

- Details
- Category: Cronaca MAGAZINE
- Redazione By
- Hits: 1651
Roma. Il dottor Roberto Santorsa, nominato da pochi giorni direttore centrale di Sanità, con il compito di coordinare tutti gli uffici sanitari della Polizia, ha rilasciato una intervista pubblicata dal canale ufficiale della Polizia di Stato, in cui spiega come l'Amministrazione ha affrontato ed affronta i rischi sanitari cui è esposto il personale poliziesco nell'attività di assistenza e accoglienza dei migranti clandestini.
Dottor Santorsa, cosa sta facendo la Direzione centrale di Sanità per questo problema?
Oltre a misure di carattere generale da sempre adottate (informazione sui rischi specifici e sulla profilassi delle malattie infettive, dotazione dei dispositivi di protezione, monitoraggio delle criticità emergenti, profilassi post-esposizione nei casi di contatti a rischio), nelle ultime settimane è stata promossa una campagna preventiva sull'infezione da tubercolosi, con il duplice scopo di fornire ulteriori informazioni e spiegazioni al personale, ed effettuare, in casi selezionati, accertamenti clinici per l'infezione tubercolare.
In cosa consiste questa iniziativa?
In poche parole si è andati oltre le linee-guida ministeriali che prevedono l'effettuazione di test specifici per l'infezione tubercolare (Test di Mantoux) solo qualora sia rigorosamente dimostrato un contatto a rischio con un individuo affetto da malattia tubercolare in fase contagiosa. Si è previsto, a ragione dell'emergenza che si è creata, delle preoccupazioni espresse su alcuni organi di stampa, del conseguente venir meno della serenità di chi è chiamato a questo delicato compito, di introdurre controlli non solo in caso di documentato contatto con soggetto ammalato e contagioso, ma anche nei riguardi di chi si è trovato ad operare in condizioni particolari e critiche, come è inevitabile in situazioni del genere, partendo dal presupposto che nella popolazione migrante la percentuale di infezione tubercolare latente è maggiore rispetto alla nostra popolazione.
Risponde al vero che molti agenti si sono infettati con il bacillo della tubercolosi?
Assolutamente no. Come accade ogni qualvolta si facciano indagini di screening sulla popolazione per questo tipo di condizione, è emerso un certo numero di soggetti positivi al test, peraltro in percentuali minori rispetto a quelli abitualmente attesi. La positività del test non è indice di malattia, ma attesta solo un pregresso contatto con il microrganismo, che può essere avvenuto anche molti anni prima. Quindi bisogna dire con chiarezza, cosa sulla quale anche gli organi di stampa hanno equivocato, che la cutipositività al test non vuol dire malattia o contagio, ma rappresenta soltanto una condizione che va ulteriormente studiata, per definirne il significato. Tanto è vero che i poliziotti positivi al test risultano in servizio.
In che modo?
Viene effettuato subito l'esame radiologico del torace per escludere che vi siano lesioni attive e nei nostri operatori positivi tutti gli esami Rx sono risultati negativi. Poi, effettuati o meno altri esami, può decidersi se instaurare un terapia preventiva - a base di antibiotici - per limitare la possibilità che lo stato di infezione tubercolare latente (che si identifica nel soggetto positivo al test e negativo all'Rx) possa sfociare, con il tempo e con la concausalità di altre condizioni favorenti, in una malattia tubercolare. Ma ribadisco che casi di positività al test e diagnosi di infezioni tubercolari latenti verrebbero fuori anche se la campagna di screening venisse effettuata nella redazione di un giornale o negli studenti di una scuola.
Ma allora quali sono le criticità?
