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Salerno. "Il dato più drammatico in questi giorni, come certificato dall'Istat, è quello relativo alla disoccupazione che naturalmente nei nostri territori è ancora più allarmante". A pronunciare queste parole è stato il Sindaco Vincenzo De Luca ai microfoni di Lira Tv. "Sfioriamo il 25% della disoccupazione in Campania ed il potere di acquisto delle famiglie nei primi nove mesi del 2013 è diminuito in modo vertiginoso; l'azione del Governo Letta per cercare di risolvere questo problema è stata molto blanda - ha sottolineato il primo cittadino - per non parlare delle figuracce che questo esecutivo continua a collezionare, non ultima la decisione presa nei confronti dello stipendio dei docenti. All'interno dell'attuale Governo c'è uno scontro in atto tra chi pensa che questo modo di governare il Paese sia decente e chi la vede in modo contrario, io rientro tra quelli che ritengono che le azioni del primo ministro e del suo entourage siano inaccettabili. Ancora si ha il coraggio di dire che le famiglie italiane non sono state ulteriormente vessate dalle tasse e si omette che addirittura le tariffe autostradali sono aumentate del 7%". De Luca è poi ritornato a parlare della necessità di una legge elettorale che contribuisca a rimettere in sesto l'Italia: "Sono favorevole al ritorno alle urne perché altrimenti questo blocco politico durerà in eterno. Conta principalmente che il nuovo sistema permetta di governare con una maggioranza ben chiara ed inequivocabile, in questo senso Renzi ha fatto tre proposte a mio avviso molto valide, che hanno come obiettivo comune la realizzazione di una legge elettorale valida, spero solo che le sue proposte arrivino in Parlamento". Infine, il Sindaco ha parlato del suo incarico all'interno del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture: "Il mio incarico non si è ancora formalizzato e tutti sanno che ho subito un'aggressione mediatica nei mesi scorsi; ho già espresso il perché della mia presenza all'interno del Governo, finora abbiamo realizzato cose importanti non soltanto per la nostra provincia ma per tutto il territorio campano e mi riferisco ad esempio alla stazione Tav di Afragola e alla metropolitana per l'aeroporto di Napoli, non dimenticando gli sforzi per Salerno come la Cittadella Giudiziaria: insomma, la mia intenzione è quella di difendere gli interessi della nostra regione che troppe volte sono stati messi da parte negli anni".

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Salerno. Sono drammatici i dati diffusi dall'Osservatorio Indipendente di Bologna "Morti sul Lavoro" per ciò che riguarda l'intera penisola. Sono 571 le persone decedute sul luogo di lavoro nel corso del 2013, sulla base del report dell'istituto fondato nel 2008 da Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e pittore, in ricordo dei sette operai morti nell'incendio della Thyssenkrupp di Torino. L'indagine, tra l'altro, non tiene conto nel computo di categorie a rischio, lavoratori a nero ed agricoltori morti durante i lavori nei campi che godono di una pensione. Il settore più colpito risulta proprio l'agricoltura, interessata dal 37% sul totale dei decessi, che insieme all'edilizia (22% morti bianche) rappresenta il settore nel quale si verificano oltre la metà delle tragedie registrate nel 2013. Campanello d'allarme anche per la Campania, che si classifica all'ottavo posto nella graduatoria nazionale stilata in base al dossier. Sono 34 le morti bianche verificatesi nel corso dell'ultimo anno, ed il triste primato in regione spetta alla provincia di Salerno con 12 decessi, tre in più rispetto a Napoli. L'Osservatorio inoltre sottolinea come "l'abolizione di fatto dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori farà aumentare in poco tempo gli infortuni sul lavoro, anche mortali, perché i nuovi assunti avranno difficoltà a contestare o a denunciare, pena il licenziamento, le proprie condizioni di lavoro e i sindacati stessi non avranno tra gli iscritti questi precari e la possibilità d'incidere in ogni settore. Le conseguenze si vedranno col tempo anche tra i lavoratori a tempo indeterminato che vedranno pericolosamente diminuita la propria forza contrattuale".

