta del 14 Novembre, secondo quanto deciso dal Coordinamento Nazionale del 27 Settembre attuando scioperi, mobilitazioni, iniziative decise a livello territoriale. "Dopo l'ottima riuscita dello sciopero generale da noi indetto lo scorso 24 ottobre - dicono dall'Usb - continua la mobilitazione contro il Jobs Act, il blocco dei contratti pubblici, la legge di stabilità 2015 del governo Renzi che opera un nuovo pesante taglio ai finanziamenti agli enti locali, che si tradurranno in un forsennato attacco ai servizi sociali, sanità scuola, asili, alle aziende pubbliche e partecipate, nell'aumento delle tariffe del trasporto pubblico e dei ticket e che determinerà il licenziamento di migliaia di precari dagli uffici pubblici". In piazza a Salerno ci saranno anche i lavoratori pubblici di Agenzie fiscali, Inps e Sanità per dire no alla chiusura delle sedi di Cava de' Tirreni e di Agropoli, contro lo smantellamento delle pubbliche amministrazioni, contro l'ennesimo attacco ai Servizi e ai lavoratori delle Società Pubbliche e partecipate. La Legge di Stabilità, confezionata pochi giorni fa da Renzi e dalla Troika, come era prevedibile contiene pesanti tagli agli enti locali, al servizio sanitario nazionale, alle partecipate e alle camere di commercio, con ricadute molto pesanti sia sui dipendenti in termini di mobilità/licenziamenti che sui cittadini in termini di drastica riduzione/eliminazione di servizi sui territori, in pratica di quel che resta del welfare locale. Una legge che continua nella direzione delle dismissioni, accorpamenti e tagli e segue le indicazioni del Commissario Cottarelli intervenendo sulla disciplina vigente dei servizi pubblici locali. L'attivazione del processo di aggregazione tra imprese potrebbe nel tempo portare a una riduzione del numero di operatori di circa l'80-90%: conseguenze inaccettabili per dipendenti e cittadini per l'abbattimento dei servizi e l'innalzamento delle tariffe.

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Salerno. La Cgil di Salerno sarà in presidio dinanzi alla Prefettura di Salerno, questa sera dalle 17.00 alle 19.00, per esprimere ferma condanna alla violenza e all'aggressione subite dagli operai dalle acciaierie di Terni che protestavano pacificamente a Roma per la difesa del lavoro e solidarizzare con loro. "Ancora una volta - fanno sapere dal sindacato - si è offesa la dignità dei lavoratori che, legittimamente, chiedevano la salvaguardia del loro posto di lavoro in questo periodo di crisi che fa registrare, anche nel nostro territorio, casse integrazioni e chiusure aziendali. I lavoratori non sono criminali! Si continuano a modificare le leggi che regolano il mercato del lavoro senza nemmeno tentare atti concreti che modifichino la politica industriale in Italia per favorire crescita e occupazione. Occorrono risposte urgenti da parte del Governo e non l'uso della polizia e dei manganelli. E' la politica economica del Governo che deve cambiare, e le forze produttive e sociali del territorio devono condividere scelte che condizionano la costruzione di leggi nazionali e regionali in favore dello sviluppo e della buona occupazione. E intanto cresce la povertà nel nostro Paese".

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Pubblichiamo di seguito l'appello pubblicato sulla piattaforma "MeltingPot Europa - Per la promozione dei Diritti di Cittadinanza" contro l'operazione Mos Maiorum varata dall'Unione Europea, a firma di Alessandra Sciurba e Nicola Grigion.