Pur con l'uso dei dispositivi di protezione, proprio a ragione della concitazione con cui si svolgono le operazioni e della moltitudine dei soggetti, delle inevitabili difficoltà che sono tipiche delle emergenze, non possiamo certo affermare che il rischio, per il personale delle forze di polizia, sia riportabile allo zero assoluto. Gli accertamenti fin qui eseguiti sul personale impiegato (circa 800), che continueranno nelle prossime settimane, ci hanno permesso di evidenziare solo tre casi di soggetti inizialmente negativi al test che si sono positivizzati dopo aver scortato migranti affetti da tubercolosi in fase attiva. Gli ulteriori accertamenti eseguiti hanno escluso la presenza di malattia in atto ma, comunque, come da protocollo, seguirà uno stretto monitoraggio clinico degli stessi. La possibilità di sviluppare nel tempo la malattia è quindi molto remota. Tuttavia, bisogna mantenere sempre alta l'attenzione, non c'è solo la tubercolosi, possono verificarsi tra i migranti, come è già successo, casi di meningite, di scabbia. Un rischio potenziale per gli operatori di polizia, per quanto basso, resta. A questo vanno aggiunti altri rischi, quali il venir a contatto con situazioni drammatiche, come la visione di soggetti deceduti, anche in tenera età. In un soggetto che svolge una particolare professione d'aiuto, come quella del poliziotto, tutto ciò può contribuire a creare condizioni di stress che non vanno sottovalutate.
Ci sono preoccupazioni anche per la malattia da virus Ebola...
Siamo quotidianamente in contatto con il Ministero della Salute, che ci informa sull'andamento della malattia in Africa. Per quanto riguarda l'emergenza migranti, è praticamente impossibile che la malattia venga importata in Italia in tal modo: il breve periodo di incubazione e la lunga durata della traversata non consentirebbero ai malati di giungere nel nostro Paese in fase infettante. Qualche preoccupazione in più possono destare, invece, i normali viaggi aerei transcontinentali anche se proprio in queste ore l'OMS sta valutando se mettere in atto misure di prevenzione più stringenti.
Come si svolgerà l'attività degli uffici sanitari nelle prossime settimane?
Il servizio sanitario della Polizia di Stato può vantare la presenza di medici in ogni provincia e questo consente una capillare e continuativa attività di informazione e di monitoraggio su tutto il territorio nazionale. Nelle prossime settimane continueranno gli accertamenti sul personale impiegato nelle attività correlate a "Mare Nostrum". In autunno saremo in grado di fotografare con una certa precisione la situazione, ma i risultati sinora disponibili ci consentono di ritenere che le misure di profilassi adottate sono ad oggi efficaci nel contenere al minimo il rischio di danno alla salute per il nostro personale cui, si dimentica spesso di ricordarlo, va espressa tutta la gratitudine per operare, come sovente succede anche in altri scenari, in condizioni difficili e molto delicate.

- Details
- Category: Cronaca MAGAZINE
- Redazione By
- Hits: 1567
Bangkok. E' ricoverata in gravi condizioni dallo scorso 17 Agosto all'ospedale di Bangkok la star del programma Disney "My Camp Rock" Arianna Visentin. Di Paderno Dugnano, nel milanese, la 21enne era in vacanza in Thailandia con il fidanzato tatuatore, il 24enne Andrea Ferraresi. D'improvviso la tragedia: mentre erano a bordo di uno scooter noleggiato, è avvenuto un violento scontro frontale con un altro mezzo. Per Andrea non c'è stato nulla fare: la morte l'ha raggiunto sul colpo, mentre Arianna è stata ricoverata in gravi condizioni. La notizia è stata diffusa soltanto stamani dalle Agenzie stampa: Arianna, che ha prestato la sua voce alla canzone "Il mio nuovo sogno" del cartoon Rapunzel, verrà operata nei prossimi giorni. Sconvolte le famiglie di entrambi i giovani, che si sono recate sul luogo per restare vicine ai propri congiunti.

