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Gli eventi verteranno su alcuni aspetti cruciali del difficile, drammatico, ma allo stesso tempo affascinante processo di costruzione della nostra Nazione. Gli incontri interesseranno tutta la storia italiana del XIX e del XX secolo, con sguardi anche alle vicende internazionali. Il primo incontro si terrà venerdì 25 febbraio presso il Punto Einaudi, Piazzetta Barracano (Salerno), alle ore 17:30. Presentazione del volume "Mazzini" (Il Mulino) dello storico Giovanni Belardelli, professore presso l'Università di Perugia. Dopo i saluti del Magnifico Rettore Raimondo Pasquino, del prefetto di Salerno Sabatino Marchione, e dell'assessore alle Politiche giovanili della Provincia Antonio Iannnone, discuteranno assieme all'autore, il filosofo Giuseppe Cacciatore (Napoli) e lo storico Paolo Macry (Napoli). Coordina Carmine Pinto, docente di Storia Contemporanea presso l'Università di Salerno. L'"Apostolo" si diceva una volta, il "grande repubblicano", Giuseppe Mazzini, tra i protagonisti indiscussi del Risorgimento italiano, che più di chiunque altro ha esercitato un'influenza di rilievo nelle successive vicende del paese. Belardelli in questo libro ne ricostruisce il pensiero, la vita, le tappe della continua e attiva predicazione repubblicana e unitaria. I suoi irriducibili contrasti con i "Padri della Patria"; il suo rifiuto di un'Italia unita, ma non nel modo da lui indicato, le accuse di essere quello che oggi definiremmo un terrorista.
Ma Beraldelli esplora anche il Mazzini paradossalmente "meno noto": il pensatore. Ne viene fuori un profilo a tratti sconcertante e contraddittorio, ma sicuramente in linea con il "lascito ambiguo" di un eroe del risorgimento. Tutte le informazioni nel sito dedicato www.italia150.unisa.it

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La sua vita è stata una continua fuga e una continua condanna da parte del potere, per la sua rivendicazione di ideali politici in cui credeva fortemente.Tanti sono anche gli scritti da lui prodotti, da trattati ad articoli a saggi.
Si affilia alla carboneria e per questo sconta il carcere nel 1830; ed è qui, dietro le sbarre, che concepisce l'idea che sta dietro la "Giovine Italia", un movimento che si regge sul valore dell'unità, della repubblica, della forza che risiede nel popolo, nel rifiuto della sottomissione e del patteggiamento coi principi, puntando soprattutto sui giovani. Scrive una lettera a Carlo Alberto, chiedendogli di scegliere tra la causa della repubblica e quella "piccola", della tirannide.
Il 9 febbraio 1849 è proclamata la Repubblica Romana. Goffredo Mameli mandò un messaggio via telegrafo a Mazzini: "Roma Repubblica, venite!". Il 29 marzo venne nominato triumviro insieme a Saffi e Armellini. Il 30 giugno, di fronte all'impossibilità di resistere oltre in Roma, respinta la sua proposta di uscire con l'esercito e trasferire altrove la guerra, si dimette con gli altri triumviri perché dichiara di essere stato eletto a difendere, non ha sotterrare la Repubblica. Entrati i nemici, parte il 12 luglio per Marsiglia. Si reca quindi a Ginevra e successivamente si rifugia a Losanna.
A Londra fonda "Amici d'Italia" per estendere simpatie alla causa nazionale. Nel '57 torna a Genova per preparare con Carlo Pisacane l'insurrezione che dovrebbe poi scoppiare nel capoluogo ligure. La polizia non riesce ad arrestare Mazzini che viene condannato a morte nuovamente in contumacia.
Londra ancora una volta accoglie l'esule in pericolo. Da lì scrive a Cavour per protestare contro alcune dichiarazioni pronunciate dallo statista e si oppone, sostenuto da numerosi altri repubblicani, alla guerra all'Austria in alleanza con Napoleone III. Escluso dall'amnistia concessa all'inizio della guerra, si reca clandestinamente a Firenze. La speranza è quella di poter raggiungere Garibaldi per l'impresa dei Mille cosa che si avvera solo nel 1861, grazie ad un'adunanza di mazziniani e garibaldini in soccorso a Garibaldi in difficoltà in Sicilia e Napoli.
Con le sue teorie Mazzini contribuisce enormemente alla nascita dell'Italia. Con la "Giovine Europa" poi si comprende quanto le teorie di questo grande filosofo, uomo politico e patriota fossero alte, moderne e lungimiranti.