"Mos Maiorum", strano nome per un'azione di polizia europea che apre la caccia a chi "attraversa illegalmente i confini". Eppure si chiama così l'operazione che, dal 13 al 26 ottobre, vedrà impegnati sulle rotte dei migranti 18.000 poliziotti di tutti gli Stati membri UE sotto il coordinamento del Ministero degli Interni italiano ed il patrocinio di Frontex. Strano nome, ma forse solo fino a un certo punto. Cos'è il Mos Maiorum? E' ciò che si potrebbe tradurre con i "valori degli antenati", ovvero l'etica e la morale che la cività romana classica patriarcale assumeva come fondamento, la stessa che legittimò le conquiste e l'espansione dell'Impero Romano come opera di "civilizzazione" del mondo. Mos Maiorum è così il richiamo al nucleo fondamentale dei costumi e delle tradizioni. Un richiamo che mette in guardia, che mira a preservare, che immediatamente proclama la superiorità di chi lo assume nei confronti di chi e di ciò che sta fuori dai confini dell'Impero. Non si tratta certo della prima operazione di questo tipo. Con cadenza regolare l'Europa mette in campo continui tentativi di scandagliare il territorio per gestire, controllare, indagare ed arrestare i movimenti di chi sfida i suoi confini. E visti i risultati, non é certo azzardato dire che c'é poco da andarne orgogliosi. In nome della lotta ai trafficanti, un dispiegamento eccezionale di intelligence e pattugliamenti delle frontiere finisce puntualmente per regalare esiti sorprendentemente drammatici. Mentre inarrestabilmente le persone fuggono dalle zone di guerra, o semplicemente ricercano un nuovo progetto di vita, spostandosi, esercitando la loro libertà di movimento, le polizie europee, grazie ad operazioni come queste, disegnano e rilanciano le loro strategie. E' stato così anche con la precedente operazione Perkunas che ha rilevato la propensione a presentare domanda di protezione internazionale da parte dei "soggetti" privi documenti incappati nei controlli. Perkunas conclude così il suo rapporto ipotizzando che esista un "abuso" delle garanzie previste dalle procedure d'asilo. Nessuno dice invece, in quel documento, che la domanda d'asilo, proprio per sua natura, si presenta, come é ovvio che sia, al momento dell'ingresso, in assenza di visto, e che in ogni caso si può presentare in ogni momento. Nessuno dice che chi viola le frontiere e viene all'occorrenza chiamato "clandestino", sono le stesse donne e uomini che muoiono nel mare, che abbandonano i centri di accoglienza della città di Milano, sono i migranti che arrivano ai porti dell'Adriatico, i diniegati dalle commissioni o quelli che hanno perso il lavoro, gli stesso che ritroviamo nei campi dello sfruttamento, quelli cpstretti a pagare per tutto, quelli che vengono ingustamente bloccati alle frontiere interne UE. Intanto le barche affondano, le tasche dei trafficanti si gonfiano e milioni di vite sono costrette a rimanere nell'ombra dell'assenza di diritti. L'Europa che include voracemente ed allo stesso tempo esclude senza pietà e che ha bisogno di inventare il suo Mos Maiorum per sopravvivere. Ma forse, a guardare bene l'Europa che oggi conosciamo, così incapace di affrontare ciò che sta accadendo a ridosso dei suoi confini geografici, impantanata com'è nell'impervido vortice dell'austerità, della dittatura della finanza, degli egoismi nazionali e delle paranoie sulla sicurezza, non dovrebbe stupirci così tanto quel richiamo al Mos Maiorum che assomiglia ad un tentativo di ritrovare una strada, una ricerca disperata di una presunta identità perduta a cui ancorarsi. In fondo, come dare torto alle autorità europee. Quella che si presenta ai nostri occhi è da sempre l'Europa delle ambivalenze che fatica a riconoscersi: insieme gabbia e potenzialità, spazio di diritti e loro negazione, capace di piagere i morti e perseguire i vivi, in grado di condannare l'Italia per i respingimenti, la mancanza di accoglienza e le disinfestazioni del Cpsa di Lampedusa, ma