- Details
- Category: Cronaca MAGAZINE
- Giovanni Apadula By
- Hits: 1292
Lo scorso 23 Agosto, 327 ebrei sopravvissuti alla tragedia dell'Olocausto, o in qualche modo legati per vincoli familiari ed affettivi alle vittime della barbarie nazionalsocialista, hanno deciso di acquistare uno spazio a pagamento sul New York Times, storico ed autorevole quotidiano statunitense, per lanciare al mondo un messaggio sul terribile e cruento assedio di Gaza e della Palestina. L'occasione, per la verità, fu offerta a questi protagonisti da una lettera pubblicata solo 10 giorni prima sullo stesso giornale e su altri quotidiani di blasone internazionale quali The Guardian, The Wall Street Journal, Washington Post e The New York Observer da parte di Elie Wiesel, premio Nobel per la Pace nel 1986. Nella sua inserzione a pagamento dell'11 Agosto, Wiesel ribadì l'adesione alla campagna della "Rete dei Valori", fondata dal rabbino ortodosso Shmuley Boatech. "Gli ebrei" scriveva Wiesel, "hanno rifiutato il sacrificio dei loro bambini 3500 anni fa. Ora è il turno di Hamas". "Non è una battaglia di ebrei contro arabi o di Israele contro palestinesi", proseguiva l'annuncio, "è una battaglia tra coloro che celebrano la vita contro i campioni della morte, la civilizzazione contro la barbarie". Nella loro lettera del 23 Agosto, pubblicata a pagine 13 del New York Times, i sopravvissuti alla Shoah hanno condannato fermamente "the massacre of the Palestinians in Gaza and the ongoing occupation and colonization of historic Palestine". Condanna estesa, poi, agli Stati Uniti, "per la fornitura ad Israele dei mezzi necessari a sferrare l'attacco", ed agli Stati Occidentali, "per usare il loro peso diplomatico allo scopo di proteggere Israele da condanne". "Genocide begins with the silence of the world", hanno commentato i firmatari. Dopo la denuncia della disumana, estrema e razzista criminalizzazione della Palestina da parte della società israeliana, i 327 hanno risposto per le rime alla missiva redatta dal Nobel per la Pace: "We are disgusted and outraged by Elie Wiesel's abuse of our history in these pages to promote blatant falsehoods used to justify the unjustifiable ("siamo disgustati ed indignati dall'abuso su queste pagine della nostra storia operato da Elie Wiesel volto a promuovere falsità palesi adoperate per giustificare l'ingiustificabile"): Israel's wholesale effort to destroy Gaza and the murder of more than 2,000 Palestinians, including many hundreds of children ("il massiccio sforzo di Israele per distruggere Gaza e l'assassinio di oltre 2.000 palestinesi, incluse molte centinaia di bambini)". "In nessun caso", hanno chiosato i 327, "si può giustificare il bombardamento di rifugi Onu, abitazioni civili, ospedali ed università. Nulla può giustificare la privazione di acqua ed elettricità alla popolazione".

- Details
- Category: Cronaca MAGAZINE
- Valentina Manna By
- Hits: 1715
I dati diffusi dall'Organizzazione Mondiale della Sanità sono allarmanti. In Africa e in particolar modo in Guinea, Sierra Leone, Liberia e da pochi giorni anche Nigeria è scoppiata un epidemia di ebola senza precedenti. L'ultima si era verificata in Congo nel 2008: attualmente parliamo di 1323 contagiati e 729 vittime identificate a partire dallo scorso febbraio, mese in cui è iniziato il focolaio infettivo. Una malattia terribile, con un tasso di mortalità elevato (60-90%) e per cui ancora adesso non esiste un protocollo di cura efficace, ma su cui esiste molta cattiva informazione, frutto della narrativa e spesso anche dei media. Il virus dell'ebola è stato identificato nel 1976 nell'ex Zaire, oggi Repubblica Democratica del Congo, e colpisce gli animali, in particolar modo gorilla e pipistrelli, ed è letale per il genere umano. Finora ne sono stati individuati quattro ceppi, di cui soltanto uno a trasmissione aerea. L'ebola, infatti, non si contrae con un semplice contatto con il malato, bensì attraverso il contatto con i suoi fluidi corporei (sangue, feci). Questo dà al virus un potenziale epidemiologico di basso livello, nonostante in passato molti gruppi terroristici abbiano minacciato di scatenare guerre biologiche a suon di ebola. Proprio a causa dell'elevata mortalità e al livello di contagio è veramente difficile che il virus possa contagiare una comunità molto ampia.