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Salerno. Primo appuntamento dell'anno con il Sindaco ai microfoni di Lira Tv, De Luca ha inaugurato il 2014 porgendo gli auguri ai cittadini: "Auguri calorosi e cordiali a tutti i salernitani, spero che questo nuovo anno porti serenità, felicità e soddisfazione. Il 2013 è stato un anno pesantissimo, molto complesso, soprattutto per noi che viviamo al Sud, in quanto la crisi ha gravato in modo drammatico sulle famiglie; proprio per questo mi auguro che il nuovo anno possa portare importanti novità: noi a Salerno siamo riusciti a tenere in piedi l'economia e a registrare più che mai un boom di presenze turistiche ma altrove non è stato così, purtroppo. Una delle poche iniziative serie prese da questo Governo - ha proseguito De Luca - riguarda il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, ma stiamo parlando solo di un 30% di debiti pagati; molto importante è anche l'abbassamento dello spread, ma credo che la notizia migliore sia l'acquisizione da parte di Fiat della Chrysler. Ovviamente bisogna capire bene i dettagli di tale accordo, ma credo che l'acquisizione abbia un rilievo straordinario per il nostro Paese contribuendo a salvare il destino industriale dell'Italia. A causa di questa crisi che ci attanaglia - ha continuato il Sindaco - ho notato un incattivirsi della società e delle persone e ciò è dovuto a questo clima di incertezza verso il futuro che crea troppa tensione nei rapporti". E' di ieri la notizia drammatica del suicidio di un imprenditore di Sala Consilina ed il primo cittadino ha posto l'accento sulla vicenda: "La prima cosa che bisognerebbe far nascere nelle persone è un senso di responsabilità collettiva; anche nell'ambito delle istituzioni è negativo l'individualismo, ognuno continua a percorrere la propria strada rimanendo indifferente a ciò che gli accade intorno: bisognerebbe comprendere che noi tutti siamo responsabili del destino dell'Italia. Il 2013 si è concluso vergognosamente con il decreto Salva - Roma e il decreto Mille proroghe, il nostro Paese è stato ridotto quasi alla pari di una pro loco e ciò è sconcertante. Spero - ha concluso De Luca - che questo nuovo anno segni anche l'eliminazione dell'eccessiva burocrazia che non comporta alcun vantaggio ma solo un ulteriore rallentamento per la crescita e lo sviluppo della nostra nazione".

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Salerno. La terra ha tremato, poco dopo le 18:00 di ieri sera, tra la Campania ed il Molise: una forte scossa di terremoto, di magnitudo 4.9, è stata infatti avvertita a Napoli e in diverse zone della Campania. Il sisma è stato avvertito con intensità soprattutto ai piani alti delle abitazioni in diversi quartieri di Napoli. L'epicentro è stato registrato nel Sannio, tra i comuni di Piedimonte Matese, Castello del Matese, Gioia Sannitica, San Potito, San Gregorio Matese e Cusano Mutri: nel primo paese, tra l'altro, è stato evacuato l'ultimo piano dell'ospedale locale su richiesta dei caschi rossi. Tanta la paura, con persone riversatesi in strada in varie località. Ma il sisma è stato avvertito anche nel Casertano e nel Salernitano. Ulteriori scosse, sebbene di minore intensità, sono state avvertite anche durante la notte, intorno alle 00.30, alle 2.30 ed alle 3.18. L'INGV ha comunicato che soltanto l'ultima ha raggiunto magnitudo 3.1, mentre le altre due si sono attestate su 2.9 e 2.3. Molti residenti del comprensorio del Matese hanno trascorso la nottata in strada.

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E' Natale anche per IRNO.IT, il vostro quotidiano online di Salerno e provincia, nato nella Valle dell'Irno e cresciuto in questi lunghi cinque anni, giorno dopo giorno, fino a raggiungere tutto il salernitano. Un lustro che ha visto IRNO.IT sempre presente e puntuale nell'informazione locale, dall'Agro Nocerino Sarnese alla Valle dell'Irno, dalla Costiera Amalfitana a quella Cilentana, dalla Piana del Sele e fino ad arrivare al Vallo di Diano. IRNO.IT ha voluto così raccontare quotidianamente i tanti episodi di una realtà locale, quale è quella salernitana, in continua evoluzione ed espansione, grazie al lavoro dei tanti collaboratori che si sono alternati anno dopo anno in questo piacevole viaggio. La Redazione IRNO.IT augura a tutti voi, cari lettori, serenità e speranza, rivolgendo un pensiero particolare alle famiglie che vivono un momento di difficoltà, sia esso economico o di altra natura, e a coloro che vivono un momento di solitudine o di smarrimento, ricordando che dopo il buio della notte arriva sempre la luce dell'alba. Nell'amore del bambin Gesù, calorosi auguri di un Santo Natale.