insieme di promuovere Frontex Plus, di imporre il Regolamento Dublino, i CIE, la violenza del confine. L'Europa che include voracemente ed allo stesso tempo esclude senza pietà e che ha bisogno di inventare il suo Mos Maiorum per sopravvivere. Non sappiamo chi sia il fantasioso paroliere che si diverte a rispolverare i suoi studi classici per battezzare, di volta in volta, le varie campagne delle politiche migratorie italiane ed europee (a proposito anche alle destre neo-fasciste europee piace molto la virtus romana da opporre alle "razze" inferiori). Ciò che invece sappiamo con certezza è che le lacrime versate per l'anniversario del 3 ottobre sembrano essersi asciugate in fretta. Gettati i fiori in mare, le stesse mani che hanno commemorato i morti di Lampedusa, sono pronte ad armarsi contro chi da quel mare non viene inghiottito. D'altronde, se le 368 vittime del 3 ottobre sono un commovente ricordo, altre 4.000 persone da quel giorno del 2013 ad oggi, hanno continuato a lasciare la loro vita nelle acque del Mediterraneo. Per chi sopravvive, per chi fugge dalle tante "nuove e vecchie guerre" alle porte dell'Europa (sempre più "civili", sempre più pervasive e diffuse) c'è invece Mos Maiorum. I suoi obiettivi non sono altro che le migliaia di famiglie, donne, uomini, bambini, ragazzi che commuovono e animano il pubblico di Io sto con la sposa. Siriani, iracheni, palestinesi, in fuga dalla barbarie di luoghi che richiamano immediatamente le responsabilità degli stessi governi che si trincerano lungo i confini, oppure somali, eritrei, donne e uomini di tutti quei paesi dove vigono ancora dittature sanguinarie che gli stati coloniali hanno lasciato come eredità. Ed è contro di loro, o meglio, contro quelli tra loro che non hanno perso la vita durante la rotta, che questa Europa, con questa operazione di polizia resuscita i suoi Mores Maiorum. E allora, se latino deve essere, giochiamo anche noi a questo gioco, ricordiamo al fantosioso paroliere delle operazioni di polizia europea che al suo Mos Maiorum vi sarà chi non esiterà ad opporre lo "Ius gentium", quel diritto che non è concesso da nessuno ma è connaturato alla ragione umana, (naturalis ratio) e che viene in eguale misura osservato da tutti gli uomini, presso tutti i popoli: il diritto di cui si servono tutte le genti. Proprio a partire dallo Ius migrandi, inizialmente invocato per giustificare la strategia coloniale, ma nel tempo riconosciuto come diritto di ogni individuo ad abbandonare il proprio paese, affermato anche (non solo) dall'articolo 13 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. E se quello di fuga è un diritto incompiuto, a cui non corrisponde un pieno diritto ad essere accolti, tocca a noi renderlo effettivo e tradurlo in libertà: quella di restare, di muoversi, di scegliere del proprio futuro (come scritto nella Carta di Lampedusa). E' questo #iusmigrandi che, dal 13 al 26 ottobre, in contemporanea con l'operazione Mos Maiorum, sarà il centro di una pratica collettiva, il comune obiettivo di un'altra "maxi-campagna" che attraverserà ogni confine dell'Europa. Già negli scorsi giorni migliaia di persone, realtà, collettivi, associazioni, hanno dato vita ad un tam tam che ha attraversato ogni angolo del "Vecchio continente". Altrettante saranno pronte nei prossimi giorni a proteggere chi le polizie europee vorrebbero arrestare, controllare, studiare, offrendogli sostegno, assitenza, informazioni, supporto, disconoscendo così quel richiamo all'obbedienza che Mos Maiorum vorrebbe affermare. Numeri di allerta (come quello offerto da Watch the Med) per chi attraversa le frontiere, imponenti volantinaggi (in centinaia di città), una massiccia campagna in rete e nelle strade, animata da chi ogni giorno costruisce accoglienza, sportelli, battaglie, progetti, iniziative culturali, studi, mobilitazioni e tanto altro , sono già un'altra Europa che prende forma, da Nord a Sud, da Ovest ad Est ed oltre.