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha comunque ritenuto opportuno avvisare gli Italiani, preoccupati dal continuo sbarco di immigrati sulle coste che è "una malattia che si manifesta in tre giorni ed un caso conclamato non può arrivare con un barcone". Tra i sintomi più frequenti della malattia, che ha un tempo di incubazione di massimo una settimana e conduce alla morte in massimo due, ci sono la febbre alta, mal di testa, dolori addominali, debolezza, vertigini, nausea ed emorragie interne ed esterne. Anche in questo caso occorre sfatare un mito relativo alla progressione della malattia: la leggenda vuole che i corpi dei malati si "sciolgano" tra atroci sofferenze, che siano preda di vomito ematico ed emorragie massive. La realtà invece parla di sanguinamenti abbastanza radi (meno della metà), ma di uno stato di stordimento e debolezza protratto del paziente, che cade in uno stato di shock muscolare. La morte sopraggiunge rapidamente per shock ipovolemico (drastica diminuzione del volume di sangue) e per sindrome da disfunzione di organo multipla. Una delle probabili cause della grande diffusione del virus è la grande mancanza di igiene delle strutture ospedaliere africane, dove difficilmente gli aghi sono monouso o adeguatamente sterilizzati e dove possedere un autoclave è considerato un lusso: tuttavia alcuni esperti sostengono che il virus possa aver subito una mutazione genetica che ne abbia rinforzato la resistenza. Per questo motivo, sia l'Oms, i Presidenti delle Nazioni Africane colpite e la Commissione Europea, hanno annunciato lo stanziamento di fondi per la ricerca di un vaccino, ricerca che finora non ha dato risultati particolarmente incoraggianti.
Intanto, il panico si diffonde tra le popolazioni: la compagnia aerea Emirates ha sospeso i voli per la Guinea e si ha paura che qualche persona infetta sia salita su qualche volo diretto negli States o in Europa. In realtà ad essere rientrato in patria, precisamente ad Atlanta, è il medico 33enne Kent Brently, che ha contratto il virus in Africa occidentale e che è stato rimpatriato per ricevere assistenza. La prossima a sbarcare sarà la seconda persona infettata, Nancy Writebol. Le autorità assicurano che non ci sono pericoli per la popolazione: non siamo quindi di fronte ad una pandemia, ma occorre sicuramente alzare i livelli di guardia e gli standard di cure delle strutture mediche africane, a tutela della salute globale del Pianeta.

- Details
- Category: Cronaca MAGAZINE
- Francesca Salvato By
- Hits: 1437
Salerno. Questioni internazionali e politica interna sono stati alcuni dei temi che oggi il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, ha affrontato nella sua consueta intervista settimanale. Sulla difficile situazione che vede protagonista l'Ucraina e il Medio Oriente, De Luca ha detto: "Assistiamo a tragedie spaventose che riguardano interi popoli e temo che, senza il processo di integrazione intrapreso con l'Unione Europea, anche l'Italia e i paesi limitrofi sarebbero stati vittime di nuovi conflitti. In prossimità dei nostri confini c'è gente che ancora vive momenti terribili. Gli Stati Uniti, che dovrebbero svolgere una funzione di traino, hanno in realtà una funzione inconsistente mentre l'Unione Europea non riesce a decidere nemmeno gli assetti di governo indispensabili. Anche nei confronti dei continui arrivi di immigrati - ha proseguito il primo cittadino -, l'Europa appare totalmente assente, soprattutto quando questa problematica riguarda l'Italia". De Luca ha poi espresso la propria opinione a proposito del lavoro svolto dal Governo Renzi: "L'attività parlamentare relativa alle riforme istituzionali dovrebbe innanzitutto alleggerire le difficoltà del nostro Paese ma bisognerebbe concentrarsi soprattutto sull'apertura di nuovi cantieri perché solo così è possibile far ripartire l'Italia. Un altro problema a cui stiamo assistendo - ha concluso Vincenzo De Luca - è quello che vede il crollo dei consumi dei prodotti agricoli della regione Campania: si tratta di una questione aggravata anche dalla vicenda della Terra dei Fuochi dove ci sono degli aspetti realmente drammatici, come il tasso di incidenza delle malattie tumorali, e rispetto ad esso la Campania non sta facendo oggettivamente nulla. Questa emergenza viene denunciata da anni e, oltre al danno e alla preoccupazione delle famiglie che non si sentono sicure in relazione ai processi di bonifica, c'è un altro aspetto, ovvero alcuni settori economici italiani stanno strumentalizzando la realtà per danneggiare tutta la regione: il problema sicuramente esiste ma è limitato solo ad alcune zone".