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Sono 40.244 i migranti arrivati in Italia via mare tra il 1 gennaio e il 30 novembre 2013, di cui 5.273 sono donne e 7.928 minori, 1 su 5. Se Lampedusa è stato il punto di approdo per il maggior numero di migranti (14.088), è la provincia di Siracusa l'area che ha accolto il maggior numero di bambini e adolescenti (3.599). Dieci volte superiore allo stesso periodo dello scorso anno il numero di bambini accompagnati, anche piccolissimi, arrivati via mare in Italia con almeno un genitore, 2.974 nel 2013 rispetto ai 282 del 2012. Sono in gran parte siriani (2.331), in fuga dopo aver perso la casa e il lavoro, spesso anche la vita di familiari e amici, a causa di un conflitto che dura da quasi 3 anni e nel 2013 ha generato 2.500 bambini profughi al giorno. E' cresciuto di molto nel 2013 anche il numero dei minori stranieri non accompagnati sbarcati sulle coste del sud, da 1.841 a 4.954. Hanno tra i 13 e 17 anni, sono in maggioranza maschi e originari di Egitto (1.099), Somalia (816) ed Eritrea (611), ma anche tra loro il gruppo più numeroso è quello degli adolescenti siriani, che hanno affrontato la fuga o il viaggio da soli (1.192). Per la maggior parte il vero obiettivo è raggiungere altri paesi europei, come Svezia, Norvegia, Germania e Svizzera. Al 30 novembre 2013, su 8.665 minori non accompagnati collocati in comunità 2.118 si sono resi irreperibili, con un punta del 50% per afghani ed eritrei. Questi alcuni dei dati del dossier "Minori Migranti in Arrivo Via Mare - 2013", pubblicato oggi da Save the Children alla vigilia della Giornata Internazionale del Migrante 2013, mentre sono ripresi negli ultimi giorni gli arrivi anche a Lampedusa. Con i 334 migranti arrivati domenica, il Centro di Primo Soccorso e Accoglienza (CPSA) dell'Isola ha superato la capienza massima, con condizioni di accoglienza e trattamenti assolutamente inaccettabili. In questo momento sono presenti nel Centro 497 migranti, di cui 79 donne e 2 minori eritrei accompagnati di 1 e 5 anni, e 36 minori soli non accompagnati, dai 15 ai 17 anni, in maggioranza eritrei e siriani. Tra i bambini e gli adolescenti arrivati nel 2013 ci sono anche i superstiti dei terribili naufragi avvenuti tra agosto e ottobre sulle coste siciliane, a Lampedusa e in mare aperto tra le Pelagie e Malta, dove hanno perso la vita anche i bambini. Se sono 17 i minori vittime a Lampedusa e in Sicilia, il numero assume altre proporzioni secondo le testimonianze raccolte tra i superstiti del naufragio dell'11 ottobre, che ricordano la presenza di almeno 100 bambini a bordo dell'imbarcazione, affondata dopo aver atteso per ore il soccorso in mare, mentre si contano solo 33 minori sopravissuti. Nonostante l'operazione militare Mare Nostrum avviata dal Governo Italiano il 18 ottobre scorso abbia probabilmente evitato altri naufragi, portando in salvo più di 3.000 migranti, va considerato che la decisione di svolgere immediatamente e sulle stesse navi le procedure di identificazione dei migranti e di accertamento dell'età dei minori può non garantire pienamente la tutela dei diritti dei migranti, a partire da una corretta informazione legale. Rispetto alle modalità di accoglienza e di protezione dei minori messe in atto nel corso dell'anno, il dossier di Save the Children evidenzia come anche nel 2013 si sia registrata la cronica e ancor più grave assenza di un sistema nazionale integrato specifico per i minori soli non accompagnati, che sono i più vulnerabili ed esposti al rischio di sfruttamento. Proprio in considerazione delle condizioni particolarmente difficili nel CPSA di Lampedusa, in particolare a seguito dei naufragi avvenuti il 3 e l'11 ottobre, Save the Children ha avviato, in collaborazione con Caritas e con il sostegno di Bulgari, un'iniziativa senza precedenti sull'Isola, con la creazione due Spazi a Misura di Bambino ospitati in 2 grandi tende presso la Casa della Fraternità della Parrocchia di San Gerlando, dove più di 300 bambini, in maggioranza siriani, hanno potuto partecipare ad attività ludico ricreative organizzate da educatori professionali esperti di interventi in condizioni post-traumatiche. Nello stesso tempo, l'Organizzazione ha predisposto un intervento specifico di sostegno psico-sociale e supporto legale per i 38 minori soli non accompagnati eritrei superstiti del naufragio del 3 ottobre presso la struttura di Caltagirone dove erano stati trasferiti. La maggior parte di loro aveva indicato la volontà di raggiungere un familiare di riferimento in un altro paese, prevalentemente del Nord Europa, vero obiettivo del percorso migratorio, e nonostante l'avvio di procedure di facilitazione della domanda di ricongiungimento internazionale tutti i minori presenti si sono progressivamente allontanati, nella convinzione che i tempi della burocrazia avrebbero messo a rischio la loro unica chance di futuro. S