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Napoli. Peggiora in Campania la situazione economica delle famiglie, al punto che i debiti accumulati dai cittadini della regione hanno raggiunto livelli record. Lo denuncia oggi il Codacons, che fornisce le stime del fenomeno. In base alle elaborazioni dell'Associazione, le famiglie residenti in Campania hanno accumulato ad oggi debiti per complessivi 5,7 miliardi di euro, pari al 12% del totale in Italia. Praticamente ogni singolo residente, neonati compresi, risulta debitore per un importo medio di 987 euro. Si tratta di mancati pagamenti relativi a rate di prestiti, di mutui, di acquisto di beni di largo consumo, scoperti di conti bancari, carte di credito revolving, leasing, ma anche di bollette per le utenze domestiche non saldate, cui si aggiungono debiti commerciali di varia natura. Solo per le bollette di luce, gas, acqua e telefonia - secondo i calcoli del Codacons - 1,1 milioni di cittadini residenti in regione risultano ad oggi morosi. "La causa di tale drammatica situazione è da ricercarsi nel progressivo impoverimento delle famiglie, colpite da una drastica riduzione del potere d'acquisto, dalla crescita della disoccupazione e da una pressione fiscale insostenibile - afferma il Presidente Carlo Rienzi - di conseguenza, chi ha contratto debiti negli anni passati non riesce più a far fronte ai propri obblighi". Per tale ragione il Codacons ha deciso di fornire assistenza ai cittadini della regione che risultano morosi sul fronte delle bollette: a partire da oggi, attraverso le istruzioni riportate sul sito www.codacons.it , è possibile accedere alla conciliazione paritetica per chi non riesce a pagare le fatture di utenze indispensabili quali acqua, elettricità e gas, e sospendere l'interruzione delle forniture.

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Roma. E' ancora stallo nei due rami del Parlamento, una situazione assai simile a quella ripropostasi pochi mesi fa in occasione della rielezione del Presidente Giorgio Napolitano. Stavolta però, a generare dissenso e difficoltà tra le parti in gioco a raggiungere un accordo, è l'elezione dei due giudici che andranno in forze alla Corte Costituzionale e dei due componenti laici del Consiglio Superiore della Magistratura. La difficoltà evidente risiede nel fatto che le candidature, seppure esistenti e presentate con insistenza, non riescono a incontrare un favore bipartisan. Nella stanza dei bottoni, qualcosa sembra non funzionare di nuovo: lo strappo tra Pd e Pdl ha reso necessario ieri un nuovo incontro a Palazzo Chigi tra il Premier Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, quasi a suggellare ancora il "Patto del Nazzareno": molti gli argomenti in ballo tra cui anche la necessità di proseguire più speditamente i lavori per la nuova legge elettorale. Nonostante l'incontro però, neanche ieri sera Luciano Violante, candidato Pd, e Donato Bruno, di Forza Italia, hanno raggiunto il quorum di 3/5 dei votanti, anzi, il numero dei voti è sensibilmente calato: 518 per Violante sui 526 di ieri e 511 per Bruno sui 544 della tornata precedente. Un nulla di fatto per la dodicesima volta consecutiva, che si somma alla nona fumata nera del Csm. Dopo il ritiro del candidato Luigi Vitali, si è fatto strada il nome del Senatore berlusconiano Pierantonio Zanettin, che comunque non ha raggiunto il quorum richiesto di 514 voti. Nonostante la possibilità, palesata dai vertici Fi, di rinviare le votazioni ad una data in cui si sia riuscito a raggiungere un accordo, i due Presidenti di Camera hanno deciso di proseguire per la linea dura delle convocazioni ad oltranza del Parlamento. Il malumore di Napolitano traspare chiaramente dal suo appello, col quale invita i membri di entrambe le Camere a riflettere sulle conseguenze che porta il dover elevare i quorum in vista di leggi elettorali a carattere maggioritario. Tali quorum sono superabili e non comportano stop dannosi alle attività parlamentari e del Paese tutto, soltanto se implicano alla base larghe condivisioni di intenti e candidati tra maggioranze e minoranze. Da poco si è conclusa la tredicesima votazione, iniziata alle 09.30 di stamane e molti parlamentari concordano che si tratterà di un ennesima fumata nera. Renzi tuttavia si mostra sereno e appoggia il monito di Napolitano; scettico Grillo che legge l'indecisione del Parlamento non come un atto da franchi tiratori, ma come un netto distacco dei due organi dalla volontà del Capo di Stato. Sono in corso le trattative con Lega e Sel per determinare una convergenza dei voti sui candidati proposti, ma è difficile raggiungere un accordo che possa far collimane le contropartite che tutti chiedono in cambio del proprio appoggio. Intanto lo stallo prosegue.