- Details
- Category: Cronaca MAGAZINE
- Ufficio Stampa By
- Hits: 1308
Salerno. Il circolo Miriam Makeba fa proprio l'appello lanciato dalle ONG italiane presenti con propri progetti a Gaza. "Invitiamo - dicono dal circolo - i singoli cittadini, i partiti politici, le organizzazione sindacali, l'ordine dei medici, il mondo del volontariato ed associativo e gli Enti Locali e le aziende ospedaliere ad attivarsi affinchè tale appello abbia un consistente riscontro dalla nostra provincia. Infine invitiamo gli iscritti e i militanti di Sinistra Ecologia e Libertà e della sinistra salernitana a partecipare all'iniziativa "Perché ci interessa la questione palestinese?" che si terrà domani, mercoledi 16 luglio, alle ore 19,45 presso la sala Sala M. L. King al Volto Santo a Pastena alla presenza di Patrizia Cecconi, presidente nazionale dell'associazione onlus "Amici della Mezzaluna Palestinese", organizzata da comunità da sempre impegnate e solidali a cui va il nostro convinto ringraziamento per le opere e per le iniziative che organizzano". Questo il testo dell'appello: "Il sistema sanitario di Gaza e' al collasso. Negli ospedali e nelle farmacie manca circa la meta' dei farmaci inclusi nella lista dei farmaci essenziali stilata dalla Organizzazione Mondiale della Salute. Mancano 470 tipi di materiali sterili e monouso, tra cui aghi, siringhe, cotone, disinfettanti, guanti e molto altro. Manca il carburante per alimentare ambulanze e generatori che permettono di far funzionare i macchinari salvavita e le sale operatorie durante le almeno 12 ore al giorno in cui l'unica centrale elettrica non riesce a fornire elettricita'. Mancano le sacche di sangue necessarie a soccorrere le centinatia e centinaia di feriti. La Striscia di Gaza e' isolata dal mondo. Le frontiere con Egitto e Israele sono chiuse, ospedali, ambulanze e centri di pronto soccorso sono costantemente sotto la minaccia dei bombardamenti. Nonostante questo, il personale sanitario cotinua a prestare soccorso incessantemente. Ad oggi, i feriti sono almeno 930. Per aiutare la popolazione inerme, abbiamo bisogno del vostro aiuto. Ora. Subito. Stiamo raccogliendo donazioni per far entrare medicine e materiali sanitari. Qualsiasi contributo e' indispensabile per salvare la vita di vittime innocenti. Alla iniziativa partecipano TUTTE le ONG Italiane presenti in Palestina. Tuttavia, per motivi logistici, useremo il conto di Terre des Hommes Italia come canale per la raccolta". Dettagli: con bonifico bancario, Monte dei Paschi di Siena Ag.57 Milano IBAN: IT53Z0103001650000001030344; con bollettino postale, c/c postale 321208 Causale: Medicine Gaza

- Details
- Category: Cronaca MAGAZINE
- Redazione By
- Hits: 1404
Napoli. Enrico Salvatore Sangermano, ex direttore dell'Agenzia delle Entrate della Campania, è stato posto in mattinata agli arresti domiciliari con le accuse di corruzione, concussione, falso ideologico in atti pubblici ed abuso d'ufficio. In base alle risultanze delle indagine, coordinate dalla Dda di Napoli, Sangermano avrebbe disposto l'annullamento, in sede di autotutela, di alcuni provvedimenti riguardanti società del gruppo Ragosta, imprenditore già oggetto di misura cautelare nella primavera 2012. Ai domiciliari anche Silvana Pane, titolare della Globeco, società per azioni con sede nel sorrentino. Indagati anche l'attuale direttore provinciale Napoli II dell'Agenzia delle Entrate, Mattia Barricelli, ed il capo settore controlli presso la Direzione Regionale dell'Agenzia delle Entrate, Salvatore Cortese. "L'Agenzia delle Entrate - hanno commentato dalla direzione - ha offerto la massima collaborazione all'Autorità giudiziaria per far luce sulla vicenda che ha portato all'arresto dell'ex Direttore regionale della Campania. L'inchiesta coinvolge anche altri dipendenti dell'Agenzia. L'Agenzia delle Entrate sottolinea - si legge ancora - che sta assumendo tutti i provvedimenti contemplati dalla disciplina legale e contrattuale, a partire dalla sospensione obbligatoria del servizio fino alla costituzione di parte civile nel processo penale. L'Agenzia delle Entrate, infatti, condanna con fermezza qualsiasi comportamento disonesto, punendo duramente i colpevoli, a difesa dell'onorabilità di tutti i funzionari che operano quotidianamente con onestà e impegno".