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Salerno. Questa settimana l'intervento del Sindaco De Luca ai microfoni di Lira Tv ha analizzato diffusamente la rivolta dei forconi che negli ultimi giorni sta occupando le pagine di cronaca nazionale: "Un episodio di queste proporzioni prima o poi doveva verificarsi - ha esordito il primo cittadino - . Non era immaginabile che le persone, vessate da anni di sacrifici, continuassero a rimanere in silenzio; gli episodi violenti vanno sempre e comunque condannati però il clima di sfiducia nei confronti della classe politica si percepiva e il fenomeno è stato acuito maggiormente dai tempi eccessivamente lunghi che caratterizzano le istituzioni quando si tratta di prendere delle decisioni. I forconi rappresentano un pezzo del nostro Paese che si ribella affinché le cose inizino a mutare e credo che il governo, a questo punto, debba seriamente interrogarsi sul proprio operato". A poche ore dall'elezione di Matteo Renzi sono già iniziate le prime polemiche e De Luca non ha esitato a far sentire la sua voce in merito agli ultimi sviluppi: "Ritengo giusta l'accelerazione data da Renzi in merito alla legge elettorale e penso che la sua elezione sia un chiaro segnale dei tempi che cambiano. E' opportuno affrontare il discorso relativo alla legge elettorale ma mi auguro fortemente che non si parli per mesi senza poi passare alle azioni perché sarebbe ridicolo: l'obiettivo che bisogna proporsi è quello di eleggere un gruppo politico in grado di governare seriamente. Reputo che il centrodestra all'interno del governo abbia un potere eccessivo, e mi riferisco al ministro Alfano e al suo gruppo: sarebbe il caso che iniziassero a capire che il loro ricatto politico sta volgendo al tramonto". Altro tema caldo su cui il primo cittadino si è soffermato è stato quello relativo all'Autorità Portuale di Napoli, esprimendo chiaramente il proprio dissenso: "Sono trascorsi sette mesi e ancora non è stata presa una decisione in merito all'Autorità Portuale di Napoli, credo sia davvero vergognoso. E' l'ennesima palude burocratica che continua ad ingoiare tutto e lascia allo sbando un'importante realtà italiana. Anche gli investitori stranieri si sono accorti di tali problemi ed infatti sono pochissimi coloro che decidono di investire nel nostro Paese perché non c'è fiducia nell'amministrazione pubblica. In Italia viene tollerato tutto - ha sottolineato il Sindaco - ad eccezione di due cose: la capacità di fare qualcosa di concreto e la voglia di libertà di una persona che non intende sottomettersi alle logiche dei partiti". In chiusura, il Viceministro De Luca si è espresso relativamente alla sua assoluzione nel caso Mcm: "Sono sempre stato tranquillo ma voglio spendere due parole in merito a questa vicenda; non è accettabile che trascorrano anni prima di giungere ad una sentenza definitiva. Soprattutto gli organi di informazione appaiono come degli sciacalli pronti a tutto pur di scrivere qualcosa ma forse non è chiaro che un avviso di garanzia non significa nulla e che l'unica certezza è data da una sentenza. Questo caso nello specifico che è stato strumentalizzato ad hoc e fa comprendere ancora una volta quante cose debbano mutare in termini di rispetto umano e di correttezza reciproca".

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Salerno. Questa settimana l'intervista del Sindaco De Luca si è aperta con un ampio excursus relativo alla morte di Nelson Mandela: "E' scomparso un personaggio emblematico della storia contemporanea, un esempio per tutti gli uomini liberi. Mandela era un uomo tenace, ma anche mite ed umile, ed il suo ricordo deve essere vivo soprattutto nei giovani, anche se le nuove generazioni, purtroppo, non hanno avuto la fortuna di conoscerlo a fondo. Per aver difeso la dignità degli essere umani - ha proseguito il primo cittadino - egli è stato rinchiuso per 30 anni in carcere sacrificando la propria vita per il bene dei valori in cui credeva. Quando ci si trova dinanzi ad uomini come lui ci si sente minuscoli ma, allo stesso tempo, la loro presenza costituisce uno stimolo per dare un proprio senso all'esistenza umana. Mandela è una figura epocale anche perché dopo secoli di guerre ha dimostrato che il mondo può essere cambiato anche senza il ricorso alla violenza". Vincenzo De Luca si è poi soffermato sulla necessità di cambiare quanto prima la legge elettorale presente: "Ora più che mai appare indispensabile trovare un giusto sistema che unisca la volontà degli elettori con la possibilità di governare serenamente. Credo che gli esempi che provengono dalla Francia o dagli Stati Uniti siano i migliori ma potremmo adottare anche un sistema diverso come quello del doppio turno. Una democrazia come la nostra, che non decide nulla e perde mesi con contrattazioni infinite, fa solo in modo che il Paese muoia e così, sempre più spesso, migliaia di giovani del Sud sono costretti ad andarsene e decine di pensionati o di lavoratori onesti faticano ad arrivare a fine mese". Infine, il Viceministro ha parlato della sua decisione, molto discussa, di sostenere Matteo Renzi come candidato delle imminenti primarie: "Ho scelto di sostenere Renzi per dare risposta alle tante infamie che ho sentito da quando ho deciso di sostenerlo e poi perché è necessario che questa palude di immobilismo generale venga prosciugata. Lo scenario politico deve mutare, magari non si risolveranno tutti i problemi in breve tempo però almeno c'è la volontà del cambiamento".