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Inizia il viaggio di IRNO.IT tra gli eroi dell'Unità d'Italia, con brevi notizie circa la loro vita e le gesta.
Sembra più che "popolare" iniziare con lui, uno dei più grandi condottieri della nostra storia, il braccio forte dell'Unità d'Italia: Giuseppe Garibaldi. Altro che protagonisti da kolossal: Garibaldi (1807 - 1882) riuscì in soli quattro mesi a liberare l'Italia meridionale, attraverso la sua più celebre impresa, la "spedizione dei Mille", partita da Quarto il 5 maggio 1860 e sbarcata a Marsala.
Il nemico numero uno degli austriaci, nato a Nizza, Garibaldi aderì al movimento della "Giovine Italia" nel 1833 e partecipò all'insurrezione di Genova. Ricercato perchè condannato riparò in Sud America dove anche qu condusse delle battaglie, lottando per la l'indipendenza del Rio Grande e dell'Uruguay; per questo è chiamato "Eroe dei due mondi".
Tornato in Italia partecipò nel 1848 alla Prima guerra d'indipendenza; l'anno successivo intervenne in difesa della Repubblica Romana (vittorie di porta S. Pancrazio, Palestrina, Velletri) ma dovette fuggire verso Venezia. Durante il viaggio perse sua moglie Anita.
Nel 1859 guida i Cacciatori delle Alpi nella II Guerra d'Indipendenza e guadagna una vittoria sugli austriaci a San Fermo e Villafranca.
Nel 1860 inizia l'incredibile avventura della spedizione dei Mille nel regno delle Due Sicilie. Nell'incontro a Teano Garibaldi cede a Vittorio Emanuele II il regno conquistato.
Nel 1966 vince gli austriaci nella III guerra d'Indipendenza.
Muore a Caprera (Sardegna) nel 1882.
Un eroe leggendario, un uomo dal carisma pari a pochi personaggi della storia, un guerriero conosciuto in tutto il mondo per il coraggio, la forza e l'altruismo.

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Un boato, e poi l'inferno: per 90 secondi la terra trema con una potenza pari a 6,9 di magnitudo della scala Richter. Nel buio della notte palazzoni diventati improvvisamente di cristallo, strade dilaniate, grida di terrore. Non si capì subito che cosa fosse successo. Molti ricordano che soccorsi furono difficoltosi e lenti, l'area appena colpita dal sisma rimase isolata e non si capì da subito quanto ingenti fossero i danni, quanto alto fosse il numero delle vittime. Le linee elettriche e telefoniche saltarono, la circolazione ferroviaria si arrestò completamente e la penisola si spaccò in due. La gente in preda al panico fuggì in massa con l'auto bloccando involontariamente le principali arterie stradali che consentivano il deflusso del traffico. Tremila furono i morti, trecentomila gli sfollati. Una carneficina dapprima sottovalutata.
Quante storie dolorose ascoltate in questi anni, di ciascun irpino, salernitano, napoletano, campano, meridionale culminate quest'anno in tante manifestazioni e iniziative che lasciano spazio ad un doveroso ricordo che fa ancora male.
La paura che oggi si continua a provare deve essere incanalata però nella giusta direzione. Il timore che qualcosa del genere possa ripetersi deve essere la spinta a realizzare con intelligenza un lavoro di prevenzione, e a non ripetere gli stessi errori, a stare all'erta, ma con razionalità. Lo ha detto infatti il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ricorda questa data pensando a cosa si può fare prima. Il Capo dello Stato, scrivendo una lettera al presidente della Regione Campania, della Puglia e della Basilicata, ha esortato a "sviluppare una cultura della previsione e della prevenzione", affinchè si possa agire in tempo sulle calamità naturali "che sono sempre molto frequenti". Lo dobbiamo a tutti coloro che morirono da innocenti sotto le macerie.
(foto da il manifesto.it)

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La manifestazione "L'Italia che trema" si svolgerà in due momenti differenti. A Salerno dal 20 novembre al 30 novembre 2010. All'Aquila, in collaborazione con le istituzioni locali, nel mese di aprile, in occasione dell'anniversario del terremoto che nel 2009 ha colpito la popolazione abruzzese.
Obiettivo della manifestazione avviare un vero e proprio percorso socio-culturale-politico che porti la città di Salerno e quella dell'Aquila ad un gemellaggio partendo dall'esperienza tragica del terremoto che ha, nei fatti, accomunato le due comunità. Questo percorso è stato già avviato con la manifestazione del 13 luglio 2010, a Salerno, organizzata dalle associazioni Senza Periferie e Gli Amici di Eleonora. In quella occasione la città capoluogo ha ospitato nell'ambito di un convegno che si è svolto presso l'Ave Gratia Plena, nel centro storico, Stefania Pezzopane, già presidente della Provincia dell'Aquila ora assessore alla Cultura, alle Politiche sociali e alle Ricostruzione presso il Comune dell'Aquila. La manifestazione ha già ottenuto il patrocinio morale della Regione Campania, della Provincia di Salerno, del Comune di Salerno, del Comune dell'Aquila e di vari comuni del "Cratere" campano e lucano.
Dal 20 novembre al 30 novembre a Salerno al tempio di Pomona - (palazzo arcivescovile adiacente duomo di salerno) sarà allestita una mostra fotografica nei seguenti orari: 10.30 /13.00 - 17.00 /20.00. Dal 20 novembre in poi ci saranno altre manifestazioni tempestivamente segnalate. (foto dal sito : laquilanuova.org)