- Details
- Category: Cronaca MAGAZINE
- Redazione By
- Hits: 1455
Salerno. Associazione a delinquere finalizzata principalmente al contrabbando di gasolio, nonché di tabacchi lavorati esteri su scala europea: 31 arresti. Questo è il bilancio dell'operazione denominata "Gasoline" del Gico della Guardia di Finanza di Salerno. Coinvolte persone e società con sede in Austria, Romania, Polonia, Slovacchia, Ungheria, Malta, Cipro. Il consumo finale del carburante e delle sigarette riguardava l'Italia. A capo della banda c'era il cittadino romeno Laurentiu Marius Pop che, con la collaborazione del salernitano Salvatore Attanasio ed altri personaggi residenti tra Salerno, Montecorvino, Olevano sul Tusciano, Agropoli e la provincia di Potenza, ha trasferito indebitamente ad operatori economici del settore ingentissimi quantitativi di gasolio per autotrazione attestandone in maniera fittizia il trasporto su strada mediante documentazione in cui il carburante era falsamente indicato quale olio lubrificante. Tutto ciò ha comportato il mancato pagamento di imposte a livello nazionale per quasi 4 milioni di euro. Nel corso delle indagini sono stati fermati diversi tir e sequestrati circa 170 mila litri di gasolio. Le fiamme gialle sempre nel corso delle indagini hanno provveduto a sequestrare anche 450 chilogrammi di tabacchi lavorati esteri. Le indagini, durate oltre un anno, si sono avvalse della collaborazione delle autorità giudiziarie dei paesi europei interessati, attraverso l'intervento della rete "Eurojust", e hanno consentito di ricostruire la vasta rete di illeciti. il gasolio veniva acquistato all'estero come olii lubrificanti e custodito in depositi a sud di Salerno. Secondo gli accertamenti dei finanzieri, da Maggio del 2012 sarebbero stati introdotti in Italia circa 4 mila tonnellate di gasolio, che avrebbero così finito per drogare il mercato. Sequestrata anche una Ferrari.

- Details
- Category: Cronaca MAGAZINE
- Ufficio Stampa By
- Hits: 1279
Salerno. "Stiamo assistendo a una nuova ondata di bombardamenti israeliani sulla Cisgiordania e su Gaza che si sta trasformando in una nuova mattanza ai danni del popolo palestinese". Lo scrive Alternativa Comunista Campania in un comunicato ufficiale. "Come rivoluzionari - si legge ancora - non possiamo assistere passivamente a quest'ulteriore recrudescenza di eccidi. E' necessario smuovere l'opinione pubblica attorno a una campagna di solidarietà ai palestinesi e di ripudio per il brutale attacco dello Stato sionista e razzista di Israele. Per questo, il Partito di Alternativa Comunista parteciperà al presidio organizzato per oggi, alle ore 18.30, in Piazza Caduti di Brescia (Largo Prato) sulla base delle seguenti parole d'ordine: Intifada fino alla vittoria! Per la distruzione dello Stato sionista e razzista di Israele! Per una Palestina unica, laica, democratica e non razzista in tutto il territorio storico della Palestina, nella prospettiva di una Federazione delle repubbliche arabe socialiste!"