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I dati dell'Istituto superiore di Sanità parlano chiaro: 23mila italiani hanno l'Aids. Siamo molto lontani dagli anni '80, quando la pandemia destava terrore: oggi, grazie alla ricerca, le aspettative di vita sono decisamente più lunghe e serene, se, ovviamente, la sindrome da immunodeficienza acquisita viene diagnosticata con la dovuta tempestività. Molta cattiva informazione ruota attorno a questa malattia. Definita inizialmente come il morbo degli omosessuali, dei tossicodipendenti, degli africani e delle prostitute, oggi ci da sconcertanti rivelazioni. Sono proprio i maschi eterosessuali quelli ad essere maggiormente colpiti dall'Aids, poiché si espongono al contagio evitando di utilizzare il preservativo in rapporti sessuali non protetti, ritenendo di essere una categoria non a rischio. La loro imprudenza si rivela fatale nella stragrande maggioranza dei casi: il 40% delle compagne di questi uomini (attualmente ci attestiamo sulle 35mila unità) contraggono il virus in seguito al rapporto con il proprio uomo. La fascia d'età che maggiormente viene colpita è paradossalmente quella dei quarantenni, mentre gli adolescenti italiani sembrano essere più accorti dei loro coetanei africani. In Italia parliamo di circa 165mila cittadini affetti dal virus di cui 30mila sono inconsapevoli di averlo contratto. Secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, il Bel Paese, complice l'abbassamento della guardia sulla questione, vede un moltiplicarsi dei casi di malattia: ogni due ore avviene un contagio. Tuttavia occorre sfatare qualche falso mito sui sieropositivi: nonostante la loro vita sia costantemente scandita dall'assunzione dei farmaci retro virali, non solo la loro aspettativa di vita si è notevolmente allungata (parliamo di 30/40 anni se opportunamente curati, prima che l'HIV si tramuti in Aids) ma sono in grado di condurre un esistenza normale. Vivere accanto ad un sieropositivo è sicuro e possibile: non si può essere contagiati nuotando nella stessa piscina, condividendo cibo, abbracci, baci. Ricordiamo infatti che ci si ammala venendo a contatto con fluidi corporei infetti. La solidarietà e la non discriminazione sono la base dell'educazione e del rispetto verso queste persone. La campagna nazionale dei Giovani della Croce Rossa, che ha lo scopo di abbattere lo stigma nei confronti dei sieropositivi e di coloro che hanno contratto malattie sessualmente trasmissibili, ci ricorda infatti che: "Non esistono categorie a rischio, ma comportamenti a rischio". Oggi, 1 dicembre, ricorre la giornata mondiale contro l'Aids e spesso in molti non conoscono ancora la differenza tra l'Hiv, ossia il periodo-finestra in cui il virus è presente nell'organismo ma non è ancora esploso, e l'Aids, il periodo in cui la malattia si manifesta ed è conclamata portando conseguenze terribili nell'organismo. Sembra assurdo dire che non si muore di Aids, ma è così: il decesso è causato da tutte le complicazioni che la malattia porta con sé. L'Aids causa una demolizione progressiva di tutte le difese immunitarie, tale da permettere la morte con un semplice raffreddore. Il preservativo è l'arma più potente che abbiamo in mano per sconfiggere l'Aids: infatti nell'80% dei casi il virus viene contratto per via sessuale e in percentuale minore attraverso lo scambio di siringhe infette. Chi ha un rapporto sessuale non protetto ha il diritto e il dovere di effettuare il test, che è possibile effettuare presso ogni struttura sanitaria idonea: ricordiamo che è assolutamente anonimo e gratuito. Numerose sono le iniziative organizzate nella provincia di Salerno per questa giornata importante, che ci invita a non abbassare la guardia; da segnalare un link che da indicazioni per effettuare in zona il test dell'HIV. Coniugare informazione e divertimento si può, ma soprattutto si può eliminare uno dei mali più temuti di questo secolo: l'Aids è una malattia il cui esito dipende esclusivamente da noi e dal nostro comportamento. Scegliere la vita è possibile: per questo essere informati e consapevoli diventa di vitale importanza.