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Roma. Sarebbero circa 500 i dispersi del naufragio avvenuto la scorsa settimana a 300 miglia al largo di Malta, e a causare l'incidente sarebbero stati gli stessi trafficanti, che - da una seconda imbarcazione - avrebbero di proposito fatto colare a picco il barcone con a bordo i migranti, con i quali era nato un violento scontro. "A raccontare questa terribile storia agli operatori dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) in Sicilia sono stati i due sopravvissuti di nazionalità palestinese, due ragazzi fuggiti da Gaza e andati in Egitto a inizio settembre, soccorsi in alto mare dal mercantile panamense "Pegasus" e portati a Pozzallo due giorni fa". La notizia si legge sull'ultimo rapporto stilato dall'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM). "Se questa storia - sulla quale sta investigando la Polizia - sarà confermata, sarebbe il naufragio più grave degli ultimi anni. Un episodio particolarmente grave in quanto non si tratterebbe di un incidente, ma di un omicidio di massa, perpetrato da criminali senza scrupoli né alcun rispetto per la vita umana". Secondo le testimonianze dei sopravvissuti, i migranti - siriani, palestinesi, egiziani e sudanesi - sono partiti in 500 da Damietta, in Egitto, sabato 6 settembre. Tra loro anche molte famiglie con bambini e minori non accompagnati. Dopo aver già cambiato diverse imbarcazioni lungo la rotta, mercoledì scorso i trafficanti - a bordo di un altro natante - hanno chiesto ai migranti di "saltare" su un'ennesima nave più piccola e precaria. Comprendendo la pericolosità della situazione, molti si sono ribellati: ne è nato uno scontro con i trafficanti, che a un certo punto, innervositi, hanno speronato il barcone dei migranti dalla poppa facendolo affondare. "Alla luce di questi racconti - si legge ancora - l'OIM sottolinea come il bilancio di vittime di queste ore nel Mediterraneo sia pesantissimo, in quanto è di poche ore fa la notizia di un altro grave naufragio con oltre 200 dispersi avvenuto ieri al largo della Libia, e di un altro incidente con vittime di fronte alla costa egiziana. Sarebbero quindi 700 le persone morte in mare in questi ultimi giorni". Un dato, dunque, estremamente grave. "Questi tragici eventi - si chiude la nota - dimostrano come da una parte sia necessario che le operazioni di soccorso in alto mare continuino a essere svolte in acque internazionali - così come fa Mare Nostrum - e dall'altra quale sia il grado di aberrazione raggiunto dai trafficanti, che quest'anno fanno viaggiare i migranti su barche sempre più fatiscenti e sovraffollate, causando in modo diretto o indiretto la morte di migliaia di persone. L'OIM si appella alla comunità internazionale affinché si adoperi in modo efficace per fermare questi criminali, che devono essere identificati e perseguiti. Allo stato attuale l'unico modo per rendere impotenti queste organizzazioni è cominciare ad aprire canali legali di entrata in Europa per tutte quelle persone, uomini, donne, bambini, che fuggono dai loro paesi in cerca di protezione".