- Details
- Category: Cronaca MAGAZINE
- Ufficio Stampa By
- Hits: 1222
Salerno. "La Palestina è sotto attacco e non possiamo restare a guardare!" E' questo il messaggio del circolo Sel Miriam Makeba di Salerno. "Giorno dopo giorno aumentano le violenze perpetrate nei confronti del popolo palestinese da parte dallo stato d'Israele, che a seguito del ritrovamento dei corpi dei tre coloni, scomparsi il 12 giugno scorso, sta mettendo in atto una feroce rappresaglia, una "punizione collettiva" bombardando giornalmente la Striscia di Gaza e assaltando la Cisgiordania. Più di 600 palestinesi sono stati arrestati dalle truppe israeliane in oltre 1000 incursioni contro abitazioni, scuole, associazioni, università e altre istituzioni.10 palestinesi sono stati uccisi, trai quali Mohammed Abu Khdeir, un ragazzo di 16 anni, rapito dai coloni e dato alle fiamme ancora vivo; di lui non sentiremo parlare ai telegiornali, né assisteremo ad alcun funerale in diretta, d'altronde si sa, i morti palestinesi non fanno notizia. Questi morti sono invisibili per la comunità internazione, la quale si è indignata per il rapimento dei tre coloni-soldati e invece non muove un dito di fronte alle quotidiane vittime palestinesi, al sequestro di minori (nei primi mesi del 2014, 740 minorenni palestinesi sono stati sequestrati dall'esercito israeliano), al muro della vergogna, alla distruzione di case e alla tortura. Gli Usa e l'Ue hanno fatto finta di non sentire il grido di libertà dei prigionieri amministrativi che con dignità e coraggio, a rischio della loro stessa vita hanno fatto 63 giorni di sciopero della fame, per chiedere la fine di questa pratica illegale, a causa della quale centinaia di palestinesi vengono arrestati senza accusa né processo. Anzi, con un gesto sprezzante e assurdo, mentre i buldozzer israeliani demolivano l'ennesime abitazioni palestinesi, lo stesso stato sionista che occupa illegalmente il territorio palestinese da 66 anni, veniva eletto vice-presidente della quarta commissione delle Nazioni Unite (Politiche speciali e Decolonizzazione), ossia di un organismo che ha lo scopo di affermare e garantire il diritto dei popoli all'autodeterminazione e all'indipendenza, un diritto costantemente negato ai palestinesi. Il silenzio è complicità e noi non vogliamo essere complici della pulizia etnica che ogni dannato giorno viene portata avanti da Israele nei confronti del popolo palestinese. Rompiamo il silenzio, sosteniamo la Palestina!" Proprio per questo motivo è stato indetto, per giovedi 10 luglio ore 18,30 in Piazza Caduti di Brescia (Largo Prato), un presidio di solidarietà con il popolo Palestinese.

- Details
- Category: Cronaca MAGAZINE
- Francesca Salvato By
- Hits: 1256
Salerno. "La nostra città ha affrontato in questi giorni l'emergenza immigrazione offrendo aiuto all'Operazione Mare Nostrum che vede impegnata la Marina Militare", sono le dichiarazioni del Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca nel corso della consuete trasmission di Lira Tv. "Si tratta di una vicenda drammatica in cui abbiamo riscontrato dal vivo che la realtà è ben diversa rispetto a come appare dalle pagine dei giornali. Conosciamo le tragedie da cui fuggono queste persone, ma toccare con mano è un'esperienza forte: tutto diventa secondario dinanzi a queste immagini. Occorre un grande sforzo di umanità e di ragione". "Nessuno di noi ha invitato in Italia migliaia di migranti - ha proseguito il primo cittadino - ma il nostro rifiuto non aiuta a risolvere il problema". Sulla destinazione, ora, di ognuno di loro, De Luca tranquilliza: "Tranquillizzo i cittadini dicendo che il 99% dei migranti giunti in città non resterà né qui né in Italia ma proseguirà il proprio viaggio verso il Nord Europa. Salerno si è solo limitata ad ospitare queste persone per 48 ore, prestando loro i primi soccorsi. Inoltre, spesso accanto a chi fugge da un paese in balia delle guerre, abbiamo clandestini che provengono da luoghi dove vige un regime democratico: in questi casi chi tenta di intrufolarsi senza un motivo valido, chiedendo la protezione internazionale, viene espulso attraverso il foglio di via. Occorre fermezza e nessun buonismo nei confronti di chi non rispetta le leggi del nostro Paese".