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Salerno. Questa settimana l'intervista del Sindaco De Luca ai microfoni di "Salerno Città Europea" si è aperta con un dettagliato excursus relativo alla vicenda politica dell'ex senatore Silvio Berlusconi: "Il quadro politico italiano dopo la decadenza di Berlusconi non accenna a migliorare. Gli italiani sono disgustati, questo è ciò che percepisco, e non credo affatto che il governo sia più forte anche se il premier Letta afferma il contrario. Di certo - ha proseguito il primo cittadino - la vicenda di Berlusconi è amara; io non esulto perché non è nelle mie corde. Nel bene o nel male Silvio Berlusconi ha rappresentato l'Italia nel mondo per diversi anni e quindi quanto è accaduto avrà una ricaduta sull'immagine del nostro Paese; inoltre, il centrosinistra non è riuscito a sconfiggere sul campo l'ex premier: oggi non ci sono più alibi ma sono convinto che la decadenza di questo personaggio politico non risolverà i problemi italiani". In tutto questo bailamme politico si inserisce la delicata questione che vede il Viceministro De Luca ancora al centro di una serie di polemiche; ma il primo cittadino non ci sta e ne approfitta per chiarire alcuni punti, anche in modo alquanto duro: "Il Ministro Lupi si è espresso alla Camera su esplicita sollecitazione del Movimento Cinque Stelle, ed ha mentito per ben due volte! Egli ha dichiarato che non si possono attribuire deleghe fino a quando non ci saranno le mie dimissioni da Sindaco però gli è sfuggito, evidentemente, che sia Zanonato che Del Rio hanno ottenuto le deleghe pur ricoprendo ancora la carica di sindaco; inoltre, il Ministro sa che la proposta di delega è stato lui stesso a farmela ma si trattava di una provocazione perché io non ho mai accettato di essere il suo scendiletto. Letta, intanto, ha preferito rimanere in silenzio pur sapendo benissimo come avrebbe dovuto agire: comunque staremo a vedere quali saranno i prossimi sviluppi". Infine, De Luca ha anche espresso le proprie opinioni a proposito delle imminenti primarie che si disputeranno l'8 dicembre: "Mi auguro che le primarie si svolgano in un clima sereno, anche se i presupposti iniziali non sono stati di buon auspicio! Spero che a dicembre ci sia una vera e propria ondata di libertà, in barba a chi ha messo in giro voci false e diffamatorie su tutti coloro che esercitano la propria professione in modo onesto, e mi auguro anche che ci sia una bella risposta da parte degli elettori: sono fiducioso".

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- Giovanni Apadula By
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Salerno. "La maggior parte delle violenze di genere si consuma nel "rassicurante" ambiente domestico ad opera di persone conosciute: mariti, fidanzati, amanti, padri, fratelli, amici e colleghi. Non è frutto di un raptus, ne la manifestazione di una patologia e segue il macabro copione di un'escalation di episodi via via sempre più gravi; ha un andamento costante ed è trasversale alle classi sociali; il grado di istruzione degli autori è generalmente elevato; la maggior parte dei femminicidi avviene nel nord Italia e vede protagonisti per oltre il 70% dei casi uomini italiani". Basterebbero queste poche righe - frutto del prezioso e continuo monitoraggio condotto dai Centri Antiviolenza e dalle Associazioni femministe - per sfatare la maggior parte degli stereotipi e dei luoghi comuni legati alla violenza di genere e a rendere ridicoli i coltivatori di pulsioni sicuritarie. Il femminicidio - i cui lugubri e sottostimati numeri sono inchiodati da anni - è solo la punta dell'iceberg di un fenomeno di ben più enorme vastità che vede 10 milioni di donne tra i 16 e i 70 anni vittime di abusi fisici e psicologici; tra queste circa un milione ha subito stupri o tentati stupri e il 14,3% è stata vittima di violenze da parte del partner. Una donna ogni 2 giorni e mezzo viene uccisa prevalentemente per mano del partner e, principalmente, a causa dell'incapacità di quest'ultimo di accettarne le scelte di autonomia. La violenza contro le donne è un fenomeno strutturale che origina dagli squilibri nei rapporti di genere, che si alimenta nei rapporti di potere presenti all'interno della relazione, che