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Roma. Le manifestazioni tipiche del partito fascista debbono ritenersi tuttora vietate ed incriminabili all'interno dell'ordinamento italiano. Lo ha stabilito la prima sezione penale della Suprema Corte di Cassazione, che ha confermato così la condanna di due giovani, rei di aver fatto il saluto romano, rispondendo "presente", durante un incontro pubblico di Casa Pound a Bolzano nel 2009. Secondo la Corte, infatti, l'incriminazione di queste rappresentazioni non può ritenersi inattuale: "L'esigenza di tutela delle istituzioni democratiche - si legge nella sentenza numero 37577 - non risulta essere erosa dal decorso del tempo e frequenti risultano gli episodi ove sono riconoscibili rigurgiti di intolleranza ai valori dialettici della democrazia ed al rispetto delle minoranze etniche e religioso". Nello specifico, "non è la manifestazione esteriore (il saluto romano nel caso di specie, ndr) ad essere oggetto di incriminazione (...)" quanto il suo venire in essere in condizioni di pubblicità, tali da "rappresentare un concreto tentativo di raccogliere adesioni ad un progetto di ricostituzione". Progetto che, come è noto, è severamente vietato dalla cosiddetta "Legge Scelba", la legge numero 645 del 1952, la quale prevede sanzioni detentive per chi compie il reato di apologia e pene anche più severe se il fatto commesso è a sfondo razzista oppure compiuto a mezzo stampa.

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Salerno. La Terra dei Fuochi e l'annoso problema dei rifiuti in Campania restano temi caldi, impossibili da ignorare e, a questo proposito, il Sindaco Vincenzo De Luca ha espresso la sua opinione con chiarezza: "Intendo impegnarmi sul mio onore per eliminare definitivamente il problema dei rifiuti in Campania e togliere i sei milioni di ecoballe. Adesso è davvero il caso di dire basta ai roghi e alla gente che continua a morire di cancro. La Terra dei Fuochi deve diventare la terra della vita: mi sento di prendere questo impegno e lo dico rivolgendomi soprattutto ai cittadini della nostra martoriata regione. E' arrivato il momento che qualcuno operi concretamente e non perda tempo dietro alle cerimonie cosa che, invece, fa l'attuale Presidente Caldoro".

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Salerno. Tra il 15 e il 16 Settembre prossimi, l'Unione Sindacale di Base organizzerà nelle principali città italiane "Aspettando che torni...", Notte Bianca per la Democrazia nei Luoghi di Lavoro, a cui sono stati invitati a portare il proprio contributo artisti, giuristi, costituzionalisti, parlamentari, sindacalisti, ma soprattutto lavoratrici e lavoratori, in attesa che la Magistratura e il Parlamento contribuiscano a restituire la speranza di poter vivere in democrazia nei luoghi di lavoro del nostro Paese. Il 16 settembre, presso il Tribunale di Roma, prenderà infatti avvio la causa promossa dall'Usb contro l'accordo siglato il 10 gennaio scorso tra Confindustria e Cgil, Cisl e Uil, mirato ad escludere dalla rappresentanza il sindacalismo conflittuale. Quel poco di democrazia oggi esistente nei luoghi di lavoro diverrebbe appannaggio dei soli sottoscrittori del cosiddetto Testo Unico, la partecipazione alla elezione delle Rappresentanze Sindacali Unitarie verrebbe preclusa alle organizzazioni sindacali che non abbiano aderito all'accordo del 10 gennaio, arrivando a prevedere sanzioni nei confronti di chi osi scioperare od opporsi in qualsiasi modo in azienda agli accordi sottoscritti. Quattro soggetti privati hanno così inteso determinare nuove regole sulla rappresentanza, di fatto sostituendosi al Parlamento e definendo essi stessi le modalità di applicazione dell'articolo 39 della Costituzione Italiana, nonostante in Parlamento siano state presentate numerose Proposte di Legge in materia ed il Senato abbia già iniziato ad esaminarle in Commissione Lavoro. La Usb - non da sola - ha da subito messo in guardia dal grave vulnus democratico che tale accordo produrrà alle lavoratrici e ai lavoratori italiani, con conseguenze tali da far impallidire i vari porcellum, italicum, riforma del Senato. Con il ricorso presentato al Tribunale di Roma l'Usb chiede alla Magistratura di impedire che ciò avvenga e, in ossequio al dettato Costituzionale, chiede al Parlamento che sia varata una legge democratica e pluralista sulla rappresentanza e rappresentatività sindacale, valida per tutto il settore privato, in analogia con quanto già avviene nel mondo del lavoro pubblico. Numerose le città coinvolte e gli artisti protagonisti. Il premio Nobel Dario Fo, il costituzionalista Giovanni Ferrara, il musicista Daniele Sepe, insieme a tanti altri artisti, giuslavoristi, parlamentari, lavoratori e sindacalisti, daranno vita alla Notte Bianca per la Democrazia nei Luoghi di Lavoro "...Aspettando che torni...". Teatro, tra le altre, le città di Torino, Milano, Napoli, Roma, Padova.