- Details
- Category: Cronaca MAGAZINE
- Ufficio Stampa By
- Hits: 1052


- Details
- Category: Cronaca MAGAZINE
- Ufficio stampa By
- Hits: 1171
Salerno. La Cgil Campania e quella di Salerno con i propri rappresentanti hanno seguito costantemente le operazioni di sbarco dei 1044 migranti giunti oggi al Porto. "E' un dovere civico e morale accogliere ed assistere chi ha bisogno di aiuto e Salerno lo ha fatto egregiamente mostrando il suo volto civile e democratico - ha detto Franco Tavella, segretario generale Cgil Campania - ma l'Italia non deve essere lasciata da sola. Il Governo deve porre la questione immigrazione al centro dei tavoli di Bruxelles perché la solidarietà non può avere bandiere nazionali, ma deve essere un problema comunitario. Salerno, dal canto suo, può dare il proprio contributo affinché, finalmente, il Mediterraneo diventi un mare di scambio e di pace e non di morte e divisione". "Si tratta - ha sottolineato Anselmo Botte, responsabile del Dipartimento Immigrazione della Cgil Salerno - di siriani che fuggono da una guerra civile che ha mietuto e sta mietendo centinaia di migliaia di vittime, di libici, eritrei, libanesi che convivono con situazioni di estremo degrado e povertà. Chiedo a tutti coloro che storcono il naso o si lasciano andare a dichiarazioni xenofobe e razziste cosa avrebbero fatto se fossero stati al loro posto, in paesi martoriati da terribili violenze e disumana crudeltà". Con Botte sul posto anche i mediatori culturali della Cgil, il delegato Flai, Rachid Bensadi, e Jamal Quaddorah, responsabile del Dipartimento Immigrazione della Cgil Campania. Tra i migranti circa 400 donne, molte in gravidanza, e oltre 90 bambini.

- Details
- Category: Cronaca MAGAZINE
- Redazione By
- Hits: 1288
Salerno. Arriveranno circa mille emigranti in città dei 5 mila che lo scorso fine settimana sono giunti sulle coste italiane. Gli immigrati sono stati tratti in salvo dalla Marina Militare e, poiché Salerno è impegnata in prima linea nelle operazioni umanitarie, i clandestini raggiungeranno il porto cttadino e poi saranno condotti nelle strutture del Paese appositamente adibite per loro. Salerno. Sono attesi per domattina al porto di Salerno i 1044 migranti provenienti dalla Siria tratti in salvo dalle navi militari italiane impegnate nell'operazione Mare Nostrum. Partendo dalla nostra città, questi uomini e queste donne saranno poi accolti in diverse strutture dell'intero territorio nazionale. "E' la prima volta che i migranti richiedenti asilo arrivano così numerosi a Salerno - ha sottolineato Anselmo Botte, responsabile del Dipartimento Immigrazione della Cgil Salerno - Saremo al porto con i nostri mediatori culturali per fornire ascolto, assistenza e dare un contributo al prezioso lavoro delle Forze dell'Ordine. Se non si agisce con urgenza si rischia di essere corresponsabili dell'immane e quotidiana tragedia che si consuma nel Mediterraneo. E' arrivato il momento di definire un piano che faccia condividere responsabilità e impegni a tutti i Paesi dell'Unione nell'organizzare corridoi umanitari. In questo senso Salerno potrebbe candidarsi ad essere un crocevia fondamentale. Il Governo italiano dovrebbe porre questo come uno dei temi centrali dell'agenda europea, ma dovrebbe anche far fronte al problema dell'accoglienza, intervenendo rapidamente a potenziare la rete e producendo uno sforzo concreto per garantire dignità e diritti a persone così gravemente ferite e sofferenti. E' importante, poi, che si inizi a ragionare seriamente su di una legislazione per i richiedenti asilo che ancora manca e ciò è molto grave". Oggi, d'altronde, durante i consueti controlli presso il canale di Sicilia, la Marina ha bloccato l'ennesimo barcone clandestino e, nella stiva, sono stati rinvenuti ben 30 cadaveri: è probabile che il decesso sia stato causato dalla mancanza di aria. Le indagini sono in corso.