parla della volontà di controllo, dominio, possesso degli uomini sulle donne. Non è perciò strano che la maggior parte delle vittime di violenza siano donne che cercano, anche attraverso il lavoro, di percorrere la faticosa strada dell'indipendenza e dell'autonomia. La disoccupazione in Italia è al 12,5%, la crisi continua a falcidiare centinaia di migliaia di posti di lavoro creando insicurezza e precarietà per milioni di persone. In questo quadro l'occupazione femminile non ne ha risentito tanto in termini quantitativi (pur rimanendo al di sotto del 50% e di oltre 10 punti inferiore alla media UE) ma principalmente in termini qualitativi. La caratteristica del lavoro femminile continua ad essere la presenza nei livelli contrattuali più bassi, il maggior utilizzo di contratti precari e atipici, una retribuzione del 20% inferiore a quella degli uomini, il ricorso massiccio al part time involontario, il maggior impiego in lavori non qualificati nonostante una maggiore scolarizzazione, la pratica delle dimissioni in bianco. Se è vero che nel mondo del lavoro è aumentata la componente femminile sul complesso della popolazione attiva, si è però sviluppata anche la tendenza a generalizzare la condizione tipica del lavoro femminile: intermittenza, flessibilità, precarietà, sotto retribuzione. E' quella che si chiama "femminilizzazione del mercato del lavoro". Il lavoro femminile ha così finito per svolgere negli anni la stessa funzione del lavoro precario e migrante: livellamento in basso dei salari e peggioramento delle condizioni di lavoro per tutti. Sottovalutare questa condizione, lottare per i diritti, il reddito/salario, la giustizia sociale senza utilizzare anche la lettura di genere risulta perciò alla lunga miope. Lo smantellamento del welfare e la privatizzazione dei servizi impattano prevalentemente sulle donne: da una parte perché sono esse stesse, principalmente, sia le lavoratrici dei servizi pubblici che coloro che ne usufruiscono, dall'altra perché le costringe all'aumento del lavoro domestico e di cura. Tagliare i servizi significa rendere per lo più impossibile la partecipazione al mondo del lavoro per le donne, riproporre la tradizionale divisione del lavoro domestico, ricacciarle verso un welfare di tipo familistico. L'assenza di lavoro o la presenza di un lavoro dequalificato e precario, la mancanza di politiche di protezione sociale, sul reddito e sulla casa, i tagli e la crescente difficoltà d'accesso ai servizi pubblici se non sono responsabili delle violenze in se lo sono sicuramente nell'impossibilità di rendere praticabili percorsi di affrancamento da essa. Le risposte ad un fenomeno strutturale non possono essere emergenziali e repressive ne è, d'altra parte, minimamente sufficiente che alte cariche dello Stato facciano appello ad un generico senso di sobrietà e dignità nella rappresentazione mediatica delle donne. Perché se è vero che è stucchevole la costante rappresentazione delle donne quali oggetto sessuale, lo è altrettanto l'ostentata rappresentazione di un modello di famiglia tradizionale in stile Mulino Bianco che considera le donne solo in funzione del loro ruolo di madri e mogli e non come individui, che non hanno bisogno di tutela ma pretendono diritti. Una rappresentazione falsa e in via d'estinzione, converrebbe farsene al più presto una ragione, partendo dalla presa d'atto della composizione sociale di metropoli che vedono la presenza di oltre il 50% di nuclei monoparentali e dalla sacrosanta richiesta di diritti proveniente dal mondo LGBTIQ. Servizi pubblici, reddito sociale come diritto soggettivo e non "familiare", casa e lavoro; educazione scolastica, strutture sanitarie - a cominciare dal diritto ad avere consultori e centri per l'interruzione volontaria di gravidanza senza obiettori; formazione di operatori sociali, sanitari e del diritto. Riconoscimento e finanziamento dei Centri Antiviolenza, troppo spesso unico argine e rifugio per quante coraggiosamente cercano di uscire dalle violenze. Le politiche di austerità, imposte da un governo asservito ai dettami dell'Unione Europea, rappresentano la negazione di quanto minimamente necessario per contrastare la violenza di genere. Un motivo in più per continuare a lottare.