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Roma. "Apprendiamo con felicità la notizia del rientro in Italia del fuciliere di Marina Massimiliano Latorre. Un permesso di quattro mesi che nasce esclusivamente per esigenze umanitarie e connesse non certo al riconoscimento dell'abuso giuridico del diritto internazionale. Si tratta, al contrario, della riaffermazione giuridica di competenza dell'India che ostenta così, in maniera strumentale, di essere anche una Nazione pregna di civiltà giuridica. Purtroppo, però, da questo momento Salvatore Girone si trasforma in un ostaggio, e per questo esprimo grande rammarico". E' quanto ha dichiarato Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, componente della Commissione Esteri.

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Salerno. "La scelta di eleggere Federica Mogherini come responsabile della Politica Estera per l'Unione Europea ci riempie di soddisfazione ed è sicuramente una nomina importante sia per il nostro Paese che per l'Europa". Queste le dichiarazioni del Sindaco Vincenzo De Luca nel corso della sua intervista settimanale. "Allo stesso tempo però - ha proseguito il primo cittadino - assistiamo a nuovi atti di barbarie, basti pensare ai video in cui vengono mostrate le decapitazioni di innocenti, gesti che non hanno nulla di umano e che provocano soltanto orrore. Le vicende che interessano l'Ucraina e la Russia ci gettano nello sconforto ma la crisi è destinata ad aggravarsi ancora di più anche per altri motivi: questi sbarchi dei migranti non si fermeranno, ormai ne va preso atto. Ribadiamo la nostra linea che è stata chiara sin da subito, infatti dal punto di vista umanitario saremo in prima linea ma siamo ad un punto limite e quindi è necessario trovare una soluzione differente. Piuttosto che impegnare risorse in Italia per accogliere queste persone, dovrebbero essere realizzati centri di accoglienza dignitosi nel Nord Africa con l'ausilio dell'Unione Europea. Se ci soffermiamo poi sullo stato islamico ritengo che esso, dal punto di vista militare, vada neutralizzato; chi agisce ricorrendo al taglio delle teste non può dialogare con i paesi civili, pertanto la risposta deve essere forte e chiara". Il Sindaco si è poi soffermato sulle questioni che interessano in senso stretto l'Italia: "Occorrono riforme per il mercato del lavoro e un'efficace sburocratizzazione, viviamo una situazione difficile e il Presidente del Consiglio deve essere aiutato nel suo lavoro. Dovrebbe esserci maggiore linearità anche nelle decisioni del Governo per essere credibili anche a livello internazionale: è stato approvato il decreto Sblocca Italia ma se non mettiamo in movimento l'economia tutti gli sforzi saranno vani. Ho già suggerito in passato che la soluzione ideale si avrebbe fornendo ai comuni la possibilità di realizzare piccole e medie opere. Infine - ha concluso De Luca - maggiore attenzione dovrebbe essere dedicata alle forze dell'ordine: è necessario attuare una discussione sull'organizzazione della sicurezza per il nostro Paese, basti pensare che nelle aree urbane persiste una situazione di emergenza che va affrontata di petto".