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Artisti provenienti da tutta l' Italia si ritroveranno, domenica 31 ottobre, alle ore 16,00, nel Palazzo Vanvitelliano di Mercato S. Severino per il conferimento del "Premio Paestum", giunto alla cinquantunesima edizione.
La manifestazione, che si avvale del patrocinio del Ministero dei Beni e per le Attività Culturali, della Regione Campania, della Provincia di Salerno e del Comune di Mercato S. Severino, prevede un'intensa scaletta.
L'intenso pomeriggio dedicato alla poesia e alla cultura, avrà inizio con il saluto dell'Amministrazione Comunale che, come di consuetudine, ospita il Premio nella sontuosa sala consiliare.
Carmine Manzi, Presidente dell'Accademia di Paestum ed organizzatore del Premio Nazionale Paestum, si intratterrà sul tema: "La poesia per la Patria", evidenziando il contributo dei poeti all'unità d'Italia, in occasione del suo 150 ° anniversario.
Sarà il prof. Vincenzo Aversano dell'Università degli Studi di Salerno, a ripercorrere le tappe di questo appassionante periodo storico, soffermandosi sull'attività poetica e musicale di E. A. Mario, il conterraneo poeta della Patria per antonomasia.
Alla relazione del prof. Aversano farà seguito un recital delle poesie di E. A. Mario con il sottofondo delle sue più celebri canzoni, affidato alla voce dell'attrice Annamaria Acherman.
Nell'occasione, sarà consegnata alla signora Italia Gaeta Nicolardi, figlia di E. A. Mario, la medaglia del Presidente della Repubblica.
La cerimonia, condotta dalla giornalista Luisa Trezza, entrerà nel vivo con l'attesa nomina dei nuovi accademici: Anna Rita Bucciarelli, Pierluigi Mirra, Francesco Terrone, i quali entreranno a far parte dell'Accademia di Paestum.
La premiazione sarà preceduta dal conferimento del Premio Speciale Paestum 2010 a: Ninny Di Stefano Busa', Bianca Maria Sarno, Francesco Piras.
Le poesie premiate, classificatesi ai primi posti, saranno declamate dall'attore Pasquale De Cristoforo.
La giuria del Premio Paestum 2010, presieduta da Carmine Manzi, è stata composta da: Vincenzo D'Alessio, Francesco Alberto Giunta, Giovanni Iorio e Franco Salerno.
"Il Premio Paestum" - ha dichiarato Carmine Manzi - "è giunto alla cinquantunesima edizione e ciò è per noi motivo di grande soddisfazione perché rappresenta la conferma del valore comunicativo che possiede la poesia e del messaggio positivo che essa riesce a diffondere nonostante le difficoltà del nostro tempo. Il mio ringraziamento sincero va all'Amministrazione Comunale di Mercato S. Severino per la sensibilità che dimostra nei confronti della cultura e per il sostegno che costantemente ci accorda in occasione delle nostre iniziative".

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I ragazzi,caporalmaggiore tutti tra i venti e i trent'anni, sono gli ultimi quattro giovani italiani uccisi in Afghanistan . Nell'imboscata, che porta la firma dei Talebani, i quali hanno dopo non molto rivendicato l'attacco, c'è anche un ferito, Luca Cornacchia, ma almeno lui se la caverà. Qualche escoriazione per un sesto soldato. I militari appartenevano alla brigata Julia e al momento dell'attacco stavano scortando un convoglio di settanta camion civili.
Parte dell'opposizione politica e movimenti pacifisti si chiedono il senso di questa missione e auspicano il ritiro immediato delle truppe. Non è dello stesso avviso il Ministro della Difesa La Russa che anzi vuole
Read more: In Italia le salme degli Alpini morti in Afghanistan

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Una coppia fiorentina, affetta da sterilità, per ricorrere alla fecondazione eterologa, si è rivolta a un centro italiano che non ha potuto soddisfare la richiesta in quanto l'articolo 4 della legge 40 lo vieta espressamente.

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Si tratta di Gliese una nana rossa con 6 pianeti che le girano intorno l'ultimo dei quali Gliese 581g è stato scoperto in questi giorni da un gruppo di ricerca coordinato dall' Università della California a Santa Cruz e il Carnegie Institution di Washington.
Di pianeti extrasolari ne sono stati scoperti, fino ad oggi, circa un 500 ma per la maggior parte di grandi dimensioni e gassosi, un pò simili a Giove, inadatti quindi alla vita.

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Si tratta di Gliese una nana rossa con 6 pianeti che le girano intorno l'ultimo dei quali Gliese 581g è stato scoperto in questi giorni da un gruppo di ricerca coordinato dall' Università della California a Santa Cruz e il Carnegie Institution di Washington.
Di pianeti extrasolari ne sono stati scoperti, fino ad oggi, circa un 500 ma per la maggior parte di grandi dimensioni e gassosi, un pò simili a Giove, inadatti quindi alla vita.