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Salerno. L'appuntamento di questa settimana con il Sindaco Vincenzo De Luca si è aperto con un doveroso accenno alla terribile catastrofe che ha duramente colpito la Sardegna: "La giornata odierna è dedicata giustamente al lutto nazionale - ha sottolineato il primo cittadino. Dovremmo fare uno sforzo di solidarietà anziché dimenticarci tutto come accade solitamente quando, dopo una prima ondata di commozione, la vicenda viene rimossa. Credo sia chiara la necessità di curare l'assetto di tutto il territorio italiano ma succede che della manutenzione se ne parla solo quando si verificano episodi irreparabili: siamo un Paese che cade a pezzi, è saltata tutta la rete della viabilità e non c'è un euro per effettuare la manutenzione stradale, davvero una situazione sconcertante! Ritengo che da parte dell'Unione Europea occorrerebbe una maggiore consapevolezza dei problemi italiani e anche nel Patto di Stabilità dovrebbero essere inseriti interventi mirati per ridefinire l'apparato urbanistico nazionale". Venerdì scorso, proprio durante la consueta intervista rilasciata dal Sindaco, si è svolto in città un corteo del Corpo Forestale e molti dei presenti hanno inneggiato a De Luca. Nel corso della manifestazione però uno dei forestali, padre di due figli, si è suicidato, grande sconcerto da parte del primo cittadino che si è così espresso: " Vicende come questa colpiscono al pari di un pugno nello stomaco; non tutti hanno compreso il clima di disperazione che c'è in alcuni settori lavorativi italiani perché manca proprio il senso dell'umanità, senso che si acquisisce esclusivamente vivendo a contatto con la gente. Ancora una volta rinnovo tutta la mia solidarietà a queste persone e auspico che la Regione metta a punto un piano di sviluppo e di impiego per questi lavoratori scongiurando per il futuro altri episodi simili". Profonde perplessità da parte del Viceministro De Luca anche in relazione agli episodi di questi ultimi giorni per i risultati del congresso del Pd: "A Salerno c'è stata una campagna di diffamazione legata al risultato del voto congressuale poiché non ha incontrato il favore di tutti; si è parlato di voti falsi, camorra, si è detto di tutto. Posso solo esprimere il mio disgusto per tale volgarità e per questa campagna di aggressione che ha coinvolto persone che hanno mostrato un comportamento lecito e che hanno esposto con pacatezza le proprie opinioni".

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Salerno. Questa settimana l'intervento del Sindaco De Luca ai microfoni di "Salerno Città Europea" si è focalizzato soprattutto sulle vicende politiche che hanno travolto di recente Silvio Berlusconi ed il ministro Cancellieri: "Questo è un momento molto delicato per il nostro Paese e purtroppo constato che, anziché soffermarci su questioni importanti come la Legge di Stabilità, si continua a ciarlare di Belusconi. E' inaccettabile che in Italia, un uomo che ha condizionato le sorti di una nazione per decenni, non si decida ad accettare i provvedimenti presi nei suoi confronti ma anzi, continui ad opporsi. Come se non bastasse, è subentrata anche la vicenda che vede protagonista il ministro Cancellieri e, come ho già avuto modo di affermare, le sue dimissioni sarebbero l'unica soluzione logica. Si continua a prendere in giro gli italiani - ha proseguito il Viceministro - ma si insabbiano argomenti importanti come l'introduzione dei costi standard per i servizi e il depennamento delle spese inutili che consentirebbe un abbattimento dei costi del lavoro; non parliamo poi della sburocratizzazione, anche in questo senso tutto rimane stagnante". Al di là però delle vicende giudiziarie che movimentano la cronaca nazionale, l'Italia si trova ad affrontare problemi gravissimi per la salute dei cittadini, è il caso della Terra dei Fuochi che desta giuste preoccupazioni: "C'è uno gioco sporco e strumentale che ruota attorno alla vicenda della Terra dei Fuochi e ciò è un'abile azione che mira a screditare i prodotti della nostra regione in favore di quelli provenienti da altri territori. La responsabilità di tutto questo è nostra perché non abbiamo imparato a difendere e a tutelare i nostri stessi interessi nel corso degli anni, arrivando di conseguenza al punto in cui siamo oggi. Gli argomenti di cui parlare sono tanti, basti pensare ai sette milioni circa di ecoballe che continuano a rimanere nella zona di Napoli oppure alla tragica questione degli operai idraulico - forestali che rischiano di restare senza lavoro. Celarsi dietro le difficoltà economiche è una scusa - ha dichiarato il primo cittadino - non credo affatto, ad esempio, che sia impossibile formulare un piano valido nell'ambito della riforestazione o della tutela del verde pubblico. Ancora una volta, e lo affermo con orgoglio, il nostro Comune si è distinto per aver fomentato nei mesi scorsi, in collaborazione con Confindustria Salerno e la Camera di Commercio Italoamericana, l'inserimento delle aziende del territorio nel mercato statunitense ed i nostri sforzi sono stati ripagati in quanto i contratti firmati sono stati numerosissimi. Possiamo dire senza timore che il Comune di Salerno vanta crediti da parte della Regione addirittura dal 2011, mentre la nostra città ha pagato alle imprese il 100% di quello che era loro dovuto: un risultato che sfido a trovare in qualsiasi altra